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Mirano. Le categorie: «Riceviamo pesanti lamentele per i disservizi ai lavoratori»

Dori: «Abbiamo chiesto più treni nelle ore di punta, ma finora nessuna risposta»

MIRANO – Artigiani contro l’orario cadenzato. Anche le categorie bocciano senza appello il nuovo orario dei treni e i primi a muoversi sono proprio i piccoli imprenditori del Miranese: «Continuiamo a ricevere dai nostri artigiani pesanti lamentele per i disservizi legati al nuovo orario ferroviario», affermano dalla sede comprensoriale di Santa Maria di Sala.

Secondo Confartigianato sono centinaia le imprese del Miranese che portano operatori, tecnici e imprenditori a Venezia ogni giorno: si muovono in treno per lavorare nei cantieri in centro storico, da dicembre però si scontrano con continui ritardi, cancellazioni o treni stracolmi su cui è impossibile salire. Disagi e ritardi che a volte si traducono anche in danni per aziende già alle prese con la crisi.

L’associazione delle piccole e medie imprese guidata da Guido Codato, pone la lente d’ingrandimento soprattutto sui problemi della linea Bassano-Venezia, che tocca le fermate di Noale-Scorzé, Salzano-Robegano, Maerne e Spinea.

Considerando i settori dell’edilizia, dei restauri e dell’impiantistica, Noale conta oggi 166 imprese, Scorzé 226, Salzano 185, Spinea 180 e Martellago 208. Molte di queste lavorano nei cantieri veneziani.

«I lavoratori chiedono una miglior distribuzione dell’orario ferroviario, per avere più corse nelle ore di punta, ma non sono ancora arrivate risposte», spiega il segretario della Confartigianato del Miranese, Damiano Dori, «e questo provoca conseguenze negative dal punto di vista lavorativo».

Insomma non ci sono solo studenti e impiegati: in treno viaggiano anche operai e tecnici di cantiere. Dori spiega che sono centinaia quelli che ogni giorno si recano in centro storico a Venezia, ma da dicembre, cioè da quando è entrato in vigore il nuovo orario cadenzato, ai soliti disagi ferroviari si è aggiunto l’ostacolo chiamato “Trv”, cioè “Treno regionale veloce”. «Spesso viaggiano semivuoti», spiega Dori, «mentre nelle stazioni di Salzano e Spinea molti non fermano nemmeno.

In alcune fasce orarie le corse sono troppo frequenti, in altre il servizio non esiste. Trenitalia non può essere più considerato un interlocutore privilegiato perché interpreta il trasporto locale con vecchi schemi: in un territorio così popolato serve efficienza metropolitana».

Nei giorni scorsi era tornato alla carica anche il sindaco di Spinea, Silvano Checchin, dopo che nel suo ufficio erano arrivate nuove segnalazioni di pendolari che lamentano disagi sui treni del mattino da Spinea a Venezia.

Filippo de Gaspari

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