Gazzettino – La coop “Il lievito” non puo’ aprire le sue porte a Chisso
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
7
apr
2015
MESTRE – La coop che non può “accogliere” Chisso
EX ASSESSORE – Sta scontando ai domiciliari la pena legata al caso Mose
LA POSSIBILITA’- La coop si era resa disponibile a inserirlo nella segreteria
IL CASO – E’ una delle strutture operative della Caritas. Secondo il gip non ci sono i presupposti
È la cooperativa “Il Lievito” di Mestre la società che aveva offerto un lavoro all’ex assessore regionale alle Infrastrutture del Veneto, Renato Chisso. La cooperativa, che opera della galassia della Caritas veneziana, si era resa disponibile ad inserire l’esponente politico di Forza Italia nella propria struttura di segreteria, avvalendosi della sua attività per organizzare e gestire alcuni progetti con finalità sociale.
Chisso, attualmente in custodia cautelare agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Mose” (ha patteggiato due anni e 6 mesi ed è in attesa della parola finale della Cassazione) si sarebbe dovuto occupare, tra l’altro, di tenere i rapporti con le pubbliche amministrazioni per la gestione dei progetti, nonché di trovare i finanziamenti, anche europei, per la realizzazione degli stessi.
Per poter uscire di casa e recarsi al lavoro, Chisso ha necessità di un permesso speciale, in quanto la misura cautelare dei domiciliari non gli consente alcun movimento e gli vieta di avere contatti con persone diverse dai suoi familiari.
Il sostituto procuratore Stefano aveva dato parere favorevole all’istanza presentata dal difensore dell’ex assessore, l’avvocato Antonio Forza, ma il giudice per le indagini preliminari Massimo Vicinanza l’ha respinta, ritenendo che in questo momento non vi siano i presupposti per consentire a Chisso di uscire per lavorare. Seppure si tratti di un’attività per fini sociali. Le motivazioni del gip saranno disponibili soltanto nei prossimi giorni.
La copperativa “Il Lievito” si occupa, tra le altre cose, dell’accoglienza dei profughi che, dallo scorso 17 febbraio, sono ospitati al Centro di soggiorno “Morosini” degli Alberoni, al Lido di Venezia. Ma questo è soltanto l’ultimo dei molti progetti in cui è impegnata. Gestisce da alcuni anni la comunità educativa Mamma Bambino Casa Santa Chiara, che ospita donne con figli dai 0 ai sei anni; si occupa di attività per bambini e di progetti europei rivolti ai giovani. É impegnata, infine, nel promuovere iniziative, con l’ausilio di volontari, per il recupero sociale nelle aree di marginalità.
Gran parte delle attività sono inserite nei programmi della Caritas veneziana, diretta da don Dino Pistolato. Sul progetto di inserimento dell’ex assessore Chisso all’interno della cooperativa “Il Lievito” non è stato possibile raccogliere alcuna dichiarazione, in quanto don Pistolato si trova in questi giorni in Israele.