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STRA – Gli operatori del settore vorrebbero interventi rapidi. I rivieraschi: «Si preferisce farle scorrere»

Con la stagione turistica si ripropone il problema alla chiusa vinciana

Apre la stagione turistica nella Riviera del Brenta e le prime notizie sono confortanti. Nonostante ciò si avverte da più parti la necessità di riaccendere l’attenzione sulla chiusa Vinciana di Stra, fonte infinita di problematiche. Ma, andiamo con ordine. Le buone novelle provengono da responsabili dei famosi Battelli del Brenta-Burchiello e Delta Tour, a bordo dei quali i visitatori percorrono la Riviera. «Le prenotazioni – dicono i gestori – sono incoraggianti. Ci auguriamo, le premesse ci sono tutte, che si mantengano su questi livelli». I ristoratori, intanto, sono più che pronti a riconfermare una ricca tradizione gastronomica e di ospitalità ricettiva.

Esiste, purtroppo, l’annosa questione riguardante la chiusa di un Naviglio, – vera e propria continuazione in terraferma del Canal Grande- dove, spesso, si accumulano “scoasse”, detriti, tronchi d’albero, compresa qualche… lavastoviglie che, poi, placidamente, solcano. I turisti osservano, fotografano e storcono la bocca. Il danno d’immagine, inutile sottolinearlo, è grande.

«In questi giorni le acque del fiume sono limpide ma basta poco per inquinarle. In tal caso – sostengono tanti rivieraschi – per effettuare il recupero di tanto sudiciume, sarebbe necessario intervenire subito a Stra. Pare, invece, che si preferisca far viaggiare le “merci” sino a Dolo, dove le operazioni sono più agevoli». Secondo gli addetti ai lavori «la soluzione del problema si può trovare attraverso l’attuazione di una sinergia tra Sistemi Territoriali – che, bisogna riconoscerlo, si attiva al massimo in varie direzioni, ma che, sembra non disponga dei fondi necessari – e i Comuni che si affacciano sul Naviglio».

 

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