Gazzettino – “Franano gli argini del Cunetta”
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5
gen
2014
Il Comitato Brenta sicuro denuncia: «Situazione critica da Sandon a Bojon»
«È bastata una modesta piena per azzerare i lavori eseguiti dal Genio»
SOS – Cedono le rive del canale Brenta Cunetta tra Sandon e Bojon di Campolongo
Polemiche anche per gli scavi sul Contorta
«Non ci volevo un genio (civile) per capire, con il lavoro fatto, che alla prima pioggia sarebbero franate le rive».
Questo il commento del «Comitato intercomunale Brenta sicuro» sull’esito dei lavori eseguiti nel mese scorso dal Genio Civile di Venezia lungo il tratto degli argini del Brenta Cunetta da Sandon di Fossò a Bojon di Campolongo Maggiore. Lavori che hanno visto il disboscamento degli argini interni del fiume, ma che con la prima modesta piena dei giorni scorsi hanno avuto l’effetto di far nascere nuove frane lungo le fragili rive in sabbia del corso d’acqua.
«Vogliamo sicurezza. Lo stesso governatore del Veneto, Luca Zaia, dopo le nostre proteste dei mesi scorsi ha affermato che i nostri corsi d’acqua sono delle autentiche bombe ad orologeria. L’innesco è acceso: non possiamo aspettare inerti che scoppi la bomba».
Marino Zamboni, presidente del Comitato intercomunale Brenta Sicuro, ha appena inviato una lettera aperta agli organi di stampa di tutto il Veneto per denunciare la grave situazione.
«La Regione del Veneto ha appena approvato lo scavo in laguna del canale Contorta. Se il progetto è considerato tra le opere strategiche dello stato e avrà quindi una corsia preferenziale per la sua realizzazione, ci è difficile comprendere come non sia altrettanto strategico il completamento dell’idrovia Padova-Venezia quale canale scolmatore in caso di difficoltà idrauliche. Per la parte dell’idrovia già completata nei suoi due terzi sono stati spesi finora 150 milioni di euro. Il suo completamento, assieme ad una più attenta manutenzione delle rive del Brenta, del Bacchiglione e di altre reti d’acqua minori, risolverebbe definitivamente l’annoso problema delle inondazioni che periodicamente si abbattono sui nostri territori. Inspiegabilmente il progetto è invece fermo in Regione da tre anni, mentre sarebbe fondamentale accedere subito ai fondi strutturali europei che saranno finanziati nel corso del 2014».
Vittorino Compagno