Gazzettino – Treni, giovedi’ nero per i pendolari.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
20
feb
2015
Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera vicino alla stazione di Ceggia, guasti che hanno paralizzato il trasporto su ferro nel Miranese e nel Veneto orientale. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti e i comitati hanno protestato anche sul web. Ieri i problemi si sono verificati alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego e alle 6 a Ceggia.
MIRANESE – Paralisi per un guasto a un passaggio a livello, 10 convogli coinvolti
Treni, giornata di passione
I pendolari: «Servono più corse e il raddoppio della linea»
Per l’ennesima volta un guasto ha fatto piombare nel caos la circolazione sulla Bassano-Venezia, che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Spinea e Maerne
MIRANESE «Mio nipote vuole fare il ’trenino’, ma lo faccio aspettare mezz’ora: è bene che si abitui». La battuta circolava, ieri mattina, alla stazione ferroviaria di Salzano: a un certo punto i pendolari ci hanno scherzato sopra, anche se in realtà c’era ben poco da ridere. Per l’ennesima volta negli ultimi mesi un problema a un passaggio a livello ha fatto piombare nel caos la circolazione dei treni sulla linea Bassano-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano, Maerne e Spinea. Mentre la Venezia-Trieste andava in tilt per colpa di un veicolo che ha aveva abbattuto una barriera, un guasto ha paralizzato il trasporto su ferro pure nel Miranese. I pendolari ormai la prendono con filosofia, ma le critiche al sistema sono sempre più forti.
Ieri il problema si è verificato alle 5.30 tra Bassano e Castello di Godego. I disagi hanno coinvolto 10 treni per quattro ore, dalle 6 alle 10, in entrambe le direzioni. Tre convogli sono stati soppressi, cinque sono stati cancellati parzialmente e due hanno fatto registrare ritardi tra i 25 e i 45 minuti. Le Ferrovie dello Stato fanno sapere che proprio da pochi giorni l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie ha cambiato la normativa: adesso in questi casi non è più consentito al macchinista di procedere su iniziativa propria marciando a vista, deve per forza aspettare che qualcuno presidi il passaggio a livello. Questo comporta una maggior sicurezza, ma anche ulteriori rallentamenti.
«Rispetto allo scorso autunno la situazione è leggermente migliorata – sottolinea Elena Guida del Comitato pendolari Salzano Robegano – ma siamo ancora in attesa di un riscontro dalla Regione dopo l’incontro del 14 novembre». Due le richieste: aggiunta di un treno mattutino e di uno serale, raddoppio del binario tra Maerne e Noale. Se per l’aggiunta di due corse lavoratori e studenti sperano di essere accontentati in primavera, si prevedono invece tempi lunghi per il raddoppio delle rotaie che renderebbe più fluida la circolazione.
Gabriele Pipia
QUARTO D’ALTINO – Comitati in rivolta sui social
«Noi fermi sui binari mentre corrono le Frecce»
QUARTO D’ALTINO – (M.Fus) Giornata nera per il trasporto ferroviario anche a Quarto d’Altino. Dopo una mattinata di ritardi, soppressioni e disagi i comitati dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale protestano, gli sfoghi rimbalzano subito sui social network.
Una vittima diretta è il portavoce del comitato di Quarto d’Altino, Luciano Ferro, infermiere all’ospedale di Venezia, celebre per quelle che definisce le sue “Cronache tragicomiche di un pendolare”. «Una barriera è stata abbattuta e i ritardi sono comprensibili – commenta Ferro – ma perché, invece di abbandonarci per ore, non si utilizzano mezzi sostitutivi? E soprattutto perché le Frecce invece transitano? Mi sembrerebbe logico fare in modo che, in caso di emergenza, si fermino anche nelle stazioni intermedie. Anche noi abbiamo un abbonamento ma siamo sempre i più penalizzati, quelli costretti a prendere al volo la propria auto e lasciarla da qualche parte per poi arrivare comunque al lavoro in ritardo».
Dopo le cancellazioni di sabato scorso, i gruppi dei pendolari sono tornati a chiedere di essere ricevuti in Regione. «Avevano assicurato che ci avrebbero convocati a dicembre per fare il punto sulle nostre proposte, ma non abbiamo più sentito nessuno» – spiegano qualli del Veneto Orientale. Una volta salito in treno, ormai rassegnato all’ennesimo ritardo su posto di lavoro, le disavventure di Ferro non sono finite: «Siamo fermi a Mestre da 20 minuti perché un ragazzo sta minacciando il capotreno – scrive su Facebook – Chissà, forse arriverò a Venezia prima o poi…».