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L’allarme della Confederazione agricoltori: «Temiamo altre piogge e gelate»

Se il termometro scenderà sotto zero verranno distrutti i germogli

DOLO – Terreni ancora intrisi d’acqua e afla tossine, queste le minacce per i prossimi sei mesi per il settore agricolo della Riviera del Brenta e del Miranese.

A fare l’analisi della situazione sono il presidente della Cia Paolo Quaggio e il funzionario di zona Silvano Borile.

«La situazione », dice Borile, «in quest’area è preoccupante soprattutto per il fatto che le coltivazioni di barbabietole sono in forte ritardo nella semina a causa dei terreni che sono intrisi d’acqua. Sarebbe necessaria che anche per le semine di frumento e ortaggi non si verificassero altre piogge per almeno un mese».

Se i ritardi non verranno colmati c’è il rischio di un calo della produzione del 20-30 %.

A preoccupare sono poi i frutteti. «Le piante sono già arrivate a germogli e ai fiori», spiega Borile, «grazie a un tempo insolitamente mite, se si verifica una ricaduta fredda le produzioni verranno azzerate».

La tendenza a danni alle produzioni a causa di un clima anomalo e spesso più caldo e umido, è diventata una costante nel corso degli ultimi 20 anni.

«Le diffuse piovosità della scorsa primavera», spiega il presidente della Cia di Venezia, Paolo Quaggio, «hanno creato problemi a mais e frumento con ritardi nella raccolta ».

Resta l’incubo delle afla tossine «Se si verificano situazioni di siccità alternate a forti piogge», dice Borile, «si corre il rischio di una epidemia di afla tossine, una piaga che negli da due anni a questa parte ha colpito il mais pesantemente».

Le coltivazioni agricole in Riviera però stanno mutando pelle. «Rispetto a un tempo», spiega Borile, «i produttori stanno puntando sempre più sulla semina di mais bianco con aumenti di semina anche del 40-50% nell’area della Riviera sud. È un tipo di mais che rispetto al mais giallo dà meno produzione ma dà più qualità. Stanno prendendo piede anche le colture di mais rosso».

Non dovrebbero dare problemi infine prodotti florovivaistici e ortaggi curati in serra.

Restano sempre i problemi legati alle presenze numerose colonie di nutrie nelle aree agricole a ridosso del canale Novissimo, ma buoni risultati sembrano essere stati ottenuti dall’azione congiunta di abbattimento di polizia provinciale e squadre di cacciatori autorizzati dai comuni.

Alessandro Abbadir

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