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Gazzettino – Tav via dalle spiagge, il territorio esulta.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

4

ott

2013

Tav, ora il territorio dice sì

Delibera regionale archivia il tracciato litoraneo. Esultano sindaci e agricoltori

Alta Velocità, la regione stoppa il contestato tracciato Litoraneo e il territorio esulta. Ieri la Giunta del Veneto, su proposta del presidente Luca Zaia, ha approvato la delibera che, di fatto, boccia il tracciato basso e conferma la scelta di realizzare l’Alta Capacità/Alta Velocità da Mestre in affiancamento alla linea ferroviaria esistente. Contro il tracciato basso si erano espressi, in modo trasversale, otto deputati del territorio: «Era una ipotesi di tracciato già bocciata dalle amministrazioni locali, categorie economiche, movimenti civici e associazioni ambientaliste», sottolineano. Soddisfazione è stata espressa da Andrea Cereser, da pochi giorni alla guida della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale.

 

Tav via dalle spiagge, il territorio esulta

Zaia mantiene la promessa: la Giunta veneta approva la delibera che boccia il tracciato litoraneo

Alta Velocità, la regione stoppa il contestato tracciato Litoraneo e il territorio esulta. Non serviranno più le manifestazioni eclatanti e i trattori portati fin sotto alla sede del governo regionale: ieri la Giunta del Veneto, su proposta del presidente Luca Zaia, ha approvato la delibera che, di fatto, boccia il tracciato basso e conferma la scelta di realizzare l’Alta Capacità/Alta Velocità da Mestre in affiancamento alla linea ferroviaria esistente.
Una scelta che il Governatore aveva anticipato in un’intervista al Gazzettino dopo che proprio il nostro giornale aveva evidenziato il corto circuito: la proposta di tracciato voluto dal territorio – elaborata dal commissario straordinario Mainardi – non è mai arrivata a Roma.

Intervento – quello di Zaia – necessario dopo che nei giorni scorsi, a sorpresa, il gruppo istruttore della Commissione Via del Ministero per l’Ambiente, a dispetto di tutte le prese di posizione del territorio, aveva dato un primo avvallo al tracciato cosiddetto litoraneo.

«Quel tracciato – ha sottolineato Zaia – era ambientalmente insostenibile e aveva un impatto elevatissimo». Spingendo per la linea in affiancamento a quella esistente. «Sarà una linea cosiddetta Ac/Av, cioè realizzata per migliorare il trasporto di merci e persone lungo un corridoio strategico – ha concluso Zaia – che ci connette con i grandi quadranti europei».

Contro il tracciato basso si erano espressi, in modo trasversale, otto deputati del territorio, ovvero Andrea Martella, Michele Mognato, Sara Moretto, Delia Murer, Davide Zoggia (Pd), Giulio Marcon (Sel), Emanuele Prataviera (Lega) e Enrico Zanetti (Scelta Civica).

«Era una ipotesi di tracciato già bocciata dalle amministrazioni locali, categorie economiche, movimenti civici e associazioni ambientaliste», sottolineavano.

«Zaia ha fatto bene a fare approvare questa delibera – commentava ieri Prataviera – ora non ci sono più alibi. Spiace solo che dei sindaci abbiano voluto speculare, visto che il Governatore aveva sempre espresso chiaramente la sua posizione, ora ribadita con la delibera della Giunta».

Soddisfazione è stata espressa da Andrea Cereser, sindaco di San Donà, da pochi giorni alla guida della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, pronta a dare nuova battaglia. «Questa è una vittoria dei cittadini e ripristina una situazione di giustizia, oltre a normalizzare una questione che pensavamo già scontata. Non bisogna, però abbassare la guardia».

Dello stesso parere anche il collega di Musile ed ex parlamentare, Gianluca Forcolin. «Diffido sempre dei ministeri romani e di uno Stato centralista che poco considera il territorio, figuriamoci di una piccola area come il Veneto Orientale. Zaia ha rispettato ancora una volta gli impegni e messo un sigillo sulla questione».

«Tre anni e 14 milioni di euro spesi inutilmente. Tanto c’è voluto al presidente Zaia e alla sua Giunta per capire quanto noi semplici sindaci di campagna avevamo detto sul progetto di tracciato litoraneo della Tav fin dall’autunno 2010, ovvero: che non s’aveva da fare».

È l’intervento di Simonetta Rubinato e Silvia Conte, sindache di Roncade e Quarto d’Altino. «Il fatto che la Giunta veneta abbia cambiato idea – è una buona notizia. Tanto più che dalle parole di Zaia pare di capire che anche l’idea di una nuova infrastruttura potrebbe essere per il momento accantonata a favore dell’adeguamento e potenziamento dell’attuale linea ferroviario, oggi sotto utilizzata, come da tempo chiedono i nostri Comuni».

 

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I rappresentanti del comitato «L’altra Tav» avevano annunciato una eclatante mobilitazione. «La decisione del presidente Zaia è una risposta alle tante, e praticamente unanimi, istanze venute dal territorio: ma la nostra attenzione non cala, vigileremo finché il progetto non andrà definitivamente in porto».

È il commento di Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia. «Si tratta senz’altro di una vittoria, è stata premiata la serietà e la compattezza con cui si sono mosse Cia Venezia, Confragricoltura Venezia, Copagri e Legambiente. Avevamo richiamato più volte alla sue responsabilità la Regione perché sapevamo che la nuova ipotesi di percorso predisposta dal commissario straordinario Bortolo Mainardi era nella fase di uno studio di pre-fattibilità. E che senza un pronunciamento chiaro, non sarebbe potuta essere portata avanti e contrapposta al tracciato basso, l’unico finora ufficiale».

 

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Zaia: «Abbiamo formalizzato una decisione nota. Ora progetto e risorse»

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E adesso a Roma nessuno potrà più dire che non si sapeva: a Venezia il tracciato litoraneo della Tav non va bene. Si vuole un progetto alternativo. E non uno a caso: dovrà essere affiancato all’attuale linea ferroviaria.
Queste cose il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene di averle dette e ridette a Roma, ma siccome nella capitale l’unico progetto esistente è tuttora quello della Tav lungo le spiagge veneziane, ieri la Regione è intervenuta: Zaia ha portato una delibera all’esame della giunta, convocata in mattinata, e il provvedimento è passato. Il deliberato – come peraltro la mozione votata dal consiglio regionale nel 2012 – è chiarissimo: “Atto di indirizzo per lo sviluppo della progettazione della linea ferroviaria AV/AC Venezia-Trieste, di richiedere a Rfi spa, nell’ambito della procedura di Via in corso, di procedere con l’alternativa progettuale in affiancamento alla linea ferroviaria esistente Venezia-Trieste, ponendo particolare attenzione sotto il profilo ambientale all’attraversamento dei centri abitati”.

«Abbiamo formalizzato una decisione già nota – ha detto Zaia – per confermare una scelta già discussa e fatta, così da evitare che qualcuno a Roma possa imbastire speculazioni sulle recenti decisioni statali sulla questione, che fanno riferimento ad un percorso definito litoraneo che non ha né senso né consenso. Il cosiddetto tracciato basso avrebbe tagliato in due la campagna delle bonifiche, era ambientalmente insostenibile. La linea in affiancamento a quella esistente dovrà essere approfondita allo stesso livello di progettazione di quanto predisposto da Rfi. E dovrà prevedere soluzioni in galleria artificiale in corrispondenza dei centri abitati».

Ora qualcuno (il Governo? il ministero dell’Ambiente?) dovrà ordinare a Rfi di realizzare il progetto del tracciato alternativo. Ma il vero problema sarà trovare i soldi per fare la Tav in Veneto: «La grande farsa nazionale è quella di una Roma che parla di grandi infrastrutture, ma chi paga le tasse non ha queste infrastrutture: qualcosa non mi quadra – ha detto Zaia – In assenza di risorse, bisognerebbe prendere in considerazione la assai ragionevole proposta degli industriali di un project financing».

Dall’opposizione, intanto, un piccato appunto: «La delibera – hanno detto Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo, Pd – Zaia doveva farla un anno fa, dopo che il Consiglio gli aveva dato un preciso mandato».

Alda Vanzan

 

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