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Oggi entra in vigore il nuovo orario di TrenItalia, che, per la prima volta, è cadenzato anche a livello regionale. E, siccome oggi è domenica, giorno festivo, si scoprono già le prime sorprese. Di domenica non circolerà un terzo degli ottocento treni regionali che correranno nei giorni feriali.

L’ultimo locale da Venezia Santa Lucia che arriva a Padova non parte alle 22.35, come succederà nei giorni feriali a partire da domani, ma alle 22.05 con arrivo alle 22.54. Una vera beffa per tutti quelli che vanno a farsi un giro nella città lagunare. La prossima primavera, nei giorni festivi, appena farà scuro bisognerà correre in stazione a prendere il treno. A meno che non si sborsino 8 euro e non 3.55 per salire sull’IC notte delle 00.08 per Roma Termini, che arriva in città alle 0.41.

Sempre alla domenica l’ultimo treno utile per Este-Montagnana-Legnago, con trasbordo a Monselice su un bus, parte alle 20.10, quello per Camposampiero-Castelfranco-Belluno alle 21.29 (il bus delle 22.40 c’è solo nei giorni feriali), mentre il primo regionale per Mestre parte alle 6.51 ed arriva alle 7.06.

«Noi della Cgil l’avevamo detto», osserva Ilario Simonaggio, segretario regionale, «C’è troppa differenza tra l’orario dei giorni feriali e quello dei festivi. Ma il vero impatto con il mondo dei pendolari lo conosceremo domani, e non sarà tutto rose e fiori».

Felice Paduano

 

Locomotori “usato sicuro” sulla Mantova – Monselice

Li ha promessi l’assessore regionale Chisso come soluzione ai guasti sui treni

Le categorie economiche strappano un impegno a ridiscutere il pedaggio sulla 10

ESTE «Le infrastrutture della Bassa? Da Terzo Mondo. Dobbiamo lavorare per ridare dignità a questo territorio e la Regione deve darci una mano». A sostenerlo è Cristina Marchetti, portavoce del Coordinamento delle categorie economiche della Bassa, realtà nata nel 2007 che associa Ascom, Cia, Cna, Coldiretti, Confesercenti, Confagricoltura, Confindustria e Upa. Lo ha detto all’assessore regionale alla Viabilità, Renato Chisso nel corso di un “summit” sulla mobilità.

Treni “riciclati”. La linea Mantova-Monselice è tra le peggiori del Nord Est: «Per il nostro sviluppo questa linea deve risultare più accessibile, garantendo parcheggi in stazione, servizi appetibili, corse regolari e vetture nuove», hanno incalzato le categorie economiche. Chisso ha ammesso l’inadeguatezza della linea, anticipando però che l’unico intervento che la Regione potrà assicurare è la sostituzione dei vecchi locomotori diesel.

«La linea Mantova-Legnago non è elettrificata, a differenza del tratto Legnago-Monselice» ha spiegato Chisso «In queste linea, dunque, possiamo far circolare solo mezzi usati, ricondizionati, di nuovi non disponiamo se non a trazione elettrica». Di fatto, dunque, arriveranno mezzi “riciclati”, un usato sicuro a detta di Chisso, non certo quello che i pendolari della Bassa si meriterebbero.

«Non ci accontentiamo», è la sentenza del Coordinamento della Bassa. Stazioni ai Comuni. Il Coordinamento ha proposto a Chisso di affidare le stazioni di Montagnana, Saletto e Ospedaletto in comodato d’uso gratuito ai Comuni, che poi potrebbero affidare questi spazi ad associazioni e gruppi.

Este docet. In questo modo le stazioni diventerebbero più sicure e accoglienti. «Convocheremo i Comuni per un progetto per il recupero di queste stazioni», ha chiuso la Marchetti «senza escludere l’affitto a privati a fini commerciali.

Sr 10 e Complanare. Si è parlato molto di strade, specie della nuova Sr 10: «Il pedaggio per i residenti è una beffa clamorosa» denunciano le categorie «Si parla sempre degli utenti che dovranno raggiungere l’ospedale di Schiavonia e dovranno pagare, ma forse è il caso anche di pensare a tutti quei dipendenti che per raggiungere aziende e imprese dovranno sborsare quotidianamente una quota per usare la Sr 10». Il Coordinamento invoca una soluzione con l’Ipa, lo strumento di programmazione decentrata. «È necessario che sindaci e categoria lavorino insieme. Riuniamoci al più presto», è l’invito della portavoce. Chisso ha confermato che la complanare di Monselice si farà (è la strada che collega l’uscita della nuova Sr 10 al casello dell’A13) e che la Valdastico Sud sarà ultimata nel 2014.

Nicola Cesaro

 

Lunedì nero, si fermano tutti gli autobus

Mattinata difficile per universitari e impiegati, sciopero fino alle 12.30. Taxi: «Rinforzo delle corse da piazzale stazione»

LA VOCE DEL SINDACATO – Terremo una manifestazione in via del Pescarotto perchè la fusione tra Aps e Busitalia deve rispettare il nostro lavoro e il nostro stipendio

Bus e tram fermi domani, dalle 8.30 alle 12.30, per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, indetto da Cgil, Cisl ed Uil per sollecitare il rinnovo del contratto collettivo degli autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2006. Contro la fusione. In città e provincia, poi, lo sciopero degli autisti di Aps Holding spa e BusItalia avrà una valenza particolare perché coincide con la lotta che gli autoferrotranvieri padovani e rodigini stanno portando avanti da mesi per apportare modifiche radicali al progetto di fusione delle due aziende locali di trasporto, fusione fissata per la primavera prossima. Al fermo del tram, dei bus e delle corriere di domani, parteciperanno anche gli autisti iscritti ad Adl/Cobas, il sindacato di base guidato da Stefano Pieretti e Fabio Bigon, che ha numerosi iscritti all’Aps e, proprio, in queste ultime settimane, ha raccolto proseliti anche nell’ex Sita. «Per quanto riguarda BusItalia aderiamo compatti alla protesta», spiega Pieretti. «Invitiamo tutti i dipendenti a partecipare alla manifestazione che terremo in via del Pescarotto, davanti ai cancelli della direzione regionale. Tutti uniti per far capire agli amministratori delle Ferrovie dello Stato ( l’ex Sita è di proprietà al cento per cento delle Fs) che i lavoratori, con turni spezzati sino a 12 ore al giorno, non possono continuare a guadagnare 300-250 euro in meno rispetto ai colleghi dell’Aps».

Universitari. Lo sciopero di domani mattina è destinato a provocare non pochi disagi ai padovani. Non tanto agli studenti degli istituti superiori visto che la mobilitazione comincia alle 8.30, ma senz’altro agli universitari, che proprio di lunedì arrivano in città in massa in treno e devono raggiungere le varie facoltà. Stesso problema per gli impiegati che vanno in ufficio ed a tutti quelli che, durante la mattinata, sono abituati a fare la spesa nelle piazze. Rinforzo taxi. In compenso chi arriverà in città in treno troverà più taxi in piazzale stazione. «Come sempre accade nei giorni di sciopero, abbiamo già deciso di potenziare il servizio per tutta la mattinata», assicura Walter Basso, segretario provinciale della Fita/Cna, sindacato che fa parte della cooperativa Corapa. «Più taxi a disposizione dei potenziali clienti per sopperire alla mancanza del tram e dei bus, anche se, perlomeno da cinque mesi a questa parte, bisogna ricordare che i nostri affari vanno sempre più giù anche a causa della concorrenza spietata che ci fa il tram».

Confronto Aps. Intanto è stato già fissato il prossimo incontro tra le parti sociali per proseguire il processo di fusione tra Aps Holding e BusItalia. Si terrà venerdì 20 dicembre, probabilmente negli uffici del deposito in via Rismondo. Saranno presenti Amedeo Levorato, presidente Cda dell’Aps e Renato Mazzoncini, ad dell’ex Sita. «Noi del sindacato di categoria e delle Rsu speriamo che l’incontro sia costruttivo», spiega Marco Bomparola, della Uil-Trasporti. «Tra di noi le preoccupazioni sulla fusione sono tante».

 

Corriere delle Alpi – Orario cadenzato, oggi le prime corse

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15

dic

2013

TRENI»LA RIVOLUZIONE

Battesimo per il nuovo sistema, spariscono i diretti da e per Venezia e a Conegliano la sosta sarà di almeno 20 minuti

BELLUNO – La “rivoluzione” ha inizio. È entrato in vigore oggi il tanto discusso (a Belluno più che altrove) riordino degli orari dei treni, meglio conosciuto come “Orario cadenzato”. Un riassetto drastico, che tra le novità più rilevanti ha portato alla pressochè totale soppressione dei “diretti” verso Venezia, con unico superstite quello in partenza alle 18.36 dal capoluogo regionale: insomma, è stato salvato il Venezia-Belluno, non il Belluno-Venezia. Praticamente “illesa”, invece, la tratta da e per Padova.

A inaugurare la nuova era (con orari festivi), tuttavia, saranno due “rotture di carico”, visto che il nuovo sistema prevede la partenza alle 6.16 di due convogli: quello diretto a Venezia-Mestre e quello diretto a Padova. Il primo sbarcherà i suoi passeggeri a Conegliano alle 7.18, 22 minuti dopo la partenza per la laguna, dove la meta sarà raggiunta alle 8.32 (dopo 2 ore e 16 minuti), mentre il secondo “scalerà” a Conegliano sempre alle 7.18, ma ripartirà alle 7.55, per arrivare nella città di Sant’Antonio alle 9.01 (dopo 2 ore e 45 minuti).

Domenica scorsa, tabelle orarie alla mano, con il diretto si poteva partire da Belluno alle 6.02 e arrivare a Venezia-Mestre alle 7.52, con un tempo di percorrenza di un’ora e 50 minuti, ma è anche vero che partendo alle 5.22 (il primo treno disponibile domenica scorsa) si faceva ugualmente scalo e si impiegavano due ore e 51 minuti.

Per Padova, invece, domenica scorsa si impiegava da un’ora e 56 a 2 ore e 16 minuti (tutti diretti).

Orari feriali. Linea Belluno – Padova. Il primo treno parte alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48. C’è una corsa ogni ora con partenza al minuto 48. Tempo di percorrenza 2.13 minuti.

Linea Padova – Belluno. Il primo treno parte alle 5.29 e l’ultimo alle 21.29. C’è una corsa ogni ora al minuto 29. Non ci sono le corse delle 8.29 e delle 10.29. Alla sera non ci sarà più la corsa delle 22.46.

Linea Belluno – Conegliano. Il primo treno parte alle 5.16 e l’ultimo alle 19.16: una corsa ogni ora al minuto 16, non ci sono le corse delle 9.16 e delle 11.16. Da Conegliano parte un treno ogni ora per Venezia, con una attesa per i bellunesi di 20-30 minuti.

Linea Conegliano – Belluno. Il primo treno parte alle 6.41 e l’ultimo alle 20.41: c’è una corsa ogni ora al minuto 41. Saltano le corse delle 10.41 e 11.41

Linea Belluno – Calalzo. Il primo treno parte alle 7.45 e l’ultimo alle 20.45. C’è una corsa ogni 45 minuti. Non ci sono le corse delle 10.45, 11.45 e 12.45.

Orari festivi. Linea Belluno – Padova. Il primo treno parte alle 7.48 e l’ultimo alle 18.48.

Linea Belluno – Conegliano. Il primo treno parte alle 6.16 e l’ultimo alle 19.16. Saltano quattro corse rispetto all’orario feriale.

I treni per Padova non fermeranno più nelle stazioni di San Giorgio delle Pertiche, Campodarsego e Vigodarzere. Il primo treno da Belluno a Padova è anticipato di 18 minuti rispetto a prima, ma a Padova non c’è nessuna coincidenza con Roma. I tempi di percorrenza media da Belluno a Roma, stando a quanto riferito nei giorni scorsi dai sindacati, passano da 5.19 ore a 6.22 ore.

Marco Ceci

 

I MINUETTI

Sono costati 3,5 milioni l’uno porteranno 350 passeggeri

BELLUNO – Si chiama Minuetto, ha una capacità di carico di 150 posti a sedere più 200 in piedi (350 passeggeri in tutto) e può raggiungere i 130 chilometri orari, anche se sulle linee bellunesi non supererà i 100, per ragioni di sicurezza imposte dalla struttura ferroviaria stessa. Non sono propriamente l’ultimo parto della tecnologia ferroviaria italiana (la produzione dei modelli in questione è iniziata nei primi anni 2000), ma i 4 nuovi treni che da oggi saranno in servizio sulla Belluno-Conegliano bastano e avanzano per garantire una svolta epocale del parco mezzi in dotazione al Bellunese.

«Ce ne saranno altri due di riserva, pronti all’evenienza», ha precisato l’ingegner Maria Giaconia, direttrice di Trenitalia per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, «e il loro costo è di circa 3 milioni e mezzo di euro. Saranno dedicati in esclusiva a questa linea, sono mezzi moderni, con tecnologia all’avanguardia, rispondenti ai parametri europei, più comodi e con minori emissioni. Con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato, poi, si risparmieranno ogni giorno 5 mila chilometri di Diesel in regione».

Ma i quattro Minuetti sono solo l’inizio di un percorso. Non solo di aggiornamento per il parco mezzi in dotazione al bellunese.

«Nei prossimi mesi saranno sostituiti gradualmente anche i mezzi sulla linea Belluno-Montebelluna-Padova e nel giro di 2-3 contiamo di ammodernare l’intera flotta regionale. Il sistema? Non è rigido, monitoreremo le criticità, si può sempre cambiare, ma su scala macro: il sistema è calibrato anche su snodi come quello di Milano, bisogna tener conto delle esigenze di tutti».

Relativamente alla velocità d’esercizio, invece, Giaconia precisa: «La velocità media dei treni in Veneto è di 58 chilometri orari, sulla Belluno-Conegliano è di 55: sono mezzi ottimali per sfruttare al meglio le potenzialità e le caratteristiche della rete ferroviaria esistente, ovvero della media distanza».

(ma.ce.)

 

Bond: «Ora va calibrata la gomma»

Il consigliere regionale chiede che i due sistemi di trasporto siano subito integrati 

BELLUNO «L’arrivo di questi treni nel Bellunese è il frutto di un lungo lavoro. Non sono treni nuovi, sia chiaro, ma sono di ultima generazione, in perfette condizioni e garantiranno un salto nel futuro rispetto al parco mezzi precedente. Ma la partita non finisce qui». È stato chiaro il consigliere regionale Dario Bond, ieri presente al battesimo dei 4 neoacquisti delle ferrovie bellunesi in rappresentanza della Regione, che ha ricordato anche come «l’orario cadenzato dovrà essere monitorato in ogni sua fase, anche per questo ho attivato una casella di posta elettronica (treni@dariobond.it) per avere un dialogo serrato con i pendolari. Le segnalazioni saranno raccolte in maniera organica in un dossier periodico che consegnerò all’assessore Chisso e alle strutture regionali». Ma cosa manca oggi? La seconda fase, appunto, che secondo Bond «deve promuovere un coordinamento puntuale e funzionale tra autobus e treno. È basilare l’integrazione gomma-rotaia e quindi l’integrazione con i servizi della Dolomitibus. Per questo vanno rivisti gli orari: treno e autobus non dovranno sovrapporsi. Continuerò a vigilare sulle tratte bellunesi e dell’Alto Veneto. Da anni mi occupo di treni e so quali sono i disagi quotidiani, dai treni-carri bestiame ai ritardi. Sono convinto comunque che ogni miglioramento passi attraverso il dialogo e il confronto con i tecnici e le strutture regionali, al di là del facile allarmismo. L’ammodernamento dei mezzi è un primo passo concreto verso una valorizzazione della nostra ferrovia».

(ma.ce.)

 

Più treni regionali nei giorni feriali, meno servizi nei festivi e soprattutto negli orari serali. Nel giorno dell’entrata in vigore dei nuovi orari ferroviari cadenzati, Legambiente e Comitato pendolari del Veneto orientale puntano il dito sulla “rivoluzione” che li attende ai binari. Dopo le 22, secondo i pendolari, sarà pressoché impossibile raggiungere da Venezia le stazioni del Veneto orientale, a fronte di un aumento da 16 a 27 treni regionali nei giorni lavorativi. Intanto venerdì prossimo, 20 dicembre, i pendolari del Veneto orientale si preparano a un volantinaggio alle stazioni.

 

SAN DONÀ – Scattano oggi i nuovi orari cadenzati, critici pendolari e Legambiente

Ecco i treni di “Cenerentola”

Più corse feriali ma meno collegamenti nelle ore serali e nei giorni festivi

«Qualche treno in più dal lunedì al venerdì ma ore in meno di servizio tutti i giorni». Sono le conclusioni di Legambiente del Veneto orientale sul nuovo orario cadenzato che entra in vigore stamane, mentre il Comitato dei pendolari del Veneto orientale prepara un volantinaggio per venerdì 20. Presentato dalla Regione Veneto come una rivoluzione, il cadenzamento per Legambiente penalizza la parte sociale del trasporto.

«I Regionali lenti aumentano – chiarisce Legambiente – passando da 16 a 27 nei giorni lavorativi, 13 però sono originari o limitati a Mestre, mentre tra sabato e festivi passano da 27 a 22. Diminuiscono però le ore coperte. Il servizio parte un’ora prima ma chiude con tre ore di anticipo rispetto all’attuale. Dopo le 22 i piccoli centri non sono più collegati dal servizio ferroviario mentre ora lo sono quasi fino all’una. Positiva l’idea di cadenzare i treni festivi ogni due ore ma è impensabile che il servizio festivo inizi alle 7. Il cadenzato coprirà dalle 7 alle 22, ossia tre ore in meno rispetto all’attuale. Ora verso Venezia il servizio copre dalle 5 alle 21, con il cadenzato coprirà dalle 8 alle 22. I regionali veloci passano da 12 a 13 al giorno ma tra le 11.08 e le 14.08 in arrivo a Mestre non ci sono treni, con un’ulteriore mezz’ora di “buco”. In direzione Trieste l’ultimo treno utile sarà alle 22.53 anziché alle 0.32, un’ora e mezza prima. Dopo le 23 a Mestre arrivano collegamenti nazionali da Torino (23.28) e da Roma (23.23) ma anche da Bologna (23.06) e da Verona (23.36). Tutti i viaggiatori che devono rientrare nel Nordest non potranno più farlo.

«Riteniamo sia obbligatorio che i viaggiatori una volta giunti a Mestre abbiamo sempre la coincidenza per raggiungere la parte orientale della provincia e il Friuli».

Nel frattempo il Comitato dei pendolari lancia un appello: «Richiediamo il vostro aiuto per il volantinaggio del 20, dalle 6 alle 11 circa. Tutti andiamo a lavorare ma possiamo farcela se ci turniamo in punti diversi della stazione rimanendo sul suolo pubblico».

Davide De Bortoli

 

 

la giunta di pederobba

PEDEROBBA. Amministrazione comunale sul piede di guerra contro la soppressione delle fermate di Levada e Pederobba in concomitanza con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato dei treni. La giunta non si scontra solo con Regione Veneto e Trenitalia, ma anche con le associazioni dei pendolari, che concordano sulla soppressione delle fermate di Levada e Pederobba per evitare ritardi nelle corse.

«Rivendichiamo il diritto dei cittadini di Pederobba e dell’intera Pedemontana a servirsi del treno nella tratta Padova-Calalzo. L’amministrazione comunale non cederà», ribadisce il sindaco Raffaele Baratto, «perché siamo consapevoli di trovarci ai margini delle grandi arterie viarie, e dobbiamo garantire un minimo di servizio per i tanti studenti e operai pendolari».

Quanto alla posizione delle associazioni dei pendolari, che nella conferenza di Belluno hanno definito superflue e fonti di ritardo le fermate a Levada e Pederobba, così replica il vicesindaco Marco Turcato:

«Ciò che andrebbe, invece, contestata è la scelta di Trenitalia di risparmiare sul costo del gasolio perché i tre minuti che vengono persi alle fermate delle stazioni nel comune di Pederobba potrebbero tranquillamente essere recuperati dal convoglio ma l’accelerazione significa un maggior costo».

E ieri disagi sulla Belluno-Padova per i pendolari al rientro serale.

(e.f.)

link articolo

 

Interpellanza di Mogliano Democratica

MOGLIANO «L’amministrazione agisca tempestivamente per ottenere dalle autorità competenti un potenziamento del numero dei convogli ferroviari e una più equa distribuzione, a copertura di tutte le fasce orarie, in base alle effettive necessità di lavoratori e studenti».

È questo il contenuto dell’interpellanza presentata nei giorni scorsi da Mogliano Democratica al sindaco di Mogliano, Giovanni Azzolini, per segnalare i gravi disagi dei pendolari con l’arrivo del nuovo orario cadenzato di Trenitalia sulla linea Venezia Udine, che entrerà in vigore domani. Secondo Rita Fazzello (in corsa per le primarie del centro sinistra) e Mario Fenso, è necessario che la giunta faccia pressione nei confronti della Regione e di Trenitalia per migliorare il servizio.

«Numerosi utenti», si legge nell’interpellanza, «segnalano da tempo un disservizio evidente, in merito a frequenti ritardi e soppressione di treni, oltre al fatto che alcune fasce orarie risultano trascurate e in ogni caso insufficienti».

A tutto ciò si devono aggiungere le difficoltà per il ritorno da Venezia a tarda serata, oggetto di una petizione da parte di parecchi lavoratori.

(m.m.)

 

Con il nuovo orario tagliate le soste alla stazione di Faè. Oggi viene presentato uno dei nuovi convogli

LONGARONE – Il nuovo orario cadenzato dei treni sarà di sicuro un gran vantaggio nella gestione delle corse in Veneto, ma per il trasporto locale, soprattutto per i pendolari, più che altro è fonte di disagio. Ne sanno qualcosa le famiglie di tre studenti di Faé, che frequentano le scuole superiori a Belluno. Per loro oggi è l’ultima volta che accompagneranno i figli alla piccola stazione della frazione, perché dalla prossima settimana entra in vigore il nuovo orario. E con quello le due corse, delle 7.12 per Belluno e delle 13.25 di rientro, non fermeranno più a Faé. Le famiglie si sono rivolte all’amministrazione, che sta provando a trovare una soluzione.

«Dovevamo incontrare l’assessore Chisso martedì scorso per parlare appunto dell’orario cadenzato, ma l’appuntamento è saltato – spiega il sindaco Padrin -. Abbiamo comunque inoltrato una nota a Venezia, e allo stesso assessore, per sottolineare la situazione, e i disagi che il nuovo orario sta portando. Abbiamo chiesto che Trenitalia mantenga almeno quelle due fermate, per garantire un servizio minimo ai cittadini». Se le cose non dovessero cambiare, i tre studenti dovrebbero, da lunedì, affidarsi alla corriera per arrivare a scuola, e fare l’abbonamento con la Dolomitibus, che ha un costo nettamente diverso rispetto a quello del treno.

«Capisco l’esigenza di velocizzare le tratte locali riducendo le fermate nelle piccole stazioni intermedie – conclude il sindaco – ma questo non deve andare a discapito di un servizio minimo ai cittadini». Oggi intanto, in stazione a Belluno verrà presentato uno dei nuovi treni che da domani serviranno la zona del Bellunese e dell’Alto Veneto. Saranno presenti Maria Giaconia, direttore per il Veneto di Trenitalia e Dario Bond, in rappresentanza della Regione.

Michele Giacomel

 

Nuova Venezia – Treni, domenica parte la rivoluzione

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13

dic

2013

 

l’orario cadenzato

Task force per il d-day. Corse in più per Verona, Treviso, Castelfranco e Rovigo. Da settembre lo shuttle Mestre-Padova

Ci siamo: domenica scatterà la rivoluzione del trasporto su ferro nel territorio regionale, con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato dei treni. Ieri mattina a presentare l’orario completo, pubblicato sul sito di Trenitalia, l’amministratore delegato, Vincenzo Soprano, assieme alla responsabile regionale, Maria Giaconìa, al presidente di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato, l’ingegnere Bruno Carli per la Regione. L’assessore Chisso era assente per un lutto familiare: il padre, Primo Chisso, è mancato nella notte. «Quella di domenica è una prima nazionale», ha esordito Soprano, «non si tratta di una piccola variazione, ma dell’intera riprogettazione del sistema dalle fondamenta. Avremo dei giorni duri, ma saremo tutti sul pezzo. Il cambiamento all’inizio può non essere gradito da tutti, ma nel complesso tutti ne trarranno vantaggi. Siamo sicuri che con l’impegno di ciascuno questa sfida potrà essere vinta».

Task force. Il giorno più critico – spiegano – per Trenitalia, sarà la domenica. 1.200 persone al lavoro, 200 corse in più (si passerà dalle 665 attuali a 835), orari nuovi, milioni di operazioni da far combaciare. «Crediamoci in questo orario», ha detto Carli, «non spariamo a zero il primo giorno, attendiamo la messa a punto, al nostro osservatorio tantissime persone ci hanno scritto per dire che sono soddisfatte». «Il lavoro non è perfetto ma è perfettibile», spiega Chisso, «stiamo ascoltando moltissime richieste e daremo seguito agli aggiustamenti». «Domenica sono state allertate le officine», precisa Giaconìa, «abbiamo predisposto degli autobus sostitutivi se ce ne fosse bisogno, il cambio orario è complicato: ci sono pulizie, manutenzioni, migliaia di appuntamenti da far coincidere». Domenica dovrà essere messa a punto la macchina da Trenitalia e Ferrovie, lunedì la prova del fuoco passerà ai pendolari. «Vogliamo che l’utente sia soddisfatto», ribadisce Soprano, «ma un sistema che accontenta tutti non c’è, noi facciamo i conti con le risorse. Per domenica abbiamo rinforzato i presidi informativi, consigliamo a tutti di connettersi sul sito, scaricare gli orari, guardare le applicazioni dallo smartphone».

Novità. La vera rivoluzione riguarda alcune linee. E precisamente: la linea Venezia-Verona sarà collegata da 14 coppie di treni regionali veloci, 28 corse tra andata e ritorno anziché le quattro attuali e ci si impiegherà un’ora e 28 minuti anziché un’ ora e 37.

La direttrice Venezia-Conegliano con il proseguimento verso Sacile, sarà collegata da 13 coppie di treni, 26 corse, Treviso-Castelfranco-Padova, altre 26 corse, infine Venezia- Rovigo-Ferrara, 28 corse, ossia 14 coppie con un treno per Rovigo nuovo dopo le 21. A settembre del prossimo anno, entrerà i funzione anche una navetta shuttle diretta Mestre-Padova. Binari.

Ieri mattina nel capannone di via Parco Ferroviario a Marghera, i vertici di Trenitalia, Sistemi Territoriali e della Regione, hanno inaugurato i tre nuovi binari, lunghi 110 metri, che serviranno per le riparazioni e la manutenzione dei convogli. I binari sono completi di carrelli per le ispezioni e il rodaggio, le gru e quanto serve per lavorare sui convogli, in modo flessibile ed efficace. Davanti al personale riunito, compreso il più giovane operaio della squadra Federico Brun, 22 anni, che ha tagliato il nastro, hanno fatto l’ingresso due mezzi: un treno Flirt, di quelli che inizieranno a circolare domenica sulla tratta metropolitana e un treno Taf, ad alta frequentazione. Nell’impianto le maestranze di Trenitalia effettueranno la manutenzione di 20 convogli Taf di proprietà di Trenitalia e di 20 complessi Etr Flirt acquistati dalla Regione e concessi in comodato. L’intervento è stato effettuato con un costo di 2 milioni di euro, in tutto 8 milioni di euro è costata la specializzazione dei tre siti manutentivi della direzione regionale veneto di Trenitalia, dislocati in modo baricentrico rispetto all’esercizio: Verona Porta Nuova per il trasporto veloce e i Vivalto, Padova e Mestre per il trasporto metropolitano e Treviso per i veicoli Diesel.

Marta Artico

link articolo

 

Tutte le novità scaricabili dal sito di Trenitalia

«Si cambia per migliorare, più velovità e frequenza». È questo lo slogan di Trenitalia, che compare sul sito della società, dove è possibile cliccare per conoscere e scaricarsi i Pdf di tutti i nuovi orari cadenzati. Sul sito ci sono anche gli orari dei desk informativi. «Per maggiori informazioni», si legge, «è possibile contattare la Regione chiamando al telefono il numero verde gratuito 800.042.822 oppure via e-mail all’indirizzo nuovorariocadenzato@venetotreni.it.

 

incontro in Regione

«Ripristinare le corse notturne»

Il sovrintendente del Teatro La Fenice: «Come avviene a Londra» 

Orario cadenzato e più collegamenti con Padova. Ma dopo le 23 il capoluogo rimane isolato dal resto del mondo

«Ripristinare le corse notturne tra Venezia e il resto del mondo, collegando il centro alla periferia, come avviene a Londa». Il sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia, Cristiano Chiarot, ha incontrato mercoledì, assieme al presidente del Teatro Stabile del Veneto, Angelo Tabaro, l’assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso. Motivo? «Perorare la causa del ripristino delle linee ferroviarie notturne tra Venezia e il resto del mondo». «Molti nostri lavoratori» ha spiegato «vivono nel trevigiano e nel padovano e l’aver soppresso i treni dopo le 23 e per loro un grave dramma, oltre a rischiare di avere effetti pericolosi per i lavoratori e il pubblico». E ancora: «Stiamo faticosamente lavorando per far arrivare spettatori anche dall’entroterra, visto che è più facile portarli qui da Dusseldorf o da Parigi piuttosto che da Spinea o da Padova». Chiarot ha fatto sapere che Chisso ha capito il problema, dando la sua massima disponibilità ad organizzare corriere notturne da piazzale Roma, destinate ai lavoratori. Che ricordiamo, hanno consegnato una lettera con parecchie sottoscrizioni, proprio all’assessore alla Mobilità. «La nostra richiesta», ha proseguito», «è stata però quella di pensare al ripristino della corsa delle 23.05, che sarebbe essenziale, visto che i nostri spettacoli iniziano alle 19 per concludersi alle 22 o alle 22.15». «Spero», chiosa, «che venga capito che la città, per essere collegata con il resto del mondo, ha bisogno di strutture che uniscano il centro alla periferia, come avviene a Parigi o a Londra. Il sindaco Orsoni è d’accordo con noi: se si farà la città metropolitana i servizi dovranno essere adeguati a questa nuova entità».

(m.a.)

 

Convogli in ritardo per un guasto a Vicenza

Disagi ieri pomeriggio. L’ingegner Menna: «Dal sindaco Conte abbiamo ricevuto proposte irrealizzabili»

Nel giorno dedicato al nuovo orario cadenzato che dovrebbe migliorare gli spostamenti, ci sono state parecchie difficoltà per i viaggiatori. Guasti. Attorno alle 15 di ieri si è verificato un guasto alla linea di alimentazione elettrica dei treni, tra le stazioni di Grisignano e Vicenza, sul binario in direzione Milano. Ciò ha comportato notevoli rallentamenti, mentre durante la riparazione, i treni hanno percorso in senso alternato il binario in direzione Venezia. Il risultato sono 8 Frecciabianca e 2 Intercity che hanno registrato ritardi tra i 25 e i 90 minuti, 10 regionali con ritardi tra i 30 e i 90 minuti, 5 regionali cancellati. Venezia-Trieste. L’artefice della complessa architettura del nuovo orario cadenzato, è l’ingegnere veronese, Domenico Menna, che da dal 2011 lavora alla rivoluzione delle corse. È proprio lui a rispondere alle lamentele dei pendolari di Quarto d’Altino e del Veneto Orientale, che utilizzano la linea Venezia-Portogruaro, che anche ieri non hanno mancato di segnalare sui social network, il disagio per la mancanza dei treni di ritorno della sera, sostituiti da autobus, così come dei treni del mattino e del fine settimana. «Dove esiste il servizio sostitutivo mediante i pullman di Trenitalia», spiega, «è perché la frequentazione è bassa. Un treno in un’ora diurna costa 20 euro a chilometro, con 10-15 persone, è meglio un autobus, visto che a pagare è la collettività. La notte, egualmente, ci sono delle maggiorazioni così come nei festivi e il costo lievita anche del 30 per cento in più, sfiorando i 25 euro a chilometro, mentre in pullman il prezzo è di 4,30 euro a chilometro». Precisa: «Certo, se inizieranno ad esserci frequentazioni tali da giustificare due, tre autobus, allora inseriremo dei treni, in ogni caso durante l’anno effettueremo dei monitoraggi, che eseguiamo costantemente». Chiarisce: «Poi ci sono i servizi sostitutivi che vengono messi in campo per via della fascia oraria in cui ci sono le manutenzioni e quelli dei giorni festivi. Anche in questo frangente, si deve ricordare che nei festivi c’è meno gente e meno domanda e che nonostante ciò, siamo stati finora l’unica regione che aveva una produzione festiva simile a quella feriale». Un passaggio anche sulla protesta dei comuni, in special modo quella del sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte: «È venuta assieme ai rappresentanti di Ferrovie a Nordest, con un progetto irrealizzabile. Una proposta possibile solo nel caso in cui vengano eseguiti i lavori in corso nel nodo di Mestre da parte di Rfi per avere il terzo canale verso Santa Lucia, che sarà pronto tra qualche anno. Tra l’altro il loro progetto, non aveva l’appoggio neanche dei sindaci di tutto il Veneto Orientale, perché privilegiava l’asse Mestre-Quarto a scapito di quello che prosegue da Quarto per Portogruaro». Menna ha precisato che i lavori in corso d’opera da parte di Rfi (con 40 milioni di euro del Cipe) sul Ponte della Libertà e che riguardano anche opere edili, consentiranno di avere il terzo canale libero per portare i treni che fermano a Mestre fino a Venezia, aumentando la frequenza e diminuendo i tempi di attesa. «Altre modifiche che verranno messe in campo, saranno possibili dopo il 23 dicembre, quando Rfi riaprirà i sistemi e dovranno essere calibrate tenendo conto del personale, dei turni, del materiale rotabile a disposizione». Da domenica, Venezia sarà collegata a Vienna da un treno giornaliero voluto da Ferrovie Austriache.

(m.a)

 

Treni, per i pendolari 14 convogli veloci

Per la prima volta istituita la linea diretta Padova-Camposampiero-Castelfranco-Paese. Per Venezia ultima corsa alle 22.35

L’«ora X» sta per arrivare. Domenica 15 dicembre prende il via il nuovo orario annuale di Trenitalia, che durerà un anno, compresi i tradizionali aggiustamenti estivi che ci saranno a partire dal primo giugno. Sulla lunga percorrenza non cambia praticamente niente. Le stesse di oggi le Frecce Bianche per Milano/Torino e le Frecce Argento per Bologna/Firenze/Roma, ma con una nuova Freccia, proveniente dalla capitale che proseguirà, dopo Mestre, per Trieste. L’orario dei treni regionali, invece, subirà una rivoluzione. Tutti i locali, sia i veloci sia quelli lenti (ossia che fermano in tutte le stazioni), partiranno e passeranno alla stessa ora ed allo stesso minuto. Come hanno annunciato ieri, a Mestre, l’ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano e la dirigente della divisione regionale di Fs, Maria Giaconia, con i funzionari della Regione, Gian Michele Gambato e Bruno Carli, da lunedì prossimo, primo giorno feriale, i treni regionali che saranno in circolazione non saranno più 600, ma 800 al giorno. E in più tanti convogli, tra cui i nuovi Stadler svizzeri, saranno più veloci e più capienti. Numerose le novità che riguardano sia Padova e sia le stazioni della Bassa e dell’Alta. Sull’asse Venezia-Padova-Vicenza-Verona ci saranno 14 coppie di treni veloci. Ossia 14 all’andata e 14 al ritorno. Da Padova a Venezia ci si impiegherà solo 27 minuti, mentre per raggiungere la città di Giulietta e Romeo si dovrà restare in carrozza non più un’ora e venti minuti, ma solo ’58.

Per la prima volta, poi, nasce la nuova linea diretta Padova-Camposampiero–Castelfranco-Paese con 13 coppie al giorno. Tempo di percorrenza un’ora circa, ma senza la necessità di trasbordare treno a Mestre. Un’altra novità riguarda la Mantova-Legnago-Este- Padova. Eccetto i primi tre regionali del mattino in arrivo nella città del Santo, ogni volta che un utente Fs dovrà andare verso Legnago o viceversa, dovrà trasbordare treno a Monselice ed attendere i regionali veloci e quelli lenti, che circolano tra Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara e Bologna, che, però, in genere, sono sempre affollati. Per gli utenti che vanno a Venezia spesso o per motivi di lavoro o turistici, l’ultimo regionale da Venezia Santa Lucia per Padova parte alle 22.35. Una scelta infelice che ha anche causato la protesta dei musicisti della Fenice, che abitano a Padova. A proposito della partenza dell’orario cadenzato con i nuovi treni in arrivo dalla Svizzera, ieri, il consigliere regionale dell’Idv, Antonino Pipitone, ha innescato una polemica: «I 24 treni nuovi costeranno, alla fine, 254 milioni. Perché, invece, l’assessore regionale, Renato Chisso, non ha messo nel conto anche i 3 milioni e 370.000 euro come spese di consulenza esterna, che, a quanto pare, almeno in parte, sarebbero andati ad una società padovana?». Ma i disagi per gli utenti continuano. Anche ieri hanno trascorso una serata di passione per un guasto elettrico sulla linea per Verona. Il locale per Venezia delle 17 portava 95 minuti di ritardo, mentre quello per Belluno delle 18.13 era annunciato con un ritardo di ’50. Stessa musica per il treno per Treviso, Motta di Livenza, delle 17.25, con un ritardo di ’80.

Felice Paduano

 

Più cari biglietti e abbonamenti ferroviari Ecco gli aumenti dal mese di gennaio

Come anticipato dal nostro giornale, i nuovi aumenti che scatteranno a partire dal primo gennaio sono diventati ufficiali con la consegna delle tabelle su base chilometrica fatte pervenire ai rivenditori. In pratica si tratta del tradizionale adeguamento tariffario in base ai dati Istat. In genere i biglietti crescono di cinque e dieci centesimi, mentre gli abbonamenti mensili, in media di un euro e, in alcuni casi, anche meno. Alcuni esempi. Per andare da Padova a Venezia Santa Lucia, oppure a Vicenza oppure ancora a Castelfranco, il biglietto singolo non costerà più 3.55, ma 3.60. Per le stazioni, invece, comprese tra 40 e 50 km non più 4.15, ma 4.20. È il caso del Padova-Bassano del Grappa oppure del Padova-Treviso, via Mestre. Leggermente più salati anche gli abbonamenti. Il mensile Padova-Venezia sale da 53.80 a 54.60, mentre il Treviso-Venezia da 46.10 a 46.80.

(f.pad.)

 

Trenitalia presenta l’orario cadenzato e assicura che ci saranno correzioni per l’area bellunese

BELLUNO «Mi sono preso l’impegno di rivisitare alcuni ambiti, come quello del Bellunese». L’ingengener Domenico Menna, veronese, che dal 2011 con il suo staff lavora alla complessa organizzazione del nuovo orario cadenzato che entrerà in vigore domenica, ieri mattina si trovava a Mestre, dove sono stati inaugurati i nuovi tre binari che serviranno per la manutenzione dei nuovi treni “metropolitani”. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza dell’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, di Maria Giaconìa, dirigente responsabile di Trenitalia del Veneto, del presidente di Sistemi Territoriali e dell’ingegnere Bruno Carli della Regione, è stata anche l’occasione per fare il punto sul nuovo orario, presentato ufficialmente. «Con l’assessore alla Mobilità, Chisso, stiamo lavorando in alcuni ambiti, tra questi c’è proprio il Bellunese. Rivedendo compatibilmente ad alcuni lavori di manutenzione straordinaria i servizi estivi, vista la minor produzione feriale dei treni in estate, dovremo essere in grado di inserire un treno diretto Venezia-Calalzo». Prosegue: «In questi mesi ho avuto modo di ascoltare molti interlocutori, di rapportarmi con le associazioni dei consumatori, 25 mesi di lavoro: con l’associazione “treni del desiderio” l’assessore si è preso un impegno». Che la Regione cercherà in tutti i modi di non deludere. Precisa ancora: «Con il Bellunese ho lavorato benissimo, le persone con cui mi sono confrontato sono tecnici, cultori dei treni, veri appassionati che sanno tutto della materia e che pensano nella globalità». Non come hanno fatto altri, vedendo invece solo una fetta del proprio territorio. Sempre ieri la responsabile regionale, Giaconìa, ha annunciato anche che sono stati stanziati da poco 20 milioni di euro, che serviranno per acquistare tre ulteriori treni Flirt diesel, ossia i convogli adibiti al nuovo orario cadenzato, con più posti in piedi e una grande spinta di accelerazione, che serviranno proprio l’area del Bellunese. L’amministratore delegato ha spiegato di credere fortemente nel nuovo sistema cadenzato, una sfida voluta dal committente, non una semplice rivisitazione dell’orario, ma una riprogettazione dalle fondamenta. Domenica sarà la prova del fuoco per il personale di Trenitalia e di Rfi. 1.200 persone saranno al lavoro, sono stati predisposti servizi di autobus qualora ce ne fosse bisogno, rafforzato il personale e i desk informativi.

Marta Artico

 

Gazzettino – Treni, 170 corse in più ogni giorno

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13

dic

2013

Da domenica in vigore il nuovo orario cadenzato, 835 i convogli quotidiani

Potenziate le tratte calde come la Venezia-Verona. Arrivano i bus notturni

I nuovi convogli regionali Etr 360 che andranno a rinforzare le linee pendolari

25 EURO COSTO AL CHILOMETRO

835 I CONVOGLI DAL 15 DICEMBRE

Domenica scatta l’ora zero per i treni in Veneto. Dal 15 dicembre, infatti, parte il nuovo orario cadenzato del sistema ferroviario. Le premesse sono importanti – da 665 a 835 corse giornaliere, treni più veloci e puntuali- i risultati si vedranno.
Si è quindi alla vigilia di una rivoluzione – frutto di due anni di lavoro tra Regione, Trenitalia e associazioni dei consumatori – e i pendolari dovranno adeguarsi in fretta ai nuovi orari, ora disponibili sul sito di Trenitalia (cliccare in alto a destra la sezione «In Regione» e scegliere Veneto).
La mappa dell’orario cadenzato ricorda lo schema tipico delle metropolitane di città: alcuni assi portanti sui quali viaggiano la maggior parte dei treni (Venezia-Padova-Treviso-Verona), con in secondo piano le stazioni periferiche, in ogni caso collegate.
Tra le tratte potenziate ecco, ad esempio, la direttrice Venezia-Verona (linea Venezia-Milano). Una tratta servita dai treni regionali, da Ntv e dalle Frecce di Trenitalia, ma che dal 15 dicembre vedrà aggiungersi anche 14 coppie (andata-ritorno) di Regionali Veloci, treni che fanno meno fermate e che quindi arrivano prima. Oggi, ad esempio, il regionale che da Venezia Santa Lucia parte alle 7.05 e dopo 22 (22!) fermate arriva a Verona Porta Nuova alle 9.22. Con il Regionale Veloce, si partirà alle 7.12 da Venezia e si arriverà a Verona alle 8.39, con appena 9 fermate. Un bel risparmio di tempo. Altre tratte potenziate con le «Frecce Regionali» saranno la Treviso-Castelfranco-Padova (13 coppie); la Venezia-Treviso-Conegliano (13 coppie) e la Venezia-Rovigo-Ferrara (14 coppie, da sottolineare il nuovo treno serale in partenza da Venezia alle 21.42 e in arrivo a Rovigo alle 22.48). Per ora, i prezzi dei Regionali Veloci sono gli stessi dei normali treni regionali, toccherà a Palazzo Balbi valutare eventuali modifiche.
Pur non in vigore, il nuovo orario ha già una discreta truppa di malpancisti. «Il cambiamento non è mai gradito», mette le mani avanti Vicenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia, ieri a Mestre per l’inaugurazione dei nuovi binari dell’impianto di manutenzione dei treni regionali. «Il lavoro fatto in Veneto è una sorta di prima nazionale, un progetto che ridisegna il sistema dalla fondamenta, ma che non finisce oggi. I primi giorni sono un test importante».
In buona sostanza: il progetto è perfettibile, ma intanto si parte. «Abbiamo lavorato per soddisfare le esigenze di quante più persone possibili, ma raccoglieremo le richieste che verranno dal territorio per fare eventuali piccoli aggiustamenti», aggiunge l’assessore regionale Chisso.
Quel che è certo è che alcune corse serali verranno sostituite dagli autobus. È una questione di costi: un treno notturno, spiega Domenico Menna, tecnico a capo del progetto dell’orario cadenzato, costa fino a 25euro a km, mentre l’autobus ha un costo di 4euro a km. Altrettanto certo una generale riduzione del servizio cadenzato durante i festivi, ma è anche alle porte un potenziamento della tratta Venezia-Calalzo. Trenitalia ha anche annunciato l’arrivo di 9 nuovi treni Vivalto (quelli a due piani) per il 2015. Ulteriori informazioni al numero verde 800042822 messo a disposizione dalla Regione o scrivendo una mail a nuovorariocadenzato@venetotreni.it .

Marco Dori

 

FIESSO – Proseguono anche in Riviera le proteste di utenti, genitori di studenti e amministratori locali per la carenza di mezzi di trasporto pubblici. Le testimonianze e le segnalazioni che arrivano in queste settimane sono molteplici. La prima è di G.G., madre di uno studente di Fiesso che frequenta l’istituto Zuccante. A metà ottobre la donna aveva scritto all’Actv per segnalare problemi con gli autobus sia la mattina per andare a Mestre che al pomeriggio per tornare a Fiesso. La signora ha deciso di scrivere nuovamente ad Actv e anche al governatore Zaia e all’assessore Chisso.

«Il ragazzo ha seguito i consigli dell’Actv e ha preso per due giorni alla settimana il bus delle 14.20 che parte da Mestre, ma i problemi sono continuati». La signora lancia delle proposte. «Comprendendo il ritardo che gli autobus accumulano a causa del traffico, credo che si potrebbe pensare a percorsi alternativi evitando i lavori che da tempo persistono nella Brentana. Inoltre credo che la partenza dell’autobus delle 14.20 potrebbe essere anticipata alle 14.10 oppure si potrebbe pensare a un autobus aggiuntivo».

Problemi condivisi da molti altri studenti. A testimoniare i disagi dei cittadini interviene con una lettera anche Federica Boscaro, sindaco di Fossò e presidente dell’Unione dei Comuni.

«Ho conferito la cittadinanza italiana a un mio paesano di origine rumena che vive a Fossò con la moglie e le figlie. Con disappunto ho appreso che dal prossimo mese si trasferiranno in periferia di Padova perché le figlie, una all’università e l’altra al liceo scientifico, non hanno mezzi di trasporto per andare nelle rispettive scuole e ritornare a Fossò. Devono cambiare tre pullman. Da oltre un anno le corse da Fossò e per Padova sono state sospese dalla Sita e parzialmente sostituite da qualche corsa dell’Actv. Negli ultimi mesi sono state ulteriormente ridotte per cui non ci sono più mezzi che rientrano a Fossò dopo le 18 nei giorni feriali e nessuno alla domenica. Io sono indignata, ma il mio disappunto non serve. Ho protestato con tutti gli enti ma non ci sono risposte a questo isolamento».

Giacomo Piran

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