Gazzettino – S.Maria di Sala. L’ultimo si’ all’Unione dei Comuni
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mag
2014
S. MARIA DI SALA – Contrario il Movimento 5 Stelle che voleva il referendum
Mancava solo Santa Maria di Sala, ma ora c’è. Da martedì sera il comune salese è entrato ufficialmente a far parte dell’Unione dei comuni del Miranese, come è stato approvato in consiglio comunale. Al termine della seduta il sindaco Nicola Fragomeni ha subito chiamato gli altri sindaci dell’Unione per comunicare loro la notizia. Tredici voti favorevoli, tra cui l’intera squadra di Fragomeni e il voto di Civica Insieme, con il capogruppo Giuseppe Rodighiero. Il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, e la Lista Salese che non ha partecipato visto l’abbandono della seduta da parte dei due consiglieri Paolo Bertoldo e Giovanni Vanzetto per il mancato inserimento di un punto all’ordine del giorno. «Ce ne saremo andati comunque – dice Bertoldo – al momento dell’approvazione dello Statuto dell’Unione». Un percorso, quello dell’Unione, iniziato nel 2009 e che vede ora uniti i comuni di Mirano, Martellago, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala e Spinea. All’appello manca solo Scorzè, ma Fragomeni dice: «Se il fiuto non mi inganna, Scorzè sarà il prossimo comune ad entrare, dopo le elezioni amministrative». Un’alleanza di 125.000 abitanti e 150 chilometri quadrati, che arriva ad essere la quarta città del Veneto. Gli obiettivi perseguiti: una maggiore efficienza, efficacia, economicità, imparzialità e un buon andamento della pubblica amministrazione. «La sinergia – dice Fragomeni – serve alla razionalizzazione dei servizi e al contenimento dei costi, ma se è una bufala, come abbiamo votato per entrare, voteremo anche per uscire». La capogruppo Rossella Carolo (M5S) replica: «Non sono state ben descritte le modalità di recesso, stiamo andando alla cieca ed è fondamentale che ci sia un referendum consultivo per i cittadini. L’Unione si squaglierà dal 1° gennaio 2015, senza nemmeno aver festeggiato il suo primo compleanno, in vista della città metropolitana di Venezia». Ma Fragomeni controbatte: «Entriamo nell’Unione proprio per avere una diversa posizione con la città metropolitana, se ci presentiamo come appartenenti all’Unione abbiamo un peso, come singolo Comune ne abbiamo un altro»