Nuova Venezia – Grandi navi. “Il governo ritiri il progetto del Contorta”
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3
gen
2014
GRANDI NAVI E GRANDI OPERE
Richiesta congiunta di Pd e M5S al Senato. Casson ed Endrizzi: stop al nuovo canale
VENEZIA «Il governo ritiri il progetto di scavare un nuovo canale in laguna per le grandi navi». Non si attenua la polemica sulle navi da crociera in laguna. E mentre il ministero delle Infrastrutture spinge per inserire il progetto nella Legge Obiettivo, dunque per approvarlo con procedure speciali, aumenta l’opposizione alla nuova grande opera che dovrebbe costituire l’alternativa al passaggio davanti a San Marco. Il 23 dicembre una trentina di senatori del Pd avevano chiesto al presidente Letta di soprassedere. Adesso la richiesta è stata fatta insieme da Pd e Movimento Cinquestelle. Ieri a palazzo Madama, in conclusione di seduta, i senatori Giovanni Endrizzi (M5S) e Felice Casson (Pd) hanno chiesto al governo e in particolare al ministro dei Trasporti il ritiro del provvedimento per la costruzione del nuovo canale Contorta Sant’Angelo.
«Ogni nave da crociera inquina come 14 mila auto», ha detto Endrizzi, facendo propri gli studi del comitato No Grandi Navi, «sfiorano piazza San Marco con i serbatoi carichi di carburante. Sulle soluzioni possibili i gatti e le volpi della politica fanno i finti ciechi, ma vedono benissimo quello che a loro interessa. Il ministro Lupi, il presidente della Regione Zaia e il presidente del Porto Paolo Costa si sono già accordati per costruire il nuovo canale».
«Un’opera assurda, che aumenterebbe lo squilibrio della laguna. la legge Speciale non può essere agirata», rincara la dose Felice Casson, che da mesi si batte contro la nuova grande opera. Per allontanare le grandi navi da San Marco vanno trovate soluzioni diverse, pensando a Marghera e ad allontanare le navi incompatibili fuori della laguna».
Il Contorta, dal costo di decine di milioni di euro, è una nuova via d’acqua profonda dieci metri – invece degli attuali 2 – larga 140 e lunga 4 chilometri. Dovrebbe servire a collegare il canale Malamocco-Marghera con l’attuale Marittima, e dunque a consentire l’accesso delle navi dalla bocca di porto di Malamocco e non più dal Lido. Ma per gli ambientalisti si tratterebbe di una ferita alla laguna, con il rischio di alterare equilibri già compromessi. Dai fondali sarebbero scavati milioni di metri cubi di fanghi, e le navi resterebbero dentro. Ecco allora la battaglia per le alternative. Che secondo M5S e Pd non devono comprendere lo scavo di un nuovo canale in laguna.
Alberto Vitucci