Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – Scavo del Contorta pescatori preoccupati

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

11

ott

2014

La pesca è già in difficoltà per conto suo. Non ha bisogno che qualcuno aiuti a peggiorare il quadro negativo in cui opera. Su questa lunghezza d’onda Federcoopesca, Legapesca, Agcpesca, Coldiretti impresa pesca si sono ritrovati in Regione per analizzare il progetto dello scavo del Canale Contorta Sant’Angelo presentato da Autorità portuale. E nei prossimi giorni formalizzeranno un documento congiunto in cui esprimono le proprie preoccupazioni tecniche sul tracciato e sull’opportunità di creare un nuovo canale all’interno di un ecosistema delicatissimo e che sta cercando ora di risollevarsi da un periodo particolarmente buio. Osservazioni che saranno protocollate al Ministero, in Regione, Provincia e nei Comuni di Venezia, Mira e Campagna Lupia che si affacciano sulla gronda lagunare.
Nel progetto attualmente all’esame dell’ufficio di Valutazione impatto ambientale a Roma si legge in uno stringato capitoletto dedicato alla pesca e alla molluschicoltura che l’impatto sull’economia sarebbe nullo o quasi: “l’area di progetto non è interessata da valli da pesca” e “gli allevamenti di vongole di dimensioni maggiori sono ubicati tra il tracciato del canale Contorta e il Canale Malamocco Marghera, ma in aree esterne allo scavo”.
«In parte il tracciato intercetta le reti da posta dei pescatori – attacca invece Antonio Gottardo, di Federcoopesca – il progetto presentato è deficitario in termini di impatto sulla pesca. Ci sono solo riferimenti bibliografici, non studi. Come si fa a non tener conto dell’effetto dei sedimenti prodotti dagli scavi, che renderanno torbida l’acqua e quindi meno produttiva l’intera area? Lì vicino, in un’area completamente aperta, ci sono le nursery delle vongole, ci sono le reti che insistono sull’area. E poi gli effetti idrodinamici influenzeranno comunque le valli da pesca». Il timore è che si verifichi quanto accaduto durante i lavori del Mose, quando alcuni allevamenti di vongole furono completamente annullati proprio a causa del deposito di sedimenti.
«Non dimentichiamo anche ci sono questi posti di lavoro da tutelare: circa 600 cooperative che gravitano intorno a questa zona, che rappresentano almeno 1200 posti di lavoro. Questi ce li abbiamo già, difendiamoli» ribadisce Gottardo.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui