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ORARI DA RIVEDERE – Sindaci e assessori del Veneto orientale illustreranno i problemi per i pendolari dovuti ai nuovi orari

TRASPORTI – L’assessore regionale farà il punto dei problemi della Portogruaro-Venezia

Pendolari, Chisso convoca i Comuni

SAN DONÀ – Chisso riceve tutti, anche se è la vigilia di Natale. Nuovo incontro sul tema dell’orario cadenzato tra amministrazioni comunali della linea Portogruaro-Venezia e l’assessore regionale ai Trasporti, stamane alle 12 nella sede di Veneto Strade a Mestre. Parteciperanno gli assessori alla Mobilità Francesca Zottis di San Donà e Ivo Simonella di Portogruaro, i sindaci Andrea Follini di Marcon e Silvia Conte di Quarto d’Altino.

«L’auspicio è trovare delle soluzioni alle principali criticità che tengano conto di richieste ed osservazioni dei Comitati dei pendolari» spiega Francesca Zottis.

Il sindaco Conte precisa di aver sollecitato la Regione per questo incontro e come tutte le amministrazioni locali siano allineate sul tema del cadenzamento: «Oltre ai ritardi il problema più grave è la mancanza di corse con fasce scoperte alla mattina e di sera. La fascia riservata alla manutenzione è dalle 11 alle 13,30, quando in altre regioni come la Lombardia è notturna, e ciò comporta dei ritardi sulle linee. Inoltre bisogna potenziare le fasce di punta, ancora sovraffollate e le coincidenze non ancora tarate bene».

«Sapevamo che il nuovo orario avrebbe creato scompiglio – precisa Chisso -. Quasi tutti i pendolari hanno dovuto cambiare abitudini. Ci aspettavamo proteste, ma soprattutto attendiamo suggerimenti e proposte per aggiustare ancora il tiro e ottimizzare il sistema. Inoltre dobbiamo scindere le criticità che possono esserci e che stiamo già eliminando dalle inefficienze che dipendono da come Trenitalia lo sta realizzando e dalle carenze di un sistema strutturale».

«Siamo contenti se la fase critica sia “superata” – commenta ironico di Ilario Simonaggio, segretario regionale della Filt Cgil -, se i rimedi siano stati attivati o lo siano in futuro. Sulle criticità c’è ormai una lunga lista, presentata da mesi. È necessario passare alla fase delle soluzioni per un servizio più attento ai bisogni con il nuovo anno». La Filt Cgil indica le priorità da risolvere: orari e coincidenze sbagliate; insufficiente offerta negli orari di punta mattutini, serali, al sabato e festivi; la qualità del servizio a bordo con sovraffollamento, le pulizie, il servizio a terra concernente informazioni, bus sostitutivi e obliteratrici.

D.D.Bor.

 

«La fase critica è superata. L’anno scorso era peggio»

I passeggeri invitati ancora a segnalare i disservizi

L’assessore veneto ai trasporti: «Se l’orario cadenzato dovesse fallire il contratto di servizio sarà rescisso»

Chisso, ultimatum a Trenitalia

VENEZIA – Nuovo orario cadenzato dei treni in Veneto, «la fase critica è superata». Lo dice l’assessore ai Trasporti, Renato Chisso. Che peraltro avvisa Trenitalia: se l’orario cadenzato dovesse fallire, il contratto sarà rescisso.

Il sindacato rilancia: «Ora ci aspettiamo un salto di qualità del servizio», dice la Filt Cgil.

Scettico il consigliere regionale del Pd e vice presidente della commissione Trasporti, Bruno Pigozzo: «Speriamo non sia solo un effetto momentaneo dovuto al calo di afflusso studentesco per le vacanze natalizie».

L’assessore Chisso continua a sollecitare suggerimenti, proposte, anche critiche. E puntualizza: «Dobbiamo scindere le criticità che possono esserci e che stiamo già eliminando dalle inefficienze che dipendono da come Trenitalia lo sta realizzando e dalle carenze di un sistema strutturale che, ai primi freddi, ferma convogli che viaggiano senza problemi in Russia e in Finlandia. Questo è il sistema con cui ci troviamo attualmente ad operare. Sono convinto più che mai, e Trenitalia lo sa bene, che un fallimento del cadenzato non possa finire che con la rescissione del contratto di servizio». Di più: «Un ritardo è gravissimo, un treno soppresso è difficilmente giustificabile. E questi fatti producono, a ricaduta, disfunzioni sui servizi che seguono. Per questo non devono esserci. Rispetto al cadenzamento – aggiunge Chisso – dobbiamo aggiustare il tiro su criticità “interne”, che si evidenziano di fronte al comportamento reale dei pendolari. Il nostro obiettivo è di dare un servizio migliore, non certo di fare un dispetto a chi viaggia in treno, anche perchè vogliamo attrarre nuovi utenti. Il tutto con le risorse che riusciamo a mettere in campo. Oggi, ad una settimana dall’avvio del nuovo orario, purtroppo inficiato oltre ogni pessimistica previsione dai guasti e dai ritardi della prima giornata lavorativa ordinaria di lunedì 16 dicembre, possiamo già trarre un primo bilancio, fatto su dati oggettivi e scevro da polemiche e prevenzioni».

Stando ai dati forniti dall’assessore, sul fronte dei ritardi, con l’esclusione del 16 dicembre, questi sono stati inferiori a quelli riscontrati nelle medesime giornate dall’applicazione dell’aggiornamento orario del 2012. «Solo che quest’anno – dice Chisso – è cambiato tutto, lo scorso anno si trattava di aggiustamenti relativamente marginali».

Un secondo dato riguarda le carenze “strutturali” riscontrate nel cadenzamento fin dal primo giorno, per l’inevitabile differenza tra previsione e risposta reale. A queste si è in parte provveduto – dice Chisso – e in parte si provvederà a mano a mano che saranno completate le forniture di nuovi e più capienti convogli, cosa che dovrebbe avvenire nel giro di tre/quattro mesi.

Quanto alle segnalazioni relative a difficoltà di spostamento in termini di orario e strutturazione del servizio, l’assessore assicura: «Stiamo lavorando giorno per giorno per aggiustare il sistema. L’invito è di continuare a segnalarci ogni anomalia, sia contingente come ritardi, sovraffollamento, soppressioni e altri disservizi (che ci serve per applicare le multe a Trenitalia per i disservizi contrattuali), sia di tipo appunto “organico” al progetto. Continueremo a monitorare l’operato di Trenitalia e sorvegliare la situazione di un trasporto che non va certo bene come dovrebbe e per quanto lo paghiamo».

 

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