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MARGHERA – Eni chiude il cracking ma annuncia un piano “verde” da 200 milioni

ADDIO – Eni ha annunciato la chiusura definitiva dell’impianto di cracking

I SINDACATI  Situazione difficile»

Assemblea al capannone

PORTO MARGHERA – L’azienda presenta il progetto di un polo tecnologico per la chimica verde

Quella di ieri è stata una giornata da “sereno variabile” per la chimica veneziana. Nell’incontro in Confindustria tra Versalis (il braccio chimico di Eni) e i sindacati, la multinazionale ha ribadito il piano d’investimenti Porto Marghera, in tutto 200 milioni di euro e la creazione di un “Polo tecnologico della chimica verde”, ma ha allo stesso tempo confermato la fermata dell’impianto di cracking, che verrà messo in sicurezza. Quest’ultima notizia, peraltro già nell’aria, era temuta dai lavoratori e dai sindacati, in quanto il cracking è il cuore dell’attuale chimica veneziana.
Nonostante questo, Eni è convinta che il progetto, nel suo complesso, garantirà non solo il mantenimento delle attività industriali, ma non avrà ripercussioni sull’occupazione. Il piano di Eni-Versalis prevede, oltre alla riconversione della raffineria, anche la creazione di due nuovi impianti “green”, che produrranno, unici al mondo, alcuni additivi bio utilizzati nelle perforazioni petrolifere, insieme ad altri prodotti utili nella produzione di detergenti e bio-lubrificanti. Il tutto dovrebbe entrare in funzione entro tre anni, «Questo piano – spiega Daniele Ferraris, ad di Versalis – conferma la centralità del sito di Porto Marghera e offre l’opportunità di promuovere una crescita sostenibile».
Prima di incontrare i sindacati, l’amministratore delegato di Versalis ha incontrato il presidente degli industriali veneziani, Matteo Zoppas, che commenta positivamente gli impegni presi da Eni sul suolo veneziano. «La chimica non va via da Venezia – conferma Zoppas, che poi aggiunge – i livelli occupazionali verranno salvaguardati in quanto le maestranze saranno reimpiegate sia nelle attività necessarie alla messa in sicurezza dell’impianto cracking, sia nella realizzazione dei nuovi impianti nonché per il consolidamento dell’hub logistico». Nell’immediato, però, c’è la chiusura del cracking, che a Marghera dà lavoro a 100 operai di Versalis. Anche per questo i sindacati dimostrano massima cautela. Nel loro comunicato congiunto, Cgil, Cisl e Uil non hanno espresso un giudizio sull’incontro avuto con la dirigenza di Versalis. Massimo Meneghetti, segretario veneziano della Femca Cisl, parla di incontro interlocutorio e conferma: «La situazione è difficile – spiega il segretario dei chimici della Cisl – e prima di dare giudizi voglio vedere gli impianti costruiti». Oggi i lavoratori di Eni-Versalis si riuniranno in assemblea al capannone del Petrolchimico: si capirà se c’è più rabbia per la fermata del cracking o speranza per un futuro “green”.

 

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