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Erano anni che Onda Verde non annunciava code in tangenziale a Mestre. Sembrava ormai un ricordo dei tempi pre-Passante, quando la tangenziale era invasa da migliaia di veicoli al giorno, con punte di 180 mila, e chi si muoveva per lavoro metteva in conto di dover pagare anche un’ora di pedaggio per percorrere i sette chilometri tra Villabona e la Bazzera.
Da qualche tempo, invece, chi ha la radio sintonizzata su Onda Verde, il notiziario trasmesso dai canali Rai, sente nuovamente quella fastidiosa notizia come se un rumore molesto, che si pensava scomparso del tutto, tornasse a rovinare i timpani.
Le code, distribuite equamente su tutte e tre le corsie di marcia, si formano all’altezza dell’innesto con lo svincolo per l’A27 (VE – BL) e l’Aeroporto, nelle ore di punta arrivano fino alla Castellana, e non di rado vanno pure oltre, verso Marghera.
Che cosa sta succedendo? Ci sono, pare, più concause ma quella principale è la chiusura dell’uscita Marcon-Valecenter (per poter costruire il nuovo svincolo) e la relativa deviazione sulla bretella aeroportuale verso l’uscita Dese. I comitati dei cittadini che vivono vicino alla tangenziale sono tornati ad allarmarsi perché l’inquinamento è tornato a salire e, con esso, il pericolo per la loro salute. Si sono informati e pare ci siano problemi legati alla riapertura dell’uscita Valecenter perché Autovie Venete (che è competente in quel tratto di tangenziale) non sarebbe interessata ad assumersi la gestione dello svincolo nuovo che fa parte delle opere complementari del Passante. Peraltro Autovie, che è posseduta all’80% dalla Regione Friuli Venezia Giulia) non si è preoccupata in questi mesi di modificare l’innesto A27-bretella aeroporto, e la conseguenza è che si crea un imbuto.
I cittadini provano a ricordare, ad Autovie e agli altri enti che dovrebbero vigilare, i risultati dell’indagine epidemiologica dell’Università di Padova ma con nessun risultato: secondo quell’indagine negli anni tra il 2002 e il 2009 circa 300 casi di malattia nella popolazione che vive in zona (cardiopatia ischemica e bronchite cronica ostruttiva), sono attribuibili all’inquinamento della tangenziale.
Le altre concause sono legate all’aumento del traffico provocato dai nuovi centri commerciali nella zona Aev Terraglio (il raddoppio di Auchan, l’Ipercoop, il Despar, presto l’iper Lando) e pure sulla Romea con la Nave de vero, e la “scorciatoia” presa da un bacino di 100 mila persone che dal Sandonatese devono raggiungere o attraversare Mestre in auto.
La prima causa è sotto gli occhi di tutti: la tangenziale serve tutti quei mega centri commerciali.
La seconda è meno evidente in tangenziale ma basta spostarsi sulla Triestina per capire: invece di utilizzare l’autostrada, a causa della crisi e dei lavori eterni per la terza corsia, gli abitanti del bacino sandonatese percorrono appunto la Triestina che è sempre più trafficata, prendono la bretella dell’aeroporto e sbucano in tangenziale.
Visto che i centri commerciali non si possono abbattere, ai comitati dei cittadini rimangono due sole speranze: che almeno, quando diventerà operativa la terza corsia fino a San Donà, si costringano gli automobilisti di quell’area ad utilizzare il Passante, e in secondo luogo che apra al più presto il nuovo svincolo di Marcon.

 

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