Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Forza Italia punta a “fondere” tre Ulss

Progetto di legge per accorpare Dolo/Mirano e Chioggia con Venezia

UNIONE – Dolo, Mirano e Chioggia con i loro territorio dovrebbero confluire sotto l’Ulss veneziana. È la proposta del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale

Non è una proposta nuova. Ciclicamente qualcuno la riporta a galla. Ma stavolta il gruppo regionale di Forza Italia fa sul serio e ha presentato un progetto di legge firmato da Leonardo Padrin, presidente della Commissione Sanità, e dai consiglieri Remo Sernagiotto, Davide Bendinelli, Mauro Mainardi che suddivide i 581 comuni veneti in 14 nuovi ambiti sanitari anzichè 21.

Per Venezia ci sarebbe un’unica Ulss per i territori di Venezia, Mestre, Chioggia, Riviera del Brenta, dunque un accorpamento con tra la Ulss 12 e le Ulss di Dolo e di Mirano, che sono la 13 e la 14, che si chiamerebbero 8. Il Veneto Orientale conserverebbe la propria Ulss, che da 10 diventerebbe 7, con l’opzione per Cavallino di andare con Venezia o San Donà-Jesolo.

Secondo i calcoli questa manovra, già in qualche misura prevista dal nuovo piano sociosanitario, consentirebbe di risparmiare circa 300 milioni di euro all’anno su base veneta «ottimizzando la distribuzione delle specialità e dei presidi nel territorio».

Le previsioni di economie poggiano sulla riduzione degli organi aziendali: 30 milioni che diventerebbero 20 con grazie all’accorpamento delle spese amministrative e delle direzioni, degli uffici tecnici e degli uffici del personale. Insomma, basterebbe eliminare i doppioni, concentrare i servizi tecnico amministrativi e gestire meglio i flussi di cassa e dei fornitori, con acquisti più convenienti in ragione di quantitativi maggiori ordinati. E si arriverebbe a un minor ricorso a prestiti bancari e a interessi. I consiglieri assicurano che non ci saranno ripercussioni sui posti di lavoro, perchè si tratta di un settore sottorganico. Ma per forza con un accorpamento delle sedi amministrative ci sarà una certa mobilità interna. Mobilità anche per i cittadini per raggiungere i servizi: «Perchè mantenere 6 chirurgie per 500mila abitanti quando i parametri ottimali ne indicano una ogni 300 mila?» si chiede Padrin. Forza Italia giura che non si tratta di tagli e comunque non si va in contrasto con il piano sociosanitario. Che come si ricorderà è il documento in cui trova tutela la specificità di Venezia, per cui a livello di servizi non dovrebbero esserci ripercussioni, almeno in centro storico. Si tratta di capire quali saranno le reazioni degli enti locali e quali richieste verranno avanzate in commissione e successivamente in giunta regionale.

 

SANITA’ – Proposta di legge di FI: «Ecco come ridurre le Asl da 21 a 14»

VENEZIA – Si torna a parlare di tagli alle Asl. La prima uscita, a Piano sanitario ancora in fieri, era stata dello stesso presidente Luca Zaia che provocatoriamente aveva parlato di ridurre il numero delle Aziende a 7 e aveva trovato concorde anche l’assessore Luca Coletto. Ora a presentare la proposta di legge è il gruppo di Forza Italia (Padrin, Mainardi, Bendinelli e Sernagiotto).

«La nostra proposta – ha spiegato il capogruppo, Leonardo Padrin – è quella di ridurre le Asl dalle attuali 21 a 14, seguendo, nella riorganizzazione, confini territoriali che consentano di rispondere appieno le esigenze e i bisogni di sanità della popolazione». Il risparmio stimato dai consiglieri di Forza Italia dovrebbe ammontare a oltre trecento milioni.

«Sono soldi – ha proseguito Padrin – che potremmo meglio utilizzare impiegandoli per migliorare i servizi esistenti e per crearne di nuovi. È per questo che siamo determinati a perseguire l’obiettivo di far passare la legge in aula, visto che la riteniamo la “terza gamba del tavolo” della sanità, dopo il nuovo piano e le schede attuative, dal momento che questa riduzione sarebbe lo strumento adatto per attuare profondamente la riorganizzazione avviata”.

Una proposta che lascia quanto meno perplesso il Pd. «La riorganizzazione delle Asl venete è sicuramente un tema all’ordine del giorno che non va ignorato. – sottolinea il capogruppo del Pd Lucio Tiozzo – Ma la proposta di Forza Italia non nasce da un confronto con i territori, con gli utenti e chi opera nelle strutture. Pensare ad esempio che l’Asl di Chioggia possa essere accorpata con le Asl 12 e 13, senza prima affrontare i problemi strutturali dei servizi sanitari della zona, è un’idea che rispedisco al mittente».

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui