Nuova Venezia – Escrementi davanti alla casa di Chisso
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
8
dic
2014
BLITZ DEI FORCONI
Escrementi davanti alla casa di Chisso
Blitz dei forconi davanti alla casa di Renato Chisso, a Favaro, mentre l’ex assessore regionale è agli arresti domiciliari per lo scandalo Mose. Nella cassetta della posta hanno fatto recapitare un pacco con degli escrementi.
MESTRE – Feci nella posta blitz dei “forconi” a casa di Chisso
MESTRE Soldi finti nel cortile ed escrementi nella buca delle lettere di Renato Chisso, a Favaro Veneto. È l’azione provocatoria di un gruppo di cinque persone che fanno riferimento all’area dei “forconi”, avvenuta ieri pomeriggio. Al comando del gruppo Gaetano Ferrieri, uno dei leader del movimento, diventato celebre perché nella primavera scorsa ha tentato di darsi fuoco in piazza a San Pietro. Come accaduto qualche settimana fa davanti alla villa di Galan, gli attivisti si sono presentati davanti all’abitazione privata di Renato Chisso. Prima hanno calato con una canna da pesca dei soldi falsi nel cortile dell’abitazione a simbolo delle mazzette intascate dall’ex assessore regionale e poi hanno appiccicato con nastro adesivo una busta contenente escrementi alla cassetta delle lettere. Una protesta perché ritengono che non sia giusto concedere a Chisso la possibilità di patteggiare la pena. Poco prima, in piazzale Donatori di Sangue a Mestre, hanno imbucato nelle cassette delle poste centrali altre due buste contenenti feci, indirizzate rispettivamente al premier Matteo Renzi e al ministro del lavoro Giuliano Poletti. Martedì i “forconi” saranno davanti alla cittadella della Giustizia di Venezia per essere ricevuti dal procuratore capo Luigi Delpino e chiedergli di far processare i responsabili dello scandalo Mose. Il 20 ottobre un gruppetto di aderenti al “Movimento 9 dicembre” si è presentato, invece, sempre con delle canne da pesca con soldi finti attaccati all’amo davanti a Villa Rodella, a Cinto Euganeo, dove l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan sta scontando gli arresti domiciliari per le vicende legate al Mose di Venezia. Galan è un appassionato pescatore. L’iniziativa è stata ripresa, come per il blitz da Chisso, e il video è stato postato in internet. I manifestanti fingevano di “pescare” i soldi dall’interno della villa e poi li deponevano in un cesto. Nel dicembre dello scorso anno, quando Giancarlo Galan era solo indagato, sempre i “forconi” si erano presentati davanti alla stessa villa vestiti come soldati della prima guerra mondiale. Avevano inveito contro l’ex governatore. Poi, con un finto cannone, avevano sparato all’indirizzo dell’abitazione dei fiori. I manifestanti avevano avuto un diverbio sostenuto con la moglie di Galan.
Carlo Mion
Dopo l’incidente a Cinto giornata tra i familiari all’ospedale di Padova. Recuperati telefonino e occhiali
Galan migliora, sciolta la prognosi
PADOVA – Giancarlo Galan migliora, ha ricevuto la visita di parenti ed ha telefonato ad alcuni suoi collaboratori. Ma resterà in ospedale ancora per qualche giorno, in osservazione. I medici hanno sciolto la prognosi pronunciandosi per una diagnosi vicina ai 40 giorni. Ricoverato da sabato sera al terzo piano della Chirurgia prima del Policlinico, l’ex ministro è stato sottoposto ieri pomeriggio a nuovi esami ematoclinici e a un ecodoppler. Galan, che si è infortunato sabato pomeriggio durante un’operazione di potatura di una pianta di alto fusto, è circondato dalla moglie Sandra, dalla figlia Margherita – che ha assistito all’incidente e ha avvisato per prima la mamma – e dai parenti stretti: la sorella Valentina e il fratello Alessandro hanno fatto la spola dentro e fuori l’ospedale per tutto il giorno. Scherzando con i familiari, Galan ha ricevuto i rimbrotti di amici e collaboratori, che lo hanno ironicamente minacciato di chiedere una restrizione degli arresti domiciliari al perimetro interno della villa di Cinto Euganeo nel cui giardino è accaduto l’infortunio: «Così non ti farai male». L’ex ministro è incappato nel nuovo infortunio nello stesso giardino dove a luglio era scivolato fratturandosi un piede. Sabato pomeriggio Galan stava tagliando con una sega manuale un robusto ramo di un albero di alto fusto, nei pressi di una canaletta. Il ramo, tagliato, ha investito il ramo di un albero vicino spezzandolo. Il risultato è che Galan, a causa di questa operazione, ha perso l’equilibrio da un’altezza di quasi due metri e una volta a terra è stato colpito al cranio da uno dei rami caduti. La rovinosa caduta ha provocato lo scivolone dell’ex ministro quasi dentro una canaletta di irrigazione che passa per il giardino di villa Rodella. Nell’acqua della canaletta sono scivolati anche gli occhiali e il telefonino di Galan, che sono stati recuperati solo ieri mattina. Portato in elicottero all’ospedale di Padova, i medici hanno diagnosticato a Galan una frattura cranica e un trauma epatico. Sarebbe proprio quest’ultima patologia a preoccupare i medici, in un paziente già provato da altre patologie. Per questo le analisi compiute ieri per verificare i valori del sangue. Nel giardino di villa Rodella a Cinto Euganeo sono arrivati sabato sera anche i carabinieri che hanno il compito di sorvegliare gli arresti domiliciliari dell’ex ministro. I militari hanno assistito alle operazioni compiute dai medici e dagli operatori dell’elisoccorso. Le condizioni dell’ex ministro, inizialmente, erano apparse gravi. I successivi accertamenti hanno escluso il pericolo di vita.
Elisa Fais