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Sei mesi di lavori per la sistemazione delle gallerie Giaupa Ventosa e Perarolo

Rfi investe 4 milioni di euro e ci saranno i bus, ma i sindaci sono preoccupati

BELLUNO – Niente treni per Calalzo fino al 31 luglio. Nel tavolo convocato ieri in Prefettura, al quale hanno partecipato Rfi, Trenitalia, i sindaci, la Forestale, la Provincia e il viceprefetto, Rete ferroviaria italiana ha confermato che investirà sulla tratta, per eseguire lavori che erano già stati previsti, ma che gli interventi richiederanno circa sei mesi. Si tratta di mettere in sicurezza le gallerie “Giaupa Ventosa”, tra Ospitale e Perarolo, e “Perarolo”, a nord dell’omonima stazione. Rfi pensava di eseguire i lavori fra maggio e agosto, ma dopo l’intensa nevicata di fine gennaio la situazione è peggiorata: dal rivestimento della “Giaupa Ventosa” cadono detriti sui binari per le infiltrazioni d’acqua, mentre nella galleria “Perarolo” sono aumentate le fessurazioni. Perché la linea torni in funzione, Rfi deve completare l’intervento: spenderà 4 milioni di euro e «verranno avviati da subito gli interventi di consolidamento delle gallerie», si legge nella nota inviata a margine del confronto. «Contemporaneamente si procederà con la ricostruzione di alcuni tratti di barriere paramassi danneggiati dalla recente caduta di detriti dai versanti e con l’esecuzione di interventi diffusi di manutenzione alle opere di difesa della ferrovia».

Anche con il taglio delle piante. Fino al 31 luglio, chi arriva da Padova dovrà scendere a Ponte nelle Alpi e, per raggiungere il Cadore, dovrà salire sul bus sostitutivo. «E’ preoccupante come chiusura», spiega l’assessore pontalpina, Monica Camuffo, «molti hanno già abbandonato il treno dopo i disagi dell’orario cadenzato. Se sommiamo una chiusura così prolungata si rischia di perderne altri».

Camuffo si dice «stupita» anche del fatto che «il movimento franoso è noto da decenni e lo stanno monitorando, ma allora perché non sono mai intervenuti fino ad oggi? Perché si è arrivati ad una situazione irreversibile? E’ stata resa esplicita la mancanza di manutenzione».

Chiesto di mantenere la tratta aperta almeno fino a Longarone, «visto che i lavori si concentreranno nella zona oltre Perarolo», in modo da non intasare le strade, ma: «L’ingegnere di Trenitalia ha risposto che, forse, va ancora più veloce l’autobus del treno, e visto che c’è la navetta perché lamentarsi? Lo faccio perché questa strategia non mi piace, sembra lasciar intendere una dismissione della linea. Servono rassicurazioni».

Più ottimista il sindaco di Calalzo Luca De Carlo: «Eravamo preoccupati che i lavori si protraessero fino ad agosto, invece ci giocheremo solo mezza estate. Inoltre se si investono 4 milioni di euro viene da pensare che la tratta non sarà dismessa. Anche se ci sono esempi illustri di soldi pubblici che vengono buttati (vedi l’ospedale di Auronzo), penso che la cifra investita sia importante: ci hanno detto che è un decimo del bilancio annuale di Rfi per le manutenzioni».

Il sindaco di Perarolo, Pierluigi Svaluto Ferro, si augura che i lavori terminino prima del 31 luglio: «E’ fattibile se li iniziano subito. E’ auspicabile riavere la ferrovia aperta per l’estate perché è la stagione in cui viene utilizzata di più dai turisti».

Alessia Forzin

 

LA MANUTENZIONE SUI BINARI

De Carlo: «Tagliamo le piante ma ci lascino almeno la legna»

BELLUNO – Chi taglia gli alberi troppo vicini ai binari? Su questo aspetto il sindaco di Calalzo ha redarguito Rfi in Prefettura: «Mi hanno chiesto di fare un’ordinanza, a marzo 2013, per tagliare le piante vicino alla linea», spiega Luca De Carlo, «il Comune, le Regole e i cittadini hanno fatto il loro dovere, chi non ha rispettato quell’ordinanza è stata proprio Rfi. Le piante ancora in piedi sono quelle che avrebbero dovuto tagliare loro».

De Carlo ha fatto una proposta a Rete ferroviaria italiana: «Ci lascino tagliare le piante o i rami e ci lascino la legna». Rfi lo valuterà ma «si è detta disponibile ad accettare».

Il problema alberi c’è anche a Perarolo: «Quando hanno costruito la ferrovia si sono tenuti larghi per l’acquisizione delle fasce di rispetto», spiega il sindaco, Pierluigi Svaluto Ferro, «se oggi Rfi non riesce a fare le manutenzioni, cerchi la collaborazione con i Comuni. E si dia più libertà a noi montanari di gestire il territorio come facevano i nostri nonni: oggi molta gente non taglia le piante perché ha paura di prendere una multa, è inconcepibile».

Sia da Ponte che da Perarolo è giunta la richiesta di costituire un tavolo per discutere del futuro della tratta Ponte – Calalzo e del suo rilancio: «Dobbiamo sollecitare la Regione per capire che tipo di tratta vogliamo», rimarca Svaluto Ferro, «magari potremmo votarla più al turismo».

Il sindaco di Perarolo pensa a pacchetti che colleghino l’aeroporto di Venezia al Cadore, via binari, facendo fermare i treni solo nelle stazioni fra Vittorio e Calalzo: «Sono solo idee, ma dobbiamo iniziare a discuterne. Sarà anche una delle peggiori tratte in Italia, per la lentezza dei treni, ma è anche una delle più belle sotto l’aspetto turistico».

(a.f.)

 

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