Nuova Venezia – Asl 13, piu’ suicidi che morti sulle strade
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
13
mar
2014
Mirano. Indagine dell’azienda sanitaria: il numero di decessi per incidente è ormai la metà di chi si toglie la vita
MIRANO – Più suicidi che decessi per incidenti stradali. Impressiona e fa riflettere il dato sulle cause di mortalità nel territorio dell’Asl 13,dove nel biennio 2010-2011 le morti volontarie hanno superato per la prima volta quelle riferite a sinistri sulle strade. Il dato è influenzato da un lato dalla diminuzione di morti per incidente prodotta da un generale miglioramento della sicurezza stradale rispetto al passato, ma anche, ed è questo l’aspetto più preoccupante, dall’impennata di suicidi.
Inevitabile pensare agli effetti della crisi, a quelli che alcuni hanno definito “omicidi di Stato” ma anche a disturbi depressivi accentuati da mancanza di lavoro, prospettive, situazione sociale. E che anche in Riviera e nel Miranese hanno mietuto vittime negli ultimi anni.
I numeri. Il sorpasso storico si sintetizza in due dati: nel biennio in esame i morti sulle strade nei 17 comuni sono stati 23 (tre donne e 20 uomini), mentre i decessi per suicidio 47 (14 donne e 33 uomini). Oltre il doppio. Ed è la prima volta che accade. Ante 2010, infatti, le morti “per scelta”non avevano mai superato quelle provocate da incidenti: poi si è verificato il sorpasso e perfino il doppiaggio.
Suicidi. In 17 anni, dal 1995 al 2011, nell’Asl 13 sono stati registrati 309 decessi per suicidio: 237 uomini e 72 donne, con una rapporto di 3,3 a 1.
«Il fenomeno », osservano gli specialisti dell’Asl nel loro rapporto, «è legato a molteplici fattori: economici, ma anche sociali, educativi e culturali. Possiamo dire che la salute mentale è una delle aree sanitarie più complesse, poiché richiede una stretta integrazione del sistema sanitario con i servizi sociali, la famiglia, la scuola e la società ».
C’è da dire poi che il trend è generale: l’aumento riguarda, infatti, non solo l’Asl 13 mal’Italia intera e pure l’Europa.
Le ragioni. L’aumento drammatico del numero di suicidi, nel Miranese e in Riviera, come in tutto il continente, è dunque un dato di fatto. Ma va interpretato. Il fattore “crisi” è probabilmente solo uno degli aspetti da considerare, c’è però un dato inquietante: la tendenza generale era, nel 2000, a una diminuzione costante delle morti volontarie. Poi la rotta è stata invertita a partire dal 2008, guarda caso l’anno dell’inizio della recessione.
Incidentalità. Le conclusioni sono quantomeno amare. Restituisce però un briciolo di positività almeno il dato relativo alle morti per incidente stradale. Perché se da un lato i suicidi sono aumentati, dall’altro va detto che il sorpasso è stato favorito da un crollo dei decessi sulle strade. In pratica le curve si incrociano anche grazie al calo di morti per incidente. Negli anni Ottanta erano quasi 50 uomini e 15 donne all’anno nell’Asl 13. Nell’ultimo rapporto il valore risulta quasi dimezzato rispetto al biennio 2008-2009.
Filippo de Gaspari
Silvia Milani, specialista del Dipartimento di Prevenzione
«Dati in linea con i trend europei, non vanno generalizzati»
MIRANO. «Il sorpasso c’è, ma attenzione a non generalizzare o male interpretare i dati». Silvia Milani è la responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico, all’interno del Dipartimento di prevenzione dell’Asl 13. È una dei cinque specialisti che hanno curato l’ultimo rapporto sulla mortalità per causa nell’Asl 13, che evidenzia il sorpasso del numero di suicidi sui decessi per incidente stradale.
«Sono dati in linea con i trend europei», puntualizza, «attenzione quindi a farne una lettura locale. Va detto, inoltre, che a determinare il sorpasso non è stato solamente l’aumento dei suicidi, che pure c’è stato,ma anche una diminuzione delle morti per incidenti stradali. Questo grazie non solo ai migliori sistemi di sicurezza presenti sulle auto nuove, dalla nuova tecnologia ai sistemi sempre più diffusi di ritenuta e protezione (cinture e airbag), ma anche alle nuove opere stradali, pensiamo alla diffusione delle rotatorie al posto degli incroci.
Inoltre, ha inciso l’opera costante di sensibilizzazione dei giovani sui temi legati all’alcol, l’introduzione del conducente designato, le campagne informative e i controlli delle forze dell’ordine, oltre che l’introduzione della patente a punti e l’inasprimento di alcune sanzioni.
Capitolo a parte quello dei suicidi, dove incidono situazioni diverse, personali e spesso difficili da affrontare, anche in ambito sanitario e sociale e per le quali bisogna sempre evitare una lettura che possa ottenere l’effetto emulazione».
Conclude la responsabile: «Dobbiamo a questo problema che esiste, il rispetto che merita per la sofferenza e la dignità delle persone colpite da forme difficili di depressione».
(f.d.g.)