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CAMPAGNA LUPIA – Fermo tutto, per ora. La Commissione di salvaguardia per Venezia ha deciso ieri a maggioranza di restituire al proponente il progetto di potenziamento dell’impianto idrovoro di Lova presentato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Il motivo? Carenza di documentazione. «Non si tratta di una bocciatura», specifica la Regione, «ma di una richiesta di integrazione rispetto ad un intervento che riguarda 1.750 ettari di territorio e che potrà essere ripresentato con le integrazioni richieste dalla Commissione. Mancano i dati e le informazioni utili sulla possibile contaminazione chimica e biologica e non è dunque possibile al momento valutare la qualità delle acque che dovrebbero essere immesse nella Laguna, come previsto dal Piano direttore del bacino scolante approvato dal consiglio regionale che finanzia l’intervento”. «La documentazione prodotta», continua la Regione, «non inquadra il progetto all’interno di un sistema più ampio che tenga conto di quanto prevede la normativa per la prevenzione dell’inquinamento lagunare, con interventi che aumentino la capacità di auto depurazione e riducano la quantità di inquinanti contenuti nelle acque». Il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri è colpito dalla decisione: «Chiederemo spiegazioni sulla documentazione mancante al Consorzio di bonifica. Speriamo non si perda troppo tempo. Questo progetto serve a evitare disastrosi allagamenti». Viste le procedure, però, per il potenziamento dell’idrovora di Lova potrebbero volerci a questo punto ancora altri due anni, sperando che nel frattempo che non si verifichino altre alluvioni .

(a.ab.)

 

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