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Gazzettino – Pedemontana. Ruspe al lavoro: rischio siccita’

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

15

apr

2015

LA PEDEMONTANA – Fino a 6 mesi di stop: «Chiedete i danni». I Consorzi: «Non succederà»

Irrigazione dei campi interrotta per i lavori della superstrada: Coldiretti lancia l’allarme

la superstrada delle polemiche

Pedemontana: paura siccità

I CONSORZI «Irrigazione interrotta? Non ci crediamo»

LA RIVOLTA – Canalette interrotte gli agricoltori «Potremmo perdere un intero raccolto»

Il rosario di espropri necessario per far posto alla Pedemontana da San Zenone a Spresiano accende dubbi e paure. In ballo non ci sono solo le terre e le proprietà di chi vive o lavora dove passerà il nastro di asfalto. Ma anche la distribuzione dell’acqua per l’irrigazione dei campi a valle della superstrada. E quindi la sopravvivenza di molte aziende agricole.

«Nelle prime fasi dei cantieri, le canalette potrebbero essere interrotte anche per qualche mese – ha avvertito Elio Tronchin (Coldiretti) intervenendo lunedì sera in un’assemblea pubblica a Povegliano – per quanti mesi? Potrebbero essere due, tre o sei: non lo sappiamo. L’importante è che gli agricoltori che eventualmente resteranno senza acqua siano pronti a chiedere i danni per i mancati raccolti a causa della siccità». Il problema non è di poco conto. «Rischiamo di perdere un’intera stagione», hanno sottolineato alcuni titolari di aziende agricole.

Tutti pensavano di doversi misurare solo con la già delicata partita degli espropri. Invece c’è anche il nodo del blocco dell’acqua per i campi. Due mesi di stop basterebbero per far andare a male un intero anno. E organizzarsi in modo diverso è praticamente impossibile. Se i cantieri della Pedemontana dovessero realmente prosciugare le canalette per un lungo periodo, c’è la possibilità di chiedere i danni al Sis, il consorzio che sta realizzando la superstrada. Ma questo vorrebbe dire dover affrontare una nuova partita burocratica.

Il consorzio di bonifica Piave, però, rassicura tutti: «L’irrigazione dovrà essere garantita: non prendiamo nemmeno in considerazione l’ipotesi che ciò non avvenga – taglia corto il presidente, Giuseppe Romano – stiamo per chiudere una convenzione con il consorzio della Pedemontana per avere tutte le garanzie del caso e monitoreremo la situazione in modo costante. Poi può sempre capitare l’episodio di una interruzione. A quel si risponderà con le assicurazioni».

Mauro Favaro

 

PROTESTE – si sono susseguite dal momento del progetto fino all’avvio dei primi cantieri

IL SINDACO di Povegliano Rino Manzan ha messo a disposizione dei cittadini un gruppo di esperti per tutelare chi subirà gli espropri

LA MINACCIA «O pagano oppure impediremo il passaggio»

PRIVATI IN ALLARME – Voci preoccupate dal vicentino, il sindaco di Montebelluna: «Vigiliamo»

Espropri da incubo «I soldi, poi le ruspe»

ASSEMBLEA infuocata per il passaggio della superstrada: gli abitanti sono pronti a impedire il completamento dell’opera

TREVISO – «Fino a quando non vedremo i soldi degli indennizzi, impediremo alle ruspe della Pedemontana di entrare nei nostri terreni». È netta la posizione della maggior parte delle 145 famiglie e aziende agricole di Povegliano alle prese con gli espropri necessari per la realizzazione della superstrada.

«Non resteremo in attesa per anni mentre i cantieri vanno avanti – hanno messo in chiaro nella riunione pubblica di lunedì – senza i versamenti qui non dovrà partire nulla».

L’ondata dei decreti di occupazione di urgenza e della cosiddetta immissione in possesso dei terreni è ormai arrivata a ridosso del capolinea dell’autostrada A27, tra Spresiano e Villorba. Anche a Volpago sono giunte le lettere che aprono l’iter. E a Montebelluna il consorzio della Pedemontana ha già segnato con i picchetti il perimetro delle aree inglobate nel tracciato della nuova strada.

«Stiamo seguendo con attenzione il procedimento affinché tutto si svolga in modo corretto – spiega Marzio Favero, sindaco di Montebelluna – il Comune non ha competenze specifiche, ma farà la sua parte soprattutto nei casi più delicati».

Dal canto suo Rino Manzan, sindaco di Povegliano, ha messo a disposizione dei residenti una schiera di esperti in materia. Compresi i tecnici indicati dal comitato contro la realizzazione della Pedemontana. Qui circola la voce che il consorzio Sis abbia avuto qualche problema nel pagamento degli indennizzi degli espropri per quanto riguarda il tratto vicentino. Per questo, nonostante le rassicurazioni, nessuno si fida troppo. E così è in tutti i comuni della Marca toccati dalla superstrada. Ma non basta.

«Bisogna stare attenti anche alle occupazioni temporanee per le esigenze di cantiere – hanno messo in guardia Antonio Rottin (Cia) ed Elio Tronchin (Coldiretti) nella riunione di Povegliano – in casi del genere c’è anche il rischio di ritrovarsi alla fine dei lavori con il terreno rovinato o addirittura senza più lo strato vegetale».

M.F.

 

IL PROGRAMMA – Quasi 100 chilometri da finire entro il 2018

TREVISO – La Pedemontana è entrata nella Marca alla fine dello scorso ottobre da San Zenone e Altivole e sta avanzando spedita verso il capolinea dell’A27, tra Spresiano e Villorba. L’allacciamento con l’autostrada, dice il cronoprogramma, dovrà essere aperto entro la fine del 2018, limite entro il quale è stato previsto il completamento della superstrada: 99 chilometri per 2,2 miliardi di euro (il conto complessivo degli espropri vale circa 360 milioni).

L’80% dei cittadini ha già ceduto le aree volontariamente. E la Corte dei Conti è arrivata a sottolineare che gli indennizzi pagati sarebbero pure troppo elevati. Nonostante questo, la battaglia va avanti. Anche per quanto riguarda il finanziamento della viabilità complementare. A cominciare dalla bretella di Povegliano.

«Se non si farà – ha chiarito il sindaco Manzan – mi metterò fisicamente in mezzo alla strada per bloccare la Pedemontana».

Attualmente si sta lavorando fra San Zenone, Altivole e Mussolente. Mentre a Montebelluna si prepara il terreno. Questo tratto di Pedemontana sarà largo 70 metri e correrà 9 metri sotto il piano campagna, con annesso sottopasso ferroviario lungo la linea Castelfranco-Montebelluna, alto 9 e lungo 53 metri. I tempi sono segnati: i tre chilometri tra Busta e Zapparè dovranno essere finiti nel giro di due anni, entro marzo 2017. Mentre il sottopasso dovrà essere piazzato già entro novembre. Poi non mancherà che l’ultimo pezzo verso Trevignano, Volpago, Povegliano e Spresiano.

(m.f.)

 

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