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Quarto. Comitati e Legambiente in rivolta: nessuna risposta alle nostre richieste

Attacco alla Regione a un anno dal “cadenzato” per le corse tagliate nei festivi

QUARTO – Nuovo orario, ma vecchi e insoluti problemi. Sul sito di Trenitalia sono disponibili i nuovi orari ferroviari che entreranno in vigore dal 14 dicembre. Ma sulla tratta Venezia-Trieste non è cambiato praticamente nulla. Ancora nessuna risposta alle problematiche segnalate dai Comitati pendolari di Quarto e del Veneto Orientale che, insieme a Legambiente, lamentano anche il solito ritardo nella pubblicazione dell’orario.

«Ancora una volta», ravvisano i Comitati dei pendolari, «gli orari sono disponibili solo dieci giorni prima dell’entrata in vigore, nonostante la Regione, in quanto committente, sappia già a ottobre quelli definitivi. È una mancanza di rispetto verso l’utenza pagante».

Ma il problema è soprattutto nel merito. «È passato un anno dall’introduzione dell’orario cadenzato. Nessuno dei problemi posti è stato risolto. La Regione ha dimostrato con i fatti di non essere interessata al trasporto ferroviario: non un euro è stato trovato per sopperire alle mancanze create dalla stessa Regione», proseguono comitati e Legambiente, «Il centinaio di persone che utilizzerebbe il treno delle 0.20 da Venezia può tranquillamente continuare a usare l’autobus che impiega 146 minuti per raggiungere Portogruaro, con capienza di 50 persone. Nonostante Zaia si sia stupito che Venezia chiuda i collegamenti alle 22.41, il treno notturno non è stato ripristinato. Così per i treni del mattino di sabato e domenica. Stando ai dati della Regione relativi a marzo 2013, prima del cadenzato, più di duecento persone usavano i treni che arrivavano a Venezia entro le 7. Dopo un anno che queste persone attendevano, ecco la risposta: continuate a usare l’auto».

A proposito di riduzione del servizio, comitati e Legambiente ricordano come i centri minori della tratta Venezia-Portogruaro siano serviti nei festivi da sole 8 corse per direzione (10 con il vecchio orario) contro le 28 di un giorno lavorativo invernale. Ma c’è anche il problema del taglio delle corse nei periodi di vacanza scolastica, che si riproporrà anche durante l’imminente vicino periodo natalizio. «Dobbiamo ricordare che i treni Mestre-Portogruaro e viceversa “andranno in vacanza” nel periodo natalizio anche quest’anno, mentre i lavoratori no. Alle 6.04 del mattino a Mestre non arrivano studenti, ma lavoratori», concludono i pendolari, «L’idea della metropolitana veneta è solo un sogno, il diritto alla mobilità dei pendolari è pregiudicato».

Giovanni Monforte

 

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