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«Di questi tempi visitare Villa Pisani, una delle mète turistiche più ambite della Riviera del Brenta e del Veneto, è diventato un incubo».

Ad evidenziarlo Massimo Camporese, portavoce dell’associazione ambientalista padovana “Anima critica”. A sorprendere Camporese i diversi e gravi problemi che affliggono il Palazzo decorato all’interno dai più celebri artisti del ’700 veneto.

«Si ricordi – ammonisce Camporese – che Alvise Pisani, ambasciatore di Venezia a Parigi ai tempi di Luigi XIV e dei fulgori della reggia di Versailles, incaricò nel 1735 l’architetto Francesco Maria Preti di riprogettare il corpo principale della Villa di Stra. Ora – prosegue Camporese – la salute architettonica di questo grande ed inestimabile tesoro versa in una gravissima situazione. Sono state collocate recinzioni improvvisate perchè un cornicione si è sbriciolato ed i pezzi sono e caduti a terra. Altri punti ugualmente recintati per insidiose crepe alle pareti. Si staccano malte, stucchi, intonaci, cornicioni sia nell’edificio principale che nelle mura del perimetro esterno che delimita il parco e l’intera area».

Camporese prosegue puntando il dito sulla desolazione: «Nei cortili interni la situazione di degrado non cambia di certo, anzi i pavimenti ed i portoni sono ricoperte da strati di guano e solitamente gli escrementi dei piccioni sono responsabili di danni da corrosione alle strutture, provocando ulteriore degrado. Anche se il pericolo più grave è dovuto al fatto che il guano porta con sè agenti patogeni e parassiti, veicoli di trasmissione di malattie infettive come la salmonellosi, la toxoplasmosi e la tubercolosi».

Un quadro, quindi, di estrema pericolosità igienica. «La contaminazione fecale e la dispersione del guano è causa di danni talvolta irreparabili e di diffusione di malattie infettive».

Accorato l’appello finale del portavoce dell’associazione “Anima critica”: «È necessario intervenire quanto prima per salvare dall’abbandono e degrado di villa Pisani».

Lino Perini

 

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