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MIRANO – La classifica dell’Agenzia Sanitaria

SOTTO ESAME – L’entrata dell’ospedale di Mirano, ultimo in classifica per il trattamento dell’infarto acuto

MIRANO – Interventi ospedalieri per l’infarto acuto? A Mirano si muore più che in ogni altro ospedale d’Italia. Una struttura considerata d’eccellenza è all’ultimo posto in una classifica dove, sopra di lei, ci sono San Gavino in Sardegna, Lamezia Terme in Calabria, Catania in Sicilia e Frosinone nel Lazio. Il dato si riferisce all’anno 2013 ed emerge dal Piano Nazionale Esiti (Pne), stilato dall’agenzia sanitaria Agenas. L’indagine è mirata a valutare l’efficienza e la qualità degli ospedali. E cosa dice questa particolare graduatoria? Mirano veste la maglia nera degli ospedali per quanto riguarda il rapporto tra l’infarto acuto di miocardio e la mortalità entro 30 giorni. Su un totale di 179 casi, infatti, la percentuale è di 14.94. Un dato ben distante rispetto all’ospedale Niguarda di Milano (4.13%), dove i casi sono 100 in più. «Vogliamo mettere a disposizione di Asl, medici e Regioni uno strumento per migliorare le performance degli ospedali, non vogliamo fare classifiche» sottolineano i ricercatori. Ma le classifiche sono emerse e la direzione dell’Ulss 13 si difende: «Il fatto che una bassa casistica rappresenti un più elevato rischio per la salute dei cittadini, è una cosa ormai risaputa da almeno una decina di anni – replicano da Mirano -. È per questo che è in atto una rivoluzione: Ulss 13 e Ulss 12 stanno lavorando per creare un’unica rete cardiologica protetta. Non si può più pensare in piccolo, bisogna rendere il sistema efficiente per salvare più vite. Questi dati ci danno ragione». Più casi vengono trattati, insomma, e più aumenta l’esperienza per trattarli.

(g.pip.)

 

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