Nuova Venezia – “Mafie, pmi venete più esposte”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
12
nov
2013
LA DENUNCIA, AZIENDE IN PERICOLO
Il Pd: «Qui non ci sono le guerre fra clan, ma è più facile infiltrarsi»
PADOVA – Dall’edilizia alla distribuzione alimentare, passando per la logistica, il gioco d’azzardo e lo smaltimento dei rifiuti. Le mafie si insinuano come sabbia nelle crepe della crisi penetrando nei più svariati settori dell’imprenditoria veneta. È il drammatico quadro che emerge dalla relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia che, per il distretto di Venezia, parla di una terra che non è più «inespugnabile» come quando le mafie erano appannaggio di territori sostanzialmente poveri.
«Il Veneto non è terra di scontro tra associazioni criminali più o meno endogene» ricorda la Dna, tuttavia «la consapevolezza che difficilmente sarà possibile insediare in questa regione bande armate e in grado di assicurare adeguata protezione e sviluppo agli affari dei sodalizi di tipo mafioso ha indotto la criminalità organizzata ad assegnare a questo distretto una funzione affatto diversa».
Insomma, deposte le armi in Veneto le mafie puntano a penetrare nell’economia del territorio.
«La perdurante crisi economica» continua la Dna, «ha però reso vulnerabile una serie di piccole e medie aziende colpite da carenza di liquidità e riduzione di commesse, risultano così esposte, da un lato, alle spire degli usurai e, dall’altro, ai circuiti del riciclaggio di denaro sporco».
«Viene descritta una situazione preoccupante» spiega il deputato della Commissione Antimafia Alessandro Naccarato (Pd), «e viene confermato che gli imprenditori locali entrano in contatto con una “zona grigia” che ha contatti con la criminalità organizzata».
Non bisogna pensare che si tratti solo di mafia, camorra o n’drangheta. Nella relazione di parla anche delle organizzazioni straniere come la criminalità rumena, che si «sta consolidando in modo sempre più allarmante, soprattutto nell’area patavina». Non mancano i gruppi criminali del nord Africa legati alla vendita di droga al dettaglio e alla criminalità cinese, specializzata nel reinvestire guadagni illeciti provenienti dalla prostituzione o dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tendenze confermate anche dai numeri: gli episodi di riciclaggio denunciati in Veneto sono più che raddoppiati nel giro di un anno (passando da 42 a 96 tra il 2011 e il 2012). Le segnalazioni di operazioni sospette pervenute alla Banca d’Italia sono state 2907 nel 2011 e 4621 nel 2012 nella sola regione Veneto.
«La criminalità organizzata sta penetrando in mercati che prima non c’erano» spiega il consigliere regionale Piero Ruzzante, «bisogna far applicare le buone leggi esistenti come ad esempio quella sulla stazione unica appaltante».
Su tema delle mafie il Partito Democratico accenderà i riflettori venerdì con un convegno organizzato a Padova (ore 18 sala Nilde Iotti, zona Forcellini) alla presenza degli europarlamentari Salvatore Caronna e Franco Frigo insieme ad Alessandro Naccarato e ai rappresentati di associazioni e sindacati del Veneto.
Valentina Voi