Nuova Venezia – L’Unione del Miranese: possiamo puntare anche ai fondi europei
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8
mag
2014
Prima uscita pubblica del nuovo ente
«Tutti uniti avremo più risorse»
MIRANO – Sindaci, consiglieri e dipendenti al lavoro per rendere operativa l’Unione del Miranese, approvata da tutti e sei i Consigli comunali coinvolti. Martedì prima uscita pubblica del nuovo ente, in occasione dell’incontro sulla Città metropolitana, anch’essa agli albori, tra dubbi e proclami. Dopo Venezia, l’Unione dei comuni del Miranese è apparsa come il soggetto amministrativo più consistente, già definito come la quarta città del Veneto, 125 mila abitanti e 150 chilometri quadrati di territorio. «Abbiamo voluto l’Unione per migliorare l’attività amministrativa del territorio, razionalizzandone la gestione, ottimizzandone gli effetti e riducendone i costi», hanno spiegato Monica Barbiero (Martellago), Maria Rosa Pavanello (Mirano), Michele Celeghin (Noale), Alessandro Quaresimin (Salzano), Nicola Fragomeni (Santa Maria di Sala) e Silvano Checchin (Spinea), «l’idea di base è che alcuni dei servizi principali, i più dispendiosi, vengano gestiti assieme. L’Unione inizierà con Polizia locale, Risorse umane e Protezione civile, ma i benefici non si limiteranno all’abbattimento dei costi. L’Unione darà anche maggiori opportunità e peso politico al nostro territorio. Per quanto riguarda i rapporti con Bruxelles, per esempio, quest’area potrà aspirare a ricevere più agevolmente fondi e finanziamenti europei. Anche su scala nazionale l’Unione garantirà significativi vantaggi: basti pensare che le ormai scarse risorse disponibili, in futuro, verranno distribuite dallo Stato privilegiando sempre più i comuni che lavorano in sinergia». Per quanto riguarda la Città metropolitana: «Saremo una delle sue componenti principali, con un ruolo che, presi singolarmente, i nostri sei comuni non sarebbero stati in grado di recitare ».
(f.d.g.)