Mattino di Padova – “Nuovo ospedale rischioso, i costi raddoppieranno”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
15
dic
2013
Allarme dell’associazione ambientalista che denuncia: «Troppe incognite»
Le richieste: no al project e garanzie per l’area che verrà dismessa
Troppe incertezze, a partire dai costi, che rischiano di raddoppiare rispetto alle previsioni, finendo per pesare sulle spalle dei cittadini. In un nuovo dossier sul nuovo ospedale, Legambiente denuncia i limiti dell’operazione, mettendo in dubbio l’opportunità di realizzare l’opera. Nel mirino, project financing, messa in sicurezza idraulica dell’area, costi del campus, degli espropri e problemi di mobilità. A questo si aggiunge la domanda sul destino dell’area dell’attuale ospedale: verrà riconsegnata alla città o servirà solo per fare cassa?
«Il nuovo ospedale dovrebbe essere costruito tramite project financing a iniziativa privata, ma l’esecuzione delle opere attraverso il progetto di finanza comporta fortissime criticità, evidenziate persino dall’apposita commissione Regionale» spiegano Lucio Passi e Andrea Ragona, portavoce e presidente dell’associazione ambientalista «queste in sostanza consistono nella privatizzazione dei ricavi e nella socializzazione dei costi a scapito dell’interesse pubblico».
Tra espropri, adeguamento infrastrutturale e messa in sicurezza idraulica, i costi arrivano a quasi 700 milioni, «di cui non è chiaro quanti sarebbero a carico del privati».
A questo importo dovrebbero aggiungersi interventi sulla mobilità – aggiungono – laddove ora esistono solo ipotetiche linee del tram e collegamenti a una tangenziale già sovraccarica nelle ore di punta «E se arrivassero i soldi per l’ospedale ma non per il tram?» domandano ancora.
Non finisce qui: nello studio di fattibilità manca il campus universitario, eventualmente a spese dell’Università. «Lo studio di fattibilità non fa alcuna valutazione sulla compatibilità del campus (dimensioni, costi, interazione tra didattica e ricerca), né si dice nulla sulla dismissione dell’ospedale» precisano gli ambientalisti. Sulla scorta di tutte queste incognite Legambiente chiede quindi di contrastare le ipotesi di project financing, tutelare l’area dell’attuale ospedale “difendendola” dai privati, facilitare la trasparenza con un sito dedicato agli atti dell’iter e, infine, massimo rigore contro i rischi di tangenti o infiltrazioni criminali.
(s.zan.)