Nuova Venezia – Miranese. Unione, deroga al Patto di stabilita’
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
27
mar
2014
Grande vantaggio per i comuni aderenti. Domani si decide a Mirano e S.M.Sala
MIRANO – L’Unione dei comuni svincolata dal Patto di stabilità. Ecco il grande vantaggio che deriverà dell’aggregazione di sei comuni del Miranese, che in questi giorni fa brontolare dipendenti e minoranze. Lo ha spiegato martedì sera nella riunione congiunta delle commissioni Affari istituzionali e Bilancio di Mirano, Paolo Fortin, delegato Anci per le gestioni associate degli enti locali. Tra il pubblico soprattutto dipendenti, in maggior parte agenti della polizia locale. Arrivano da loro i dubbi maggiori sull’Unione in materia di servizi, ma martedì in municipio si è parlato soprattutto di vantaggi: pian piano dunque il progetto emerge dalle segrete stanze istituzionali e si manifesta nel principale obiettivo di eliminare i lacci che vincolano i comuni a non spendere mai.
«La non applicazione del patto di stabilità interno è uno dei maggiori benefici derivanti dall’aggregazione», spiega Fortin, «non c’è una vera e propria legge che esenti l’Unione dal rispetto dei vincoli, ma finora tutte le aggregazioni di comuni sono sempre state esentate ».
Anche sotto il profilo della spesa Fortin si è sentito di rassicurare amministratori, dipendenti e cittadini: «L’Unione non potrà generare un incremento di spesa rispetto ai sei comuni che ne fanno parte », ha spiegato il delegato, «quindi eventuali figure dirigenziali, come il direttore generale, non sono previste. Anzi la spesa tenderà a decrescere con gli anni, in ottica di contenimento. Anche la politica non contempla nuovi costi: sindaci e consiglieri che parteciperanno agli organismi dell’Unione non percepiranno ulteriori indennità».
Maria Rosa Pavanello l’ha definita una Unione “low-cost”, fatta solo per portare benefici nel territorio. A proteggere dal pericolo di spese aggiuntive è il regolamento, che a Mirano e Santa Maria di Sala verrà già sottoposto domani sera ai rispettivi Consigli comunali.
«Anche i ricavi», prosegue Fortin, «si tradurranno solo in migliori servizi per il cittadino».
Infine, capitolo personale: «Capisco la diffidenza iniziale dei dipendenti comunali» spiega Fortin, «d’altronde per alcuni di loro si tratta di cambiare datore di lavoro. Ma si va verso una specializzazione del personale dell’Unione, con maggiori gratificazioni e soprattutto la salvaguardia di categoria giuridica e trattamento economico attuale. Anche l’anzianità di servizio rimarrà quella acquisita negli anni».
(f.d.g.)