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I LEGALI DELL’EX SINDACO DI VENEZIA: «MAZZACURATI INAFFIDABILE»

VENEZIA – Per i difensori dell’ex sindaco le accuse contro Giorgio Orsoni devono essere archiviate. Questa la richiesta avanzata ieri dagli avvocati milanesi Francesco Arata e Carlo Tremolada ai pubblici ministeri Stefano Ancilotto e Stefano Buccini, che nei prossimi giorni dovranno formulare le loro richieste al giudice veneziano Andrea Comez dopo aver depositato gli atti.

Numerosi i motivi a sostegno delle loro tesi. Prima di tutto il fatto che il principale accusatore Giovanni Mazzacurati già nei primi interrogatori resti nel luglio-agosto 2013 era «stremato, per nulla lucido e tanto meno affidabile». Secondo il neurologo che lo ha poi avuto in cura avrebbe cominciato a manifestare «chiari sintomi di progressivo deficit di memoria sin dall’aprile 2013». Per questo i due legali sostengono che la Procura avrebbe dovuto chiedere l’incidente probatorio per l’ingegnere ancor prima del suo trasferimento in California.

Per quanto riguarda le dichiarazioni accusatorie di Federico Sutto, stretto collaboratore di Mazzacurati, nell’istanza si legge che si tratta di affermazioni surreali e stravaganti. Sottolineano che fino all’interrogatorio del 23 ottobre 2014 mai aveva dichiarato di aver consegnato buste con denaro a Orsoni. Questo «improvviso cambio di rotta» sospettano i due difensori, «potrebbe essere riconducibile a personali esigenze difensive», visto che poche settimane dopo ha patteggiato una pena di due anni di reclusione con la sospensione condizionale.

Nel merito delle accuse, poi, rilevano che Sutto racconta di aver incontrato il futuro candidato sindaco alla vigilia del Natale 2009 dopo il concerto di Natale in Basilica di San Marco e in quell’occasione di aver avuto da lui il nome del suo mandatario elettorale e il numero del conto corrente per i finanziamenti della campagna elettorale: Ma Orsoni fu proclamato candidato del centro sinistra ben un mese dopo, il 25 gennaio 2010. Infine, nel documento si ricorda che per coloro che inizialmente erano stati indicati come destinatari finali dei finanziamenti per il partito, cioè i parlamentari Pd Davide Zoggia e Michele Mognato, la stessa Procura ha chiesto l’archiviazione delle accuse di finanziamento illecito (i due avvocati sottolineano che se i fondi fossero stati destinati al candidato sindaco personalmente non sarebbe penalmente rilevante perché la legge non prevede che per le elezioni comunali e provinciali vengano dichiarati i finanziamenti elettorali).

Giorgio Cecchetti

 

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