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Contro la bocciatura dell’ampliamento decisa dal Tar a luglio dell’anno scorso

MARGHERA – Il revamping di Alles, la società del gruppo Mantovani che a Marghera tratta rifiuti speciali, era stato bocciato dal Tribunale amministrativo con una sentenza il 10 luglio scorso. Conseguenze di quella sentenza del Tar furono l’annullamento della delibera regionale di autorizzazione contro cui si era rivolto ai giudici il Comune di Venezia, con l’appoggio del Comune di Mira, di associazioni ambientaliste, comitati e semplici cittadini.

Ora, proprio contro la sentenza dei magistrati del Tar del Veneto (presidente Giuseppe Di Nunzio; consiglieri Riccardo Savoia e Marco Morgantini) dopo la camera di consiglio di aprile 2014, Alles ha deciso di ricorrere in consiglio di stato.

La notizia era nell’aria da tempo ma la conferma arriva leggendo tra le righe di una determina dell’avvocato Antonio Iannotta, direttore dell’Avvocatura civica del Comune di Venezia, che affida all’avvocato Nicolò Paoletti di occuparsi del patrocinio del Comune di Venezia nel ricorso in appello presentato da Alles che punta ad ottenere dal consiglio di stato l’annullamento della sentenza del Tar del 10 luglio dello scorso anno.

Quella sentenza era arrivata quasi un mese dopo lo scandalo Mose che ha portato allo scioglimento della giunta Orsoni e del consiglio comunale. La bocciatura dell’ampliamento dell’impianto che tratta rifiuti speciali anche pericolosi era arrivata dopo una sospensione per un anno decisa dalla terza sezione del Tar nell’agosto 2013. La sentenza annullava la delibera regionale 448 del 10 aprile 2013 che autorizzava il revamping dell’impianto esistente della Alles di Malcontenta nonostante i pareri contrari degli enti locali.

Ora la vicenda torna di fronte ai giudici, stavolta del Consiglio di stato. Secondo i giudici del Tar veneto l’ampliamento non era un adeguamento ma prevedeva «una significativa modifica del numero di codici autorizzati e di operazioni autorizzate».

 

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