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L’IPOTESI – Residui tossici nelle corsie A4

ZERO BRANCO Prima udienza contro l’azienda accusata di traffico di sostanze pericolose

Rifiuti Mestrinaro: difesa in salita

Respinte in aula le richieste del legale della ditta, ammesse le parti civili

È formalmente iniziato il procedimento penale a carico della ditta Mestrinaro di Zero Branco per l’accusa di traffico di rifiuti pericolosi. Il giudice Francesco Sartorio, esaminando le questioni preliminari delle parti prima di aprire il dibattimento, ha rigettato ieri mattina tutte le istanze presentate dalle difese ammettendo una lunga lista di parti civili costituite: il Ministero dell’Ambiente, le Province di Treviso e Venezia, la Regione Veneto, i comuni di Roncade e Zero Branco e le associazioni Legambiente e Wwf.

Il giudice, rinviando l’udienza a metà giugno, ha inoltre dichiarato ammissibile la richiesta di citazione della società fallita come responsabile civile.

Sotto accusa ci sono i due cogestori della ditta di Zero Branco, Lino e Sandro Mario Mestrinaro, rispettivamente di 59 e 53 anni, il responsabile della sicurezza della ditta, Italo Battistella, 51enne di Susegana, e l’amministratore dell’Adriatica Strade, Loris Guidolin, 50enne di Castelfranco.

Il processo, trasferito da Venezia a Treviso per competenza territoriale, vede al centro proprio l’attività della Mestrinaro.

Proprio a Venezia, nel corso dell’udienza preliminare, era stata stralciata la posizione di Maurizio Girolami, referente della società Intesa Tre, che ora è stata riunificata.

Secondo l’accusa nell’azienda di Zero Branco arrivavano i rifiuti inquinanti conferiti dalle aziende edili e che la Mestrinaro avrebbe dovuto trattare (al prezzo di 45 euro a tonnellata) per renderli inerti. In realtà, secondo gli inquirenti, i materiali non sarebbero stati sottoposti a nessun procedimento di bonifica, ma miscelati a calce e cemento per poi essere venduti a 39 euro a tonnellata ai diversi cantieri che li usavano come base per opere varie tra cui il parcheggio dell’aeroporto Marco Polo e la terza corsia dell’A4.

La Mestrinaro è dunque accusata non solo di non aver trattato i rifiuti conferiti nei suoi stabilimenti, ma anche di aver immesso nell’ambiente ingenti quantità di rifiuti pericolosi «cagionando contaminazione degli ambiti di destinazione».

Giuliano Pavan

 

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