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DOLO «Votare Lega a Dolo e in Veneto significa darci una mano a cancellare la schifezza della Legge Fornero, a non far più arrivare nessun immigrato clandestino e a far sì che al posto dei campi rom vengano fatti parchi per i bambini». Questo il succo del discorso di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che ieri sera è giunto a Dolo per sostenere la candidatura a sindaco di Antonio Di Luzio. Ad attendere Salvini, che è giunto con un’ora e mezza di ritardo, c’erano oltre 200 militanti che nonostante la pioggia hanno aspettato con trepidazione il leader del Carroccio. Al suo arrivo sono partite le note di Va Pensiero ed è stato intonato il nome di Salvini con cori da stadio. Il leader della Lega, nel suo intervento, ha poi rimarcato la questione immigrati. «Le case popolari vanno prima date ai residenti», ha tuonato, «basta poi con lo svuotacarceri. Se il 31 maggio la Lega vince in Veneto e a Dolo per Renzi, Alfano e Boldrini c’è la lettera di licenziamento. Il 24 maggio saremo sul Piave per impedire, come fatto cento anni fa, allo straniero di entrare e per rimarcare che la terra è nostra». E’ stato poi ricordata l’esperienza di amministratore di Di Luzio, primo leghista in provincia di Venezia nel 1998. Al termine c’è stata l’inaugurazione della sede elettorale della Lega e poi una cena con 130 militanti in un ristorante della zona.

Giacomo Piran

 

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