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Felice Casson (Pd) al governo Renzi: «Rispetti le indicazioni del Parlamento»

Costa replica: «È la legge, lui fa solo confusione». Il sindaco Orsoni scrive a Lupi

«Trasparenza sulle procedure per decidere le alternative alle grandi navi». Lo chiede al governo il senatore Felice Casson (Pd) vicepresidente della commissione Giustizia di palazzo Madama.

«A distanza di più di un mese dall’approvazione unanime in Senato della mozione che impegnava il governo al rispetto di tempi e procedure urgenti per risolvere il problema delle grandi navi in laguna», ha detto ieri Casson, «continuano attività sottobanco e poco trasparenti che non tengono conto delle sollecitazioni del Parlamento, degli Enti territoriali e delle associazioni di Venezia».

Casson ribadisce la necessità di ricorrere per la valutazione dei progetti a organismi «terzi e indipendenti».

«Includere ancora una volta e per di più senza confronti pubblici organismi che hanno dato scarsa prova di indipendenza e di capacità scientifica, è certamente fuorviante e foriero di incomprensioni e nuovi scontri, con il rischio di non arrivare a una soluzione del problema. I ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture si coordinino con il ministro della Cultura, che sabato è intervenuto contro il passaggio delle grandi navi a San Marco, tenendo insieme i profili ambientali, occupazionali, culturali e finanziari della vicenda».

Costa replica a stretto giro: «Si definiscono come trame oscure le attività che la legge affida all’Autorità Marittima, autorità portuale e Magistrato alle Acque. Soggetti etichettati come organismi che già in passato hanno dato prova di scarsa indipendenza. Poi un matto che manda pallottole per posta si trova sempre. La confusione che generano dichiarazioni come questa rendono tutto più difficile ».

Il sindaco Giorgio Orsoni annuncia nuove iniziative. «Sto aspettando la convocazione dal ministro Lupi», dice, «a cui ho scritto qualche giorno fa. Intendo spiegargli bene la vicenda che riguarda la nostra città e la laguna, per cercare soluzioni rapide ed efficaci».

Si sa che le idee sulle alternative sono molto diverse. Il fronte del porto insiste con il nuovo canale Contorta- Sant’Angelo. «Unica soluzione possibile», dice il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. E intanto chiede di non limitare i passaggi per evitare la crisi del settore. D’accordo con lui anche la Capitaneria di porto, che ha inviato il progetto al Magistrato alle Acque per approfondimenti. Ma sono otto gli elaborati presentati alla Capitaneria che adesso saranno inviati al ministero. C’è anche il progetto delle nuove banchine a Marghera, e poi le ipotesi di portare le navi fuori della laguna al Lido, davanti all’isola artificiale del Mose (Luciano Claut, Cesare De Piccoli, Comitato No Grandi Navi). Infine la nuova «tangenziale» dietro la Giudecca. La partita adesso si gioca sulle procedure di decisione.

Alberto Vitucci

 

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