Nuova Venezia – Mirano. Cardiochirurgia da salvaguardare. Il Pd contro l’Asl 13.
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30
ott
2014
MIRANO – Non si smorza il dibattito su Cardiochirurgia dopo i dati Agenas 2013. Il Pd di Mirano si scaglia contro la direzione generale: «Tutti capiscono che Mirano e Mestre devono collaborare», afferma il coordinatore Fabio Lamon, «ma non si può avvalorare una lettura distorta sulla pericolosità dei ricoveri per infarto. Chiediamo il blocco delle schede ospedaliere per l’Asl 13 e delle azioni della direzione generale su Cardiochirurgia. Il presidente della conferenza dei sindaci agisca nell’interesse dei cittadini per il mantenimento e il funzionamento dei servizi sanitari». «L’unità di Emodinamica diretta da Bernhard Reimers è una garanzia», aggiunge Sandra Boscolo per il Tribunale dei diritti del malato, «è un polo di attrazione anche per pazienti da fuori regione. Nel 2013 è stata valutata da Cittadinanzattiva-Tribunale del malato per il progetto “Mi sta a cuore” con un risultato eccezionale. Diversamente non poteva essere, detenendo il primato nel Triveneto e primeggiando a livello nazionale».
Prende una posizione diversa l’ex amministratore dell’Ulss di Dolo Vincenzo D’Agostino: «È risaputo sul piano scientifico che una struttura di cardiochirurgia, per reggersi e garantire sicurezza, ha bisogno di un bacino di utenza di almeno un milione di abitanti. Dire che queste cose si sapevano da anni è affermare che è stata tenuta in piedi, con costi rilevanti, una struttura senza presupposti».
(f.d.g.)