Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

CAMPOLONGO. Continua la preoccupazione dei residenti a Campolongo, Sandon di Fossò , Bojon , Liettoli e Corte di Piove di Sacco per i continui smottamenti e frane degli argini del Brenta provocati dal maltempo.

Anche per tutta la giornata di ieri non sono mancate segnalazioni di piccole frane e il riaffioramento di qualche fontanazzo nei campi a Sandon .

«Stiamo monitorando la situazione con tante persone», spiega il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto, «della Protezione Civile per questo ogni frana o allagamento viene segnalato».

La pioggia e le piene del Brenta sono un incubo per i residenti che meno di un mese fa hanno organizzato una grande manifestazione a cui hanno partecipato 1.500 persone sul ponte di Bojon per chiedere lavori urgenti di messa in sicurezza idraulica.

«La paura peggiore», spiega il sindaco Alessandro Campalto, «è che si verifichi l’incubo del 1966 quando si ruppe l’argine e restarono sotto tre metri d’acqua Liettoli e Campolongo e poi anche Bojon».

Dal rilevamento fatto un anno e mezzo fa si visto che del dissesto sono interessati 1.600 metri di sponda sull’argine sinistro e 1.800 sull’argine destro, cioè il 40-45% della tratta, che è pari a circa otto chilometri. Nel rilievo che era stato fatto a febbraio- marzo 2003 erano interessati da frane e sradicamenti circa 880 metri di sponda destra e sinistra (10-15% della medesima tratta). Insomma in dieci anni l’area dissestata è triplicata.

(a.ab.)

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui