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Botta e risposta tra l’eurodeputato Andrea Zanoni e il commissario Ue all’Ambiente sui fondi europei per il Mose. Il parlamentare IdV, aderente al gruppo Liberali e democratici per l’Europa, ha richiamato in un’interrogazione le indagini della magistratura su alcuni appalti legati alla grande opera:

«Non possiamo permettere che quasi un miliardo di fondi europei finisca in attività illecite e in un progetto sul quale fioccano dubbi di funzionalità e rispetto dell’ambiente», ha scritto Zanoni a Janez Pocnik, chiamando in causa il Consorzio Venezia Nuova nella sua qualità di concessionario unico.

Il commissario gli ha replicato che «i servizi interni della Banca europea degli investimenti preposti alle indagini hanno contattato le autorità giudiziarie e di polizia italiane per ottenere maggiori informazioni sul procedimento in corso, e stabilire se esso incida anche sui lavori effettuati nell’ambito del progetto finanziato dalla Bei (le paratoie, ndr)».

Aggiungendo che sulle modifiche progettuali sollecitate dall’eurodeputato, ogni decisione spetta alle autorità nazionali.

Non meno dura la presa di posizione di Arianna Spessotto, parlamentare e portavoce del Movimento 5 Stelle a Montecitorio. Firmataria di un ordine del giorno legato al Ddl di Stabilità dove definisce il Mose «un progetto scandaloso e costosissimo», chiedendo al Governo l’interruzione dei finanziamenti per il completamento dei lavori.

  «Oltre 400 milioni di euro – ha spiegato la deputata – nonostante dalle indagini possano emergere ulteriori perdite erariali e danni all’economia nazionale. Il blocco si configura come un atto dovuto, a difesa dei principi di legalità e trasparenza sulle gare d’appalto».

V.M.C.

 

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