Gazzettino – Il capotreno salva i pendolari
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
2
mar
2014
La coincidenza rischia di saltare ancora: le suppliche degli utenti fermano l’ultima corsa per Vittorio
ORARIO CADENZATO – Il comitato “treno dei desideri” critico con il nuovo sistema adottato
Uscire dall’ufficio, salire in carrozza e non essere sicuri di tornare a casa. È accaduto per due sere di fila (giovedì e venerdì scorsi) ai pendolari vittoriesi e bellunesi che hanno in un caso perso l’ultima coincidenza della giornata e in un altro pregato il capotreno di fare attendere a Conegliano la corsa per Belluno.
Il dettagliato report di due giorni da incubo per i pendolari è stato stilato dal comitato «Il treno dei desideri», fortemente critico nei confronti dell’orario ferroviario cadenzato che da metà dicembre ha cancellato le corse dirette tra Vittorio e Venezia istituendo il cambio obbligatorio a Conegliano. «A causa di avverse condizioni meteo – spiega il comitato – giovedì si sono verificati fortissimi ritardi per i treni a nordest, che hanno maturato anche più di un’ora di ritardo. L’ultimo trenino utile per Belluno da Conegliano delle 20.41 non ha aspettato il convoglio da Venezia che aveva 30 minuti di ritardo».
Il bis si è rischiato 24 ore dopo: «Ci è stato riferito – spiega il comitato – che i pendolari sul treno da Venezia che utilizzano l’ultima corsa del giorno per Belluno hanno dovuto fare il diavolo a quattro con il capotreno per fare sì che informasse il collega in attesa a Conegliano che molti viaggiatori diretti verso la montagna sarebbero rimasti a piedi per la seconda sera consecutiva. Il treno che li trasportava viaggiava infatti con oltre 40 minuti di ritardo». Questa volta il «Minuetto» per Belluno ha atteso il convoglio ritardatario, ma quanto accaduto giovedì e venerdì «evidenzia come la situazione sia insostenibile» sostiene Diego Tiozzo, leader vittoriese del «Treno dei desideri» che giovedì era tra i pendolari che hanno perso l’ultima coincidenza a Conegliano.
«Siamo tornati a casa solo grazie ad amici che erano in auto» riferisce Tiozzo, che commenta: «Non avere la sicurezza di tornare a casa con un mezzo pubblico è devastante. Il problema sostanziale è la mancata integrazione tra Vittorio e il resto del mondo: è già difficile collegare la città con Treviso, figuriamoci con Venezia! Strano che la politica non dica nulla».
Luca Anzanello