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È evidente che i tempi cambiano e cambiano in modo tanto veloce che noi non più giovani, non riusciamo a tenerne il passo, ma ogni cambiamento si è dimostrato perlopiù negativo.

Basti considerare le meravigliose città che ci hanno lasciato i nostri antenati e quello che lasceremo noi ai nostri eredi. Lasceremo solo squallide periferie di stupende antiche città, montagne di rifiuti difficilmente degradabili e un pianeta depredato da ogni sua risorsa.

Gli antichi veneziani hanno difeso per secoli la loro Laguna considerata come le mura inviolabili della loro città. Laguna che è stata brutalmente violata nel 1965 con la creazione del Canale dei Petroli per permettere il passaggio a smisurate navi che devastano con le loro enormi eliche i fondali lagunari, smuovendone i fini sedimenti che verranno poi trasportati altrove dalle correnti, modificandone così l’ordine naturale.

Ora si parla di realizzare un ulteriore enorme canale che dovrebbe passare dietro all’isola della Giudecca, il canale Sant’Angelo-Contorta, per permettere il passaggio alle navi con una stazza superiore alle 96.000 tonnellate, mentre quelle di stazza inferiore potranno continuare a passare per il Bacino San Marco.

A questo punto ritengo che l’unica cosa “contorta” siano le menti di questi “signori” che vedono nello sfruttamento immediato e senza riserve l’unico obbiettivo da raggiungere.

La vera ricchezza è saper tutelare un tesoro naturalistico e artistico incomparabile, quale è la Laguna di Venezia, riconosciuta come patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Questo dovrebbe essere un punto fermo per ogni persona di buon senso!

Bruno Berti – Venezia

 

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