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COMITATONE NEL MIRINO. L’ex procuratore FORTUNA: ILLEGITTIMO

Grandi navi, Goletta Verde contro lo scavo Contorta

Netta presa di posizione dell’ex procuratore Fortuna. Trevisanato (Vtp): «È una valutazione politica». Oggi il via all’iter

«Lo scavo del canale Contorta è illegittimo e sarà bocciato in sede di Salvaguardia». Ne è convinto l’ex procuratore generale di Venezia ed ex consigliere comunale Udc Ennio Fortuna che, in una intervista all’Ansa, boccia senza mezzi termini la decisione del Comitatone sulla questione Grandi Navi. Secondo Fortuna lo scavo del canale «taglierebbe in due la laguna, compromettendo gli equilibri idreogelogici del bacino, sacrificandone l’unità fisica ed ecologica». E su questo punto l’ex procuratore generale ricorda che «La legge 171 del 1973, approvata dopo lunghe e approfondite discussioni, garantisce solennemente e testualmente proprio quegli equilibri e quelle unità e per rendere operativi i relativi principi ha istituito la commissione di Salvaguardia ». Immediata la replica Sandro Trevisanato, presidente del Venezia terminal passeggeri (Vtp), che bolla come «politiche più che giuridiche» le parole del’ex procuratore generale di Venezia. «Conosco Ennio Fortuna da 40 anni e quindi ho grande rispetto per le sua opinione, ma credo che qui sia emerso più il Fortuna politico e che non il giurista». Per Trevisanato l’esempio citato della legge 171 del 1973 sulla Commissione di Salvaguarda è smentita dai fatti: «Lo dimostra », sostiene il presidente di Vtp, «lo scavo del canale dei petroli, molto più impattante di quanto sarà lo scavo del Contorta». Ma il canale dei Petroli fu scavato tra il 1961 e il 1969, quindi prima della legge citata. Comunque il presidente del Venezia terminal passeggeri guarda con pacato ottimismo al futuro della crocieristica veneziana e punta nei prossimi cinque anni, se il canale Contorta sarà scavato, «di raggiungere i due milioni di passeggeri all’anno». Sulla situazione attuale Trevisanato ricorda che «il porto crocieristico di Venezia ha perso centinaia di migliaia di passeggeri e quindi la risalita non sarà facile. È importante », sottolinea Trevisanato, «poter dare delle tempistiche certe alla compagnie che già hanno programmato il 2015 portando in altri scali, come Trieste e Instanbul, le navi oltre le 96 mila tonnellate ma che potranno tornare nel 2016 con lo scavo del canale». Oggi intanto il presidente del’Autorità portuale, Paolo Costa, firmerà il decreto che approva il progetto dello scavo del Contorta. Il tutto sarà poi inviato ai ministeri competenti, Ambiente e Infrastrutture, in attesa della Valutazione di impatto ambientale, da parte di un panel di esperti, prevista tra circa tre mesi e sulla quale è lecito non fare previsioni. Un progetto che potrebbe già essere messo in discussione prima come ricorda l’ex procuratore Ennio Fortuna «con un ricorso al Tar, cui i contro interessati non mancheranno di rivolgersi». Un appello quindi ai comitati e al quale risponde subito il portavoce dei “No Navi”, Silvio Testa: «Il dottor Fortuna può stare tranquillo perché stiamo già organizzando un’assemblea del nostro comitato per decidere quali iniziative intraprendere contro la decisione del Comitatone. Un blitz d’agosto che non ci trova impreparati », sottolinea il portavoce, «Useremo ogni strumento, politico, amministrativo e giuridico per bloccare lo scavo del canale Contorta». Silvio Testa ricorda che con il comitato collabora già da tempo una Onlus formata da giuristi e avvocati che «ci permetterà in tempi brevi di mettere in moto quelle iniziative di contrasto che saranno decise dall’assemblea».

Giulio De Polo

 

Goletta Verde in Piazza boccia il Comitatone

Flash mob a San Marco con uno striscione: “Che Vergogna”. Coinvolti nella protesta anche molti turisti

Era dal 2009 che Legambiente aveva chiesto l’autorizzazione per poter manifestare nell’area marciana e nei giorni scorsi è arrivato l’ok. Così ieri a mezzogiorno i volontari di Goletta Verde hanno organizzato un “flash mob” contro le grandi navi davanti a Palazzo Ducale. Uno striscione con su scritto “Che vergogna” e 100 tra volontari e turisti che issavano segnali di divieto d’accesso contro il passaggio delle grandi navi in bacino. «Non siamo contrari alla crocieristica a Venezia», ha detto Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, «ma scavare un nuovo canale all’interno della laguna ci fa rabbrividire. Noi puntiamo a progetti alternativi che già ci sono come il nuovo scalo a Marghera e l’uso dei canali già esistenti». Ma al di là dei proclami la manifestazione in piazza San Marco è stata un successo perché ha coinvolto molti turisti provenienti da tutto il mondo. «Ho visto le foto delle navi che passano qui di fronte», dice una turista russa sotto la colonna del Todaro, «Noi abbiano dei budget limitati e non possiamo permetterci una crociera ma trovo assurdo passare proprio di fronte a questa piazza ». Tanti i turisti che sono fatti coinvolgere nel “flash mob” e centinaia le foto scattate con i telefonini anche della bandiera nera sventolata contro il Comitatone «per la falsa soluzione del problema Grandi Navi a Venezia», si legge nel volantino distribuito in piazza. Ma basta fare qualche metro e un ambulante sul suo carretto ha esposto un pezzo di cartone con su scritto “Sì alla Grandi Navi”. «È giusto che i colossi del mare non passino più in bacino ma non a cancellare per questioni ideologiche un settore che dà lavoro a tutta la città», spiega l’ambulante, da anni in piazza. «Spero venga trovato subito un progetto alternativo perché i turisti che scendono dalle navi sono troppo importanti per il commercio a Venezia ». (g.d.p.)

 

Sette progetti per salvare il Bacino

Ecco i piani alternativi studiati per evitare il passaggio davanti all’area marciana

Sono sette i progetti alternativi al transito della grandi navi nel Bacino di San Marco. Quello appena deliberato dal Comitatone è il progetto sostenuto da sempre dall’autorità portuale. Lo scavo del nuovo canale Contorta dovrebbe consentire alle grandi navi di arrivare alla Marittima entrando per la bocca di porto di Malamocco e non più da quella del Lido e quindi da San Marco. Il secondo progetto è quello del canale “retroGiudecca” e propone di scavare un canale che diventerebbe una sorta di “tangenziale “ dell’acqua. L’ex sindaco Orsoni è invece sempre stato lo sponsor del progetto Marghera, elaborato dall’ex assessore Roberto D’Agostino, che prevede di spostare l’ormeggio della grandi navi in canale Brentella e in canale Industriale Ovest. In questo caso si dovrebbe scavare soltanto un canale all’estremo nord del canale dei Petroli, per consentire l’accesso alle navi. Poi ci sono i quattro progetti che coinvolgono il Lido e in parte anche il comune di Cavallino Treporti. Navi fuori dalla laguna, ormeggi galleggianti davanti all’isola artificiale del Mose, di fronte a Punta Sabbiani e quindi nel comune di Cavallino Treporti. Un progetto già bocciato da un voto contrario in consiglio comunale a Ca’ Savio. Questi progetti portano la firma di Cesare De Piccoli, ex viceministro ed ex vicesindaco, già in fase avanzata di elaborazione. Dell’architetto grillino Luciano Claut – che si avvale del contributo dell’ingegner Di Tella e di Carlo Giacomini – dell’architetto Fabbri e dei docenti Iuav Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini.

 

Canale Contorta. Barberini (Pd) sta con i grillini

MIRA. «Sono della stessa posizione espressa dall’amministrazione grillina in sede di Comitatone sulla realizzazione del canale Contorta a Venezia. Il progetto di scavo porterà devastazione all’interno della laguna di Venezia e va fermato assolutamente» . A dirlo – di fatto spaccando il Pd a Mira – è il consigliere comunale ed ex assessore all’ambiente Maurizio Barberini. «Ho sempre espresso», continua, «estrema contrarietà ad interventi di sviluppo della portualità invasivi all’interno della laguna di Venezia. Non è con la giustificazione di portare posti di lavoro che possono essere approvati. Si pensi allo scempio provocato dalla chimica a Porto Marghera e il conseguente l’incremento esponenziale di tumori e discariche di veleni». Nel Pda Mira le posizioni sono diverse. Anni fa ad esempio l’ex sindaco Michele Carpinetti era possibilista sulla realizzazione di un polo logistico portuale a Dogaletto.

(a.ab.)

 

Venezia, poteri espropriati dal Comitatone

di Carlo Giacomini – Urbanista e docente Iuav (già componente Commissione nazionale VIA)

È stato negato il diritto di co-decisione da parte del Comune, anzi dei Comuni perché la questione grandi navi riguarda anche i cittadini di Mira

Contano le dichiarazioni, ma ancora di più i documenti ufficiali. Sono questi che devono essere ben compresi. Leggendo bene il contenuto della decisione sulle grandi navi del Comitatone dell’altro giorno, così come descritta ufficialmente nel formale comunicato della presidenza del Consiglio (a quando il verbale esteso?), sidesumono alcune cose. 1) La revisione del Piano regolatore portuale verrà avviata, sì, ma solo in una indefinita fase futura, dopo aver comunque già deciso (e magari anche realizzato) il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo. Ma la classificazione e realizzazione di un nuovo canale portuale (l’attuale modesto canale Contorta-Sant’Angelo non è canale portuale) è modifica prettamente da Piano regolatore portuale. Approvare e realizzare un simile nuovo canale portuale fuori del Piano regolatore portuale è evidentemente fuori legge. E questo non solo formalmente ma anche sostanzialmente perché, senza il Piano,mancherebbe il quadro di coerenza territoriale, compatibilità ambientale e convenienza socio-economica generale, richiesto invece chiaramente dalla legge ordinaria sull’ordinamento dei porti per ogni importante intervento portuale (e in nessun porto del mondo un simile nuovo canale portuale, di oltre 4 km, verrebbe considerato non importante e non strategico, tanto da poterlo decidere senza piano). Ciò è ancora più importante se si ricorda che, per la stessa legge, ogni Piano portuale (o variante di Piano) deve essere concordato (“Intesa” paritaria), in ogni sua previsione, con i Comuni interessati. Decidere e realizzare il nuovo canale senza e fuori del Piano equivale quindi a espropriare il Comune del proprio potere di co-decisione piena (finanche al potere di veto) su una decisione portuale strategica ricadente nel proprio territorio. Il Comitatone quindi, dicendo di fare sì il nuovo Piano, ma solo dopo il nuovo canale Contorta, ha imbrogliato il Comune di Venezia (e il Comune di Mira), espropriandoli, ed espropriando le loro popolazioni, del diritto di codecidere (paritariamente all’Autorità portuale) del proprio destino e delle proprie opere e trasformazioni (perché tali sono, ancorché in comune con l’Autorità portuale). 2) Non ci sarà alcuna valutazione comparativa tra la proposta del Canale Contorta-Sant’Angelo e gli altri progetti presentati in alternativa. In tutto il comunicato mancano infatti sia le parole “valutazione comparativa” sia le parole “proposte-soluzioni alternative”. Si legge solo che “potranno altresì essere sottoposti a VIA altri progetti tra quelli già presentati che raggiungano un adeguato livello di definizione”. Concessione del tutto inutile (già per legge, in astratto chiunque ha sempre facoltà di sottoporre a VIA ordinaria qualunque progetto) e perfino anche mistificante, perché non chiarisce che, in concreto, nella procedura ordinaria di VIA i progetti possono essere ammessi alla valutazione solo se presentati da chi ha competenza a deciderli e realizzarli. Quindi, in pratica si è deciso che l’Autorità portuale potrà sottoporre a VIA altri progetti (ovviamente di suo gradimento! Quindi possiamo stare sicuri che non verrà sottoposto a VIA nessun altro progetto. E comunque, a escludere ogni lontana possibilità di soggetti o proponenti concorrenti o per progetti alternativi a quello del nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, si è precisato che tale facoltà è comunque circoscritta “nell’ambito del medesimo percorso procedurale lungo, comprensivo del nuovo Piano regolatore portuale”. Come a dire: si potranno sì valutare altri progetti, ma solo dopo aver deciso e realizzato il canale Contorta-Sant’Angelo senza interferire in alcun modo con la procedura approvativa di quest’ultimo! 3) Viene già ora esorcizzata, dal Comitatone, la possibilità di una conclusione negativa della Valutazione di impatto ambientale. Si afferma infatti che “in sede di VIA, potranno essere definite le prescrizioni necessarie a renderlo funzionale al progetto di ingegneria naturalistica inteso al recupero morfologico della laguna centrale oltre che aderente al Piano di gestione del sito Unesco “Venezia e la sua laguna”. A prescindere dal falso scientifico di considerare “recupero morfologico” la costruzione di colmate artificiali (o finte barene) laddove barene non ce ne sono mai state, viene affermato che si potranno fare tutte le modifiche necessarie per rendere (a tutti i costi “progettuali”) quella proposta compatibile. Come a dire “si potranno introdurre tutte le prescrizioni correttive che volete,macon questo la VIA dovrà essere positiva”. Quella del Comitatone dell’altro giorno è quindi una decisione imbrogliona, di massimo livello. Che tradisce l’intero Senato che, all’unanimità, ad aprile aveva votato di effettuare una procedura di Valutazione speciale, comparativa a tutto campo, di tutte le proposte alternative sinora presentate, considerandole a pari grado. Tradisce la città e suoi diritti sacrosanti (sanciti per legge) di decidere delle proprie trasformazioni territoriale e ambientali. Tradisce l’autonomia e l’autorevolezza delle commissioni VIA deputate alla valutazione. Vorranno questa città e i suoi ex e futuri amministratori reagire a questo sopruso ed esproprio di poteri, rivendicando e pretendendo il rispetto della legge? Vorranno ribadire i senatori (in primis quelli veneziani) che, come avevano già votato ad aprile praticamente all’unanimità, che deve essere fatta non una valutazione a senso unico e di un solo progetto, ma invece una vera valutazione comparativa di tutte le alternative onesta e disinteressata? Vorranno dimostrare Ministri e Commissioni VIA la loro dignità e responsabilità “in scienza e coscienza”, senza cedere a pressioni pregiudiziali? Vorrà ribadire ilprimo partito di questa città quello che aveva affermato solo qualche settimana fa, circa la necessità della valutazione speciale comparativa tra tutte le soluzioni alternative presentate, come aveva già richiesto il Senato ?

 

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