Nuova Venezia – Pedaggi in autostrada, ecco tutti gli aumenti
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2
gen
2015
In alcuni tratti, per effetto degli arrotondamenti, incremento pari all’1,5%
Il 10 gennaio saranno aggiornate pure le sanzioni per le contravvenzioni
VENEZIA – Dieci centesimi in più sulla tratta Udine Sud–Trieste Lisert per un’autovettura, altrettanto sulla Trieste-San Donà di Piave, nessun incremento invece sulla Udine Sud-Palmanova o sul tratto Godega-Cordignano in A28. Sono contenuti gli incrementi dei pedaggi autostradali applicati da ieri sulla rete di Autovie Venete.
Gli aumenti non superano l’1,5%; in alcuni tratti autostradali, grazie al meccanismo degli arrotondamenti, non andranno a modificare la tariffa precendentemente in vigore. In base al decreto interministeriale numero 1044/28/133, del 12 novembre 2001, emanato dal ministero dei Trasporti, la norma relativa agli arrotondamenti prevede infatti che fino a cinque centesimi, i prezzi devono essere arrotondati per difetto a zero. Oltre i cinque centesimi vanno arrotondati per eccesso a dieci. Per essere applicato il calcolo ha dovuto attendere la comunicazione ufficiale del ministero dei Trasporti. Una volta ricevuta la conferma della percentuale di incremento i nuovi pedaggi sono entrati in vigore dalla mezzanotte del 31 dicembre. Chi desidera conoscere l’importo del pedaggio, può utilizzare l’apposito software presente sul sito. Per utilizzarlo basta collegarsi a www.autovie.it; cliccare infotraffico; scegliere, nella barra in alto della schermata, la voce “ servizi” e poi selezionare “calcolo pedaggi”. A quel punto comparirà una mascherina con due voci, partenza/destinazione e uno schema con le classi di veicoli. Dopo aver inserito le località, accanto a ogni classe di pedaggio comparirà il nuovo importo.
Va ricordato però che non tutto ciò che Autovie Venete incassa resta alla concessionaria. Una parte, pari al 2,5% circa, va ad Anas; l’ Iva (22%) va allo Stato, un’ulteriore quota viene utilizzata a copertura degli investimenti e un’altra, non di poco conto, è destinata alle spese di manutenzione: dalla gestione degli impianti tecnologici agli interventi più vari (riasfaltature, sostituzione di barriere di protezione, azioni di prevenzione del ghiaccio o di ripulitura dalla neve; potatura delle siepi, sfalcio del verde, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale.
Nello Stivale i pedaggi autostradali aumentano mediamente dell’1,32%: ad Autostrade per l’Italia è stato riconosciuto un adeguamento dell’1,46%, mentre l’aumento dell’1,5% riguarda, oltre ad Autovie Venete, Brescia-Padova, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Ativa, Cav, Autocamionale della Cisa, Autostrada dei Fiori, Tangenziale di Napoli, Rav, Salt, Sat, Satap Tronco A4, Satap Tronco A21, Sav, Sitaf, Torino-Savona e Strada dei Parchi.
Altra “stangatina” introdotta per il 2015 è quella relativa alle multe per violazione del Codice della strada, i cui aumenti entreranno in vigore il 10 gennaio. L’adeguamento biennale degli importi delle sanzioni porterà gli automobilisti a pagare lo 0,8% in più rispetto allo scorso anno in caso di multa.
Torna poi il bollo per le auto storiche, che interessa tutti i possessori di auto e moto la cui età sia compresa tra i 20 e i 29 anni.
(r.r.)
LE ALTRE TRATTE DEL VENETO
Passante più caro da Preganziol a Padova
Non c’è la stangata dell’anno scorso (con un più 6 per cento che fece discutere a lungo) ma solo un piccolo ritocco: il Passante è più caro da ieri solo per chi lo percorre da Preganziol a Padova Est, o viceversa: un ritocco di dieci centesimi – da 3,90 a 4 euro – che rende la tratta Treviso Padova leggermente più salata. Aumenta anche il tratto Padova Est-San Donà, che passa da 6,10 a 6,20 centesimi. Più caro anche il tratto Padova est-Vicenza est (da 2,10 a 2,20) ma qui il concessionario è l’autostrada Brescia Padova (A4 Holding).
Ritocchi anche per Autostrade per l’Italia che ha adeguato il pedaggio da Mogliano a Vittorio Veneto Sud (da 5,30 a 5,40) e Mogliano-Belluno (da 7,80 a 7,90). Tutte le altre tratte sono rimaste alla stessa tariffa introdotta l’anno scorso: le concessionarie infatti hanno così aperto la mano al governo in vista del rinnovo delle concessioni.