Gazzettino – Marocco vuole la metro “Terraglio camera a gas”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
28
apr
2015
«Bisogna potenziare il trasporto ferroviario della tratta Treviso-Venezia se si vuole ridurre il traffico del Terraglio (circa 120mila automezzi al giorno). Siamo sempre in attesa che decolli la Metropolitana di superficie, che prevede, oltre al transito di un treno ogni quarto d’ora, anche la realizzazione della nuova fermata tra Marocco e via Gatta. Ai cittadini va offerta la possibilità del trasporto alternativo per una maggiore sicurezza e per contenere l’inquinamento ambientale». Parla Luigi Novello, presidente del quartiere di Marocco, a proposito dell’incontro che si è tenuto la scorsa settimana a Mogliano sulla situazione viaria tra il Terraglio, via Marocchesa e via Gatta.
Nella riunione c’erano l’assessore alla viabilità di Mogliano Giovanni Scognamiglio, i rappresentanti della municipalità di Mestre, dell’Anas, delle Generali Italia e i proprietari dell’area ex Veneland e dell’ex Postiglione. Si parla dell’eliminazione dei due semafori in via Gatta e in via Marocchesa a favore di un rondò. Il quartiere di Marocco intende però essere parte attiva della soluzione del problema.
«È sempre bene accettare -aggiunge il presidente Novello- ogni miglioria per la sicurezza stradale. Resta il fatto che i residenti del quartiere Sant’Antonio continuano a rischiare ogni volta che devono raggiungere la fermata dell’Actv di via Gatta perchè costretti a passare per il collo di bottiglia del ponte sul fiume Dese».
Un anno e mezzo fa era crollato un tratto della riva del Dese costringendo i pedoni a transitare a bordo del Terraglio in totale assenza di un percorso ciclopedonale. Finora sono state perse due occasioni per risolvere i problemi. Negli anni ’80 le Generali avevano proposto di costruire, a proprie spese, una bretella di collegamento tra la sede della compagnia di via Marocchesa e il casello autostradale di Villabona. Ma l’amministrazione moglianese dell’epoca bocciò il progetto. Ha fatto flop anche il progetto del grande rondò, opera complementare al Passante di Mestre finanziata con 5,5 milioni di euro.
Nello Duprè