Nuova Venezia – Mogliano. Contestati gli indennizzi stop alla tangenziale nord.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 1 Comment
15
nov
2013
Tangenziale nord, stop dal Tar
Azienda agricola ricorre sugli espropri, lavori sospesi. Provincia spiazzata. Azzolini: «Medierò io»
Mogliano. Ricorso al Tar dell’azienda proprietaria dei terreni e lavori fermi
La società: pagati metà rispetto al Passante. Muraro: «Rispettata la legge»
MOGLIANO – Clamoroso stop alla tangenziale Nord: un’azienda espropriata fa ricorso e blocca tutto. Le ruspe avrebbero potuto entrare in azione già ieri, grazie ad una procedura lampo per l’acquisizione dei terreni interessati dal tracciato. Il valore economico degli indennizzi però non ha soddisfatto la Società Agricola della famiglia Pesce, attuale proprietaria dei due campi compresi tra il Terraglio e via Zermanesa. In tempo record è scattato il ricorso al Tar contro i decreti di esproprio e quelli di occupazione temporanea emessi dalla Provincia di Treviso. Per il presidente Leonardo Muraro, sponsor primario della nuova tangenziale che collegherà la rotonda Nigi sul Terraglio con il nuovo ingresso autostradale di via Zermanesa, si tratta di una doccia fredda. Martedì scorso il Tar ha emesso un decreto cautelare in cui accoglie l’istanza avanzata dagli avvocati dello studio Borella, per conto della società dei Pesce. La camera di consiglio che entrerà nel merito del ricorso è stata fissata per fine mese, il 27 novembre. Fino ad allora i lavori della Tangenziale nord, opera complementare al Passante, attesa ormai da anni, rimarranno congelati. Il motivo del contendere è legato al valore dell’indennizzo che, secondo i proprietari, sarebbe notevolmente inferiore (meno della metà) rispetto ai parametri degli espropri effettuati negli ultimi anni per il Passante di Mestre e per altre opere.
«Quei parametri fanno riferimento ad un accordo specifico», risponde però Muraro, «noi abbiamo seguito i parametri di legge. Mercoledì pomeriggio siamo entrati in possesso degli altri terreni (20 proprietari di altre aree minori, ndr), ci auguriamo che su questo ricorso prevalga il senso civico». Nel ricorso si avanzano forti perplessità anche sulle procedure d’urgenza utilizzate dalla Provincia, che avrebbe rinunciato alla mediazione e alla possibilità di stipulare un accordo bonario. I titolari lamentano, oltre alla disparità di trattamento, anche il mancato riconoscimento di un indennizzo per il frazionamento dei terreni. C’è chi ha definito quello della Provincia come un «intervento a gamba tesa». Rimanendo nella metafora calcistica l’arbitro per ora ha fischiato il fallo. Il futuro della tangenziale, che vale 9 milioni di euro, rimane appeso a un filo. Se il ricorso dovesse essere accolto, i tempi si allungherebbero di molto. La notizia preoccupa anche il primo cittadino di Mogliano, Giovanni Azzolini: «È vero che sul tema delicato degli espropri», commenta, «non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Sono intenzionato comunque a pormi come mediatore tra le due parti, alla ricerca di una soluzione di comune vantaggio, sia per la Provincia, che sta realizzando un’opera strategica per la città, sia per questi privati, che devono veder rispettati i loro diritti».
Matteo Marcon
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Vorrei che fosse reso noto che la prevista tangenziale nord di Mogliano Veneto verrebbe a tagliare in due e quindi a distruggere il parco della Fondazione Giuseppe Boldini, oasi naturalistica e parco d’arte contemporanea, attualmente ospita 17 opere . La fondazione con il parco è presente da alcuni anni alla Giornata del Contemporaneo (AMACI). Nel terreno è presente un decumano raro elemento archeologico della zona. La Fondazione è titolata a Giuseppe Boldini 1822-1898, artista, patriota ( abbiamo ricordato la sua figura con eventi assieme alle più alte istituzioni nella ricorrenza dell’Unità d’Italia), fu primo Sindaco di Mogliano. La ipotizzata tangenziale taglia anche in due la continuità del terreno e quindi la villa degli antenati Boldini. Di tutto questo non c’è alcuna traccia su quotidiani ,oltre al fatto che il Presidente della Fondazione Giuseppe Boldini ha fatto ricorso al TAR. Perché tanto silenzio e si nomina solo l’Azienda agricola Pesce che chiede più soldi?
Grazie per l’attenzione