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Silvio Testa: «Facciamo come a Key West».

Walter Orlando: «L’alternativa è il Vittorio Emanuele»

«Un modello di crociere che va fermato. Perché alla città porta tanti danni e pochi benefici. Facciamo come a Key West, in Florida, dove gli abitanti hanno promosso un referendum sulle grandi navi che minacciavano la barriera corallina. E lo hanno vinto».

Il Comitato «No Grandi Navi» torna all’attacco. Chiedendo «soluzioni drastiche per fermare un’invasione di navi troppo grandi, fuori scala e sproporzionate per la laguna».

«Lì 3 abitanti su 4 hanno detto no», spiega Silvio Testa, portavoce del comitato, «non non soltanto alle navi ma alle masse di turisti che sbarcano e all’invasione di paccottiglia, all’inquinamento da fumi e da radar, alla devastazione dell’ambiente. E a Key West non c’è una laguna….»

La battaglia non si ferma, in vista della decisione del governo sulle alternative al passaggio delle grandi navi davanti a San Marco. Il divieto del decreto Clini-Passera è ormai di un anno e mezzo fa, qualche mese dopo il naufragio della Costa Concordia. Ma in laguna non è applicato, in attesa dell’esame delle alternative. Secondo il Comitato, scegliere Marghera o altri siti dentro la laguna significherebbe tenere per sempre le grandi navi.

«Noi proponiamo che dentro la laguna siano ammesse solo quelle compatibili», dicono.

Contro il canale Contorta, sostenuto dall’Autorità portuale, si è schierato il senatore del Pd Felice Casson, primo firmatario della nuova Legge Speciale per Venezia

«Esaminiamo le alternative, cerchiamo una sintesi unitaria», dice ma l’unica cosa certa è che non si devono scavare nuovi canali. Danni ne sono già stati fatti abbastanza con il canale dei Petroli».

Intanto restano sul tavolo le idee di far passare le navi dietro la Giudecca (Scelta civica, finanziato da Venezia Terminal passeggeri) e di Cesare De Piccoli (Punta Sabbioni).

Walter Orlando, amministratore delegato della Sadop (Servizi assistenza doganale e portuale) ricorda invece che una via alternativa di accesso alla Marittima senza scavare il Contorta c’è già.

«Si chiama canale Vittorio Emanuele», dice, «e ho visto con piacere che anche il sindaco Orsoni non la esclude in un prossimo futuro». Un progetto che Orlando aveva inviato un anno e mezzo fa al Magistrato alle Acque e al ministero per l’Ambiente. «Mi avevano risposto dopo sei mesi, niente di preciso», dice, «adesso chiedo di sapere».

(a.v.)

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Key West dice no alle Grandi navi (con un occhio a Venezia)

Referendum sulle crociere nella località della Florida. Vince il no con il 73%. Anche grazie alle immagini dei «mostri» in Laguna

VENEZIA. Il 73% dei cittadini ha votato «bocciando» il passaggio delle grandi navi. A Venezia? No a «Key West» in Florida, dove il sindaco aveva organizzato una consultazione pubblica per decidere sulla costruzione di un canale che, attraversando la «barriera corallina», avrebbe consentito alle crociere di arrivare nella località statunitense, l’ultima di una striscia di isole che dalla Florida si dipanano nel golfo del Messico.

E come hanno fatto i comitati anti-crociere americani a convincere i cittadini? Mostrando le foto di Venezia «assediata dai mostri del mare».

«Le foto e i filmati allucinanti che mostrano Venezia assediata dalle grandi navi hanno spaventato e convinto la gente di Key West a dire no!», racconta Giovanni Novara, veneziano che da otto anni abita nella località della Florida.

«Facciamo come a Key West, in Florida, dove gli abitanti hanno promosso un referendum sulle grandi navi che minacciavano la barriera corallina. E lo hanno vinto».

Vista l’eperienza Usa il comitato veneziano «No Grandi Navi» torna all’attacco. Chiedendo «soluzioni drastiche per fermare un’invasione di navi troppo grandi, fuori scala e sproporzionate per la laguna». «Lì 3 abitanti su 4 hanno detto no», spiega Silvio Testa, portavoce del comitato, «non soltanto alle navi ma alle masse di turisti che sbarcano e all’invasione di paccottiglia, all’inquinamento da fumi e da radar, alla devastazione dell’ambiente. E a Key West non c’è una laguna….»

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In aumento i transiti dei “giganti”

Meno navi, più passeggeri. Ma le Grandi navi sono in aumento, quelle sotto le 40 mila tonnellate in netta flessione.

Nel 2011 i passeggeri delle crociere arrivati a Venezia (esclusi i traghetti) erano un milione 451 mila. Oggi sono un milione 577 mila. E soltanto 67 mila arrivano a bordo di navi medio piccole.

Coloro che scelgono per il viaggio navi sopra le 130 mila tonnellate sono passati da 149 mila (nel 2011) a 502 mila.

Le toccate in Porto delle navi inferiori alle 40 mila sono state 214 nel 2013 (meno 15 per cento), quelle più grandi 409 (più 4,3 per cento). Il numero totale delle navi da crociera arrivate nel porto di Venezia nel 2013 è di 527 unità, a cui vanno aggiunte 96 in transito e 208 traghetti. Questi ultimi sono in netta flessione, passati dai 341 del 2011 ai 208 del 2013.

Le piccole navi diminuiscono, mentre le supernavi oltre le 120 mila tonnellate sono aumentate dalle 24 del 2011 alle 35 del 2012 fino alle 82 di quest’anno.

(a.v.)

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Lettera di italia nostra al ministro bray

«I Beni culturali hanno poteri di intervento»

La sezione veneziana chiede in una lettera di garantire la salvaguardia dalle Grandi navi

Anche il Ministero dei Beni Culturali e la stessa Soprintendenza – contrariamente a quanto dichiarato dal soprintendente Renata Codello – hanno poteri di intervento sul problema delle grandi navi. Ne è convinta la sezione veneziana di Italia Nostra che con una lettera del presidente Lidia Fersuoch al ministro Massimo Bray solleva il problema.

«Sorprende – scrive Italia Nostra – che non sia stata da alcuno evocata la competenza del Ministero per i beni e le attività culturali nel regolamento del traffico dei mezzi natanti in ambiti, come certamente il Bacino di San Marco e la Laguna, che, appartenenti al demanio idrico e allo storico complesso sistema della canalizzazione lagunare, sono per certo assoggettati alla speciale tutela secondo la previsione dell’articolo 10, primo comma, del codice dei beni culturali e paesaggistici».

E prosegue più avanti: «Neppure gli organi periferici del Suo Ministero sono stati e sono consapevoli del compito di tutela diretta che, irrinunciabile, loro spetta sul sistema di artificiale regolazione dei movimenti delle acque e delle comunicazioni nell’ambito lagunare, con il conseguente potere di interdire (anche in via cautelare, art. 28 del “codice”) la navigazione di natanti di caratteristiche e dimensioni incompatibili con il carattere storico di quelle opere idrauliche e di quell’ambiente (pensiamo al Bacino di San Marco e alla Laguna tutta) e tali perfino da esporre a rischio di pregiudizio l’integrità di contigui beni altrimenti tutelati come le “rive”, i più prossimi edifici monumentali che vi si affacciano, nonché della preziosa morfologia della Laguna.

Italia Nostra crede dunque, in conclusione, che lo scandaloso fenomeno del transito delle gigantesche navi crocieristiche non solo in Bacino San Marco ma anche in Laguna, che incontra la generale riprovazione nella opinione di ogni paese civile, chiami in causa la diretta responsabilità del Suo Ministero, cui l’ordinamento attribuisce il potere – dovere di assicurare, prevalendo su ogni altro interesse anche di riconoscibile rilevanza pubblica, la salvaguardia, innanzitutto fisica, dei caratteri che rendono unica e incomparabile la città di Venezia e la sua Laguna».

(e.t.)

 

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