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TREVISO – Il tracciato alto, quello che interseca il territorio di Paese, quello già previsto dal vecchio Prg, poi bocciato da Veneto Strade e adesso rispolverato grazie anche alle proposte di uno studio milanese chiamato per chiarire alcuni dubbi. È questo il progetto che il sindaco Giovanni Manildo intende portare all’attenzione della Regione per dare il via ai lavori per il Quarto Lotto della tangenziale. Ieri pomeriggio ha ribadito la sua posizione in una riunione di maggioranza dove è serpeggiato un timore: che Veneto Strade alla lunga, di fronte al tergiversare di Ca’ Sugana, decida di chiudere la Conferenza dei Servizi e mettere una pietra sopra al progetto. Il che vorrebbe dire addio agli oltre 54 milioni di euro messi sul tavolo per “allungare” la tangenziale. A quanto pare il tempo inizia a stringere e Manildo è sempre più convinto che la vecchia proposta del Prg, riveduta e corretta, sia nettamente migliore del tracciato in trincea pensato in mezzo a Monigo: salverebbe le abitazioni di via Casette, finirebbe sulla Feltrina con una rotatoria in grado di smistare il traffico senza creare ulteriori tappi. L’intenzione è quella di farsi sentire, di portare comunque a casa l’opera pubblica cui Ca’ Sugana non vuole rinunciare. E, assieme alla sua maggioranza, Manildo ha quindi deciso di chiedere un incontro con il governatore Luca Zaia e con tutti i tecnici coinvolti. Una scelta comunque rischiosa: se Veneto Strade dovesse dire «no», il Comune si troverebbero a dover decidere tra un progetto che nessuno vuole e la perdita di 54 milioni. Sullo sfondo c’è poi l’ostacolo più alto, forse insormontabile: il comune di Paese non ha nessuna intenzione di accettare un pezzo di tangenziale sul proprio territorio. Il sindaco Francesco Pietrobon lo ha detto più volte, anche con toni molto polemici. E non pare avere alcuna idea di ripensarci.

(pcal)

 

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