Gazzettino – Campagna Lupia. Allarme bracconieri nelle valli
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11
gen
2015
CAMPAGNA LUPIA – Lipu segnala raid anche di notte tra i canali
L’ASSESSORE – Marcato: «Ma qui i veri cacciatori non c’entrano»
C’è chi dice che in una sola notte di luna piena un migliaio di folaghe sia stato ucciso da una squadra di bracconieri. Sono tante le persone che risiedono nelle vicinanze della gronda lagunare di Campagna Lupia e Mira a conoscere nomi, luoghi, modalità e quantità della selvaggina uccisa dai bracconieri nelle valli della laguna sud di Venezia. E non è neanche un mistero il fatto che il bracconaggio sia sempre stato praticato come una normale attività lavorativa.
Secondo la Lipu e altre associazioni ambientalistiche veneziane, «il bracconaggio è in aumento e in laguna viene praticata molta caccia abusiva». Di sicuro nessuno sembra in grado di fermare i bracconieri, che spesso non hanno il porto d’armi e usano fucili con la matricola abrasa. Conoscono a perfezione la laguna e si muovono con disinvoltura tra dedali di canali, secche e fondali bassi dove altri si perderebbero. Entrano anche nelle riserve private di caccia dove gli uccelli sono nutriti e quindi molto più numerosi. Il proliferare del bracconaggio sembra essere alimentato dalla grande richiesta di selvaggina da parte di ristoranti e agriturismi del posto che la garantiscono nei loro menù.
Le “trasferte” per compiere attività di bracconaggio arriverebbero più dal mare che dalla terraferma. I raid vengono compiuti anche di notte, specialmente con la luna piena. I bracconieri arrivano principalmente con barche provenienti da Chioggia o dalle isole di Venezia e individuarli non è facile.
In questo periodo la laguna veneziana è affollatissima di volatili e da molti anni non se ne vedevano così tanti. Da qualche giorno è in atto la loro conta. A dirigere una squadra di operatori è Lionello Marcato, cacciatore, assessore comunale ai Lavori Pubblici e all’Ambiente di Campagna Lupia, presidente della sezione Federcaccia locale e vice presidente nazionale dell’Acma (Associazione cacciatori migratori e acquatici). Marcato conferma la preoccupazione per il fenomeno del bracconaggio. «Ma non facciamo confusione – si raccomanda – I veri cacciatori non esercitano la caccia selvaggia, non fanno commercio di selvaggina e vigilano sull’ambiente vallivo – assicura l’assessore – Noi rispettiamo le regole, non facciamo strage di animali e non ci stiamo proprio ad essere paragonati ai bracconieri».