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MEOLO – Una lettera al prefetto per chiedere lo stop al progetto della «via del Mare», dopo le note inchieste giudiziarie sul caso Baita che hanno coinvolto anche soggetti vicini ad alcune tra le aziende promotrici della superstrada Meolo-Jesolo.

Inoltre sarà contattato don Albino Bizzotto perché, dopo quella sulla Pedemontana, celebri una messa anche nei pressi del casello autostradale di Meolo.

Il fronte del no all’autostrada del Mare è pronto a rilanciare la mobilitazione, dopo che il rincaro dei pedaggi autostradali ha evidenziato a loro detta tutta l’inadeguatezza del sistema dei project financing.

«L’aumento esponenziale delle tariffe autostradali è dovuto alla scelta sconsiderata del progetto di finanza come principale strumento di progettazione e realizzazione di infrastrutture», attacca Giampiero Piovesan, segretario Pd di Meolo, «complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, ora i veneti si ritrovano a pagare il conto di opere faraoniche di dubbia utilità. Se la via del Mare verrà realizzata lo scenario che dovremo affrontare sarà questo: pedaggi salatissimi, viabilità locale intasata con conseguente diminuzione della sicurezza dei cittadini, qualità della vita in caduta libera».

Il Pd chiede alla Regione un nuovo Piano dei trasporti, che dica finalmente sì a un sistema metropolitano basato sul rafforzamento di treni e autobus, ribadendo il no alla costruzione di nuove strade col project financing.

«Nei prossimi giorni verrà predisposta la lettera da inviare al prefetto, con la quale chiediamo lo stop del progetto via del Mare per le note vicende legali», conclude Piovesan, «a breve prenderemo contatto con don Albino Bizzotto affinché venga a celebrare a Meolo una messa nei pressi del casello autostradale.

Giovanni Monforte

 

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