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PROGETTO TAGLIATO

«Un lavoro a metà che non serve a nessuno». Così la Federazione degli amici della bicicletta, con la presidente Miriam Guida, commenta la notizia della realizzazione della pista ciclabile lungo il ponte della Libertà senza il collegamento con la stazione di Porto Marghera e Mestre, causa gli alti costi di questo tratto. Un dossier sarà inviato al commissario Zappalorto. «Pensavamo che dopo anni di manifestazioni, dibattiti e progetti più o meno faraonici, la proposta minimalista partorita in seno agli uffici del Comune di Venezia fosse destinata al successo. Ma ci sbagliavamo», dice Miriam Guida. «La realizzazione dei 4 chilometri dai Pili fino a piazzale Roma alla fine non servirà assolutamente a nessuno: non servirà a chi volesse recarsi in bici a Venezia perché con la nuova viabilità legata all’avvio del tram previsto per la primavera del 2015 sarà praticamente impossibile raggiungere l’inizio della pista» sia dal cavalcavia di San Giuliano che dalla via Libertà. E non servirà a chi arriva da Venezia visto che la pista sarà bidirezionale sul lato sud. Una volta «giunti ai Pili si troverebbero in contromano rispetto alla viabilità principale senza possibilità di proseguire oltre». E se con il tram arriverà anche il divieto di transito ai cicli il progetto si trasformerà in un flop. Alla Fiab ora ci si chiede «se la soluzione San Giuliano (passerella a sbalzo sul cavalcavia e collegamento sicuro con il parco), sicuramente più attraente da molti punti di vista, fosse stata veramente più onerosa o avrebbe permesso anche un risparmio economico».

 

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