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Nuova Venezia – Via al Contorta, il decreto non si trova.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

set

2014

Casson (Pd): «Ho chiesto al governo, non ha risposto: la procedura sarebbe a rischio».

Depositato il progetto De Piccoli

Il decreto del governo per l’avvio della procedura di Via del progetto Contorta non si trova. Dunque, il groviglio aumenta. La denuncia è del senatore Felice Casson, primo firmatario di una mozione al governo perché sia rispettata la par condicio nell’esame di tutte le soluzioni alternative per le grandi navi, senza privilegiare il progetto dello scavo del nuovo canale. «Ho chiesto venerdì al ministero dell’Ambiente e al sottosegretario Delrio di avere copia della documentazione», dice Casson, «ma il decreto non si trova. Questo potrebbe inficiare l’intera procedura». Perché intanto la macchina si è messa in moto. Il progetto presentato dall’Autorità portuale («Adeguamento del canale Contorta Sant’Angelo, via acquea di accesso alla Stazione Marittima) è già stato iscritto tra quelli da esaminare. E da ieri lo è anche l’altro progetto, il Venice Cruise 2.0 di Cesare De Picoli-Duferco, che propone di allestire un nuovo terminal in bocca di Lido, davanti all’isola artificiale del Mose. All’assessorato Ambiente del Comune sono già arrivate le carte del Contorta e i tecnici si stanno preparando a rispondere sulla base delle valutazioni tecniche degli uffici che hanno consultato anche l’Istituto di Idraulica dell’Università di Padova. Il parere tecnico dovrà essere ratificato dal Consiglio comunale, in questo caso il commissario Vittorio Zappalorto, e spedito al ministero entro il 17 ottobre. Procedure previste dalla Legge Obiettivo che secondo il presidente del Porto Paolo Costa sono state autorizzate dalla Conferenza Stato-Regioni. Anche qui è in corso un braccio di ferro giuridico. La prima osservazione pervenuta al ministero, firmata dall’esperta di Via Andreina Zitelli, sostiene che quella procedura è «illogica e illegittima», non potendosi giustificare con procedure straordinarie interventi che non hanno nulla a che vedere con la sicurezza di quel canale. Intanto le iniziative si moltiplicano. Sarà discussa nei prossimi giorni, oltre a quella del Senato (primo firmatario Felice Casson) anche la mozione presentata alla Camera dall’ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray, che la ricalca in buona parte. E chiede al governo di garantire l’esame comparato delle varie soluzioni, senza procedure speciali. Le firme raccolte sono una trentina, quasi tutti deputati del Pd. In testa quella del presidente del partito, Matteo Orfini, l’ex ministro Maria Chiara Carrozza, la trevigiana Floriana Casellato. Fino ad ora nessuno dei parlamentari veneziani del Pd ha sottoscritto l’appello. Battaglia a colpi di mozioni e di procedure che si interseca con la corsa politica per le amministrative. Intanto il presidente Costa ha raccolto la sfida e annunciato per lunedì prossimo in sala San Leonardo la presentazione pubblica del suo progetto di scavo.

Alberto Vitucci

 

la protesta di domenica

«La città ha risposto bene .Ora contesteremo Costa»

«Siamo felicissimi. Quando ho visto tutte le barche avanzare nel Canale della Giudecca mi sono quasi commosso. Neanche nelle migliori delle previsioni ci aspettavamo più di cento barche». Tommaso Cacciari, uno dei portavoce del movimento «No Grandi Navi», fa un bilancio su com’è andata la manifestazione di domenica contro lo scavo del Canale Contorta. «La città ha risposto, ha dimostrato di non essere lobotomizzata e di non credere a chi dice che la soluzione è facile e pronta». Per Cacciari le remiere hanno perso l’occasione di fare una bella figura: «Rimane incomprensibile per noi perché non si schierino, il movimento è spontaneo e apartitico perché libero. Ha gambe e spalle e riunisce chi vive la laguna come si è visto ieri quando ognuno è venuto e ha partecipato attivamente, portando la propria barca». La protesta del movimento non si ferma qui. «Ci stiamo organizzando per la presentazione che Paolo Costa farà alla città il 29 in sala San Leonardo. Non creda di fare un monologo. Quando abbiamo invitato lui e Zappalorto all’incontro aperto alla città su questo tema non sono venuti. Noi saremo lì a ribattere». Il movimento si sta preparando ad affrontare l’udienza filtro al Tribunale del 3 ottobre: riguarda la denuncia a 47 manifestanti il 16 settembre 2012, quando in barca molti tentarono di bloccare il passaggio di una grande nave all’altezza di Punta della Dogana. Quel giorno, per impedire che le barche si avvicinassero troppo alla grande nave, vennero mandati dalle forze dell’ordine due elicotteri che, secondo molte riprese e molte testimonianze, volarono a quota troppo bassa. «Si tratta di un’udienza tecnica dove presenteremo i testimoni», conclude Cacciari. «Abbiamo avuto decine e decine di persone che si sono offerte per testimoniare quanto volevano bassi gli elicotteri, ma ne abbiamo dovute prendere 15».

Vera Mantengoli

 

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