Gazzettino – Venezia. Lo Stato “toglie” Poveglia a Brugnaro. L’isola senza padrone.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
11
giu
2014
LA CONTESA – Con 513 mila euro il patron dell’Umana aveva superato il budget dell’associazione omonima
Lo Stato non concede Poveglia
L’offerta dell’imprenditore Luigi Brugnaro non è stata ritenuta congrua dal Demanio
L’isola di Poveglia resterà allo Stato. Niente associazione, niente Brugnaro, niente interventi da parte del Comune. Tutto rimarrà come prima e nulla cambierà. Forse. Perché, di fatto, l’associazione Poveglia per tutti da oggi potrebbe anche farsi promotore come organo autonomo a gestire l’isola, cercando di recuperarla e renderla disponibile più di quanto non sia ora. Come ventilato negli ultimi giorni, la proposta dell’imprenditore Luigi Brugnaro è stata bocciata e ritenuta non congrua dal Demanio, il quale aveva, da bando, l’ultima parola in merito.
Ma anche l’associazione di cittadini non è riuscita ad aggiudicarsi l’isola, perché, anche se con una cifra proposta considerevolmente più bassa, 160mila euro, era sempre stata viva la speranza che il Demanio potesse valutare la progettualità dei cittadini assai più valida di quella dell’imprenditore. L’ente ha però sconfessato tutti.
Dal punto di vista economico non è stato quindi ritenuto sostenibile che un’isola della laguna veneziana fosse venduta a cifre così basse. Lo Stato sicuramente si aspettava rilanci più cospicui su cui basare una valutazione economica più soddisfacente, speranza disattesa che ha portato come finale decisione l’ipotesi più accreditata negli ultimi tempi: mantenere lo status quo.
Negli ultimi giorni l’aria che si respirava in città era tale per cui si pensasse che 513mila euro non fossero sufficienti ad accaparrarsi l’isola, la stessa Poveglia per tutti si era più volte espressa in merito definendo impossibile la vendita per una cifra ridicola se comparata al costo di un appartamento in città. Ma Brugnaro ci sperava, adducendo la motivazione che i 513mila euro fossero solo una piccola parte dell’esborso economico complessivo per la manutenzione e il restauro dell’intera isola. Decisione sofferta per il Demanio, che si è così riservato quasi tutti il tempo a disposizione per decidere le sorti dell’isola lagunare che ha sollecitato le attenzioni del Mondo. La risposta è giunta così a poche ore dalla scadenza dei fatidici 30 giorni.
Ed era quella che tutti si aspettavano. Appena un mese fa in città si respiravano i timori che l’isola andasse persa, non potesse più essere patrimonio dei veneziani, come da sempre è stata. La paura dell’arrivo degli albergatori, italiani o stranieri, parzialmente attenuata dall’intervento del direttore dell’associazione veneziana albergatori a dissuadere eventuali investitori, ma anche l’asta con un concorrente più capace finanziariamente, di cui però non si è saputo nulla per qualche giorno, avevano creato interesse da parte di tutto il mondo su Poveglia. Media di ogni nazione sono giunti alla Giudecca, dove c’è la sede dell’associazione, nata spontaneamente, per comprendere il fenomeno cittadino, cercando ci capire cosa stesse succedendo e perché 4mila persone potessero perdere l’isola.
Il tutto in una città che da molti è data per morta, definita una realtà museo senza spazio per i cittadini. Che ha però mantenuto Poveglia libera. Se sia un bene o un male, è troppo presto per dirlo.
L’ASSOCIAZIONE – Pesola: «É un sospiro di sollievo. Ora cercheremo di lottare ancora»
Niente musi lunghi né veli di tristezza: all’associazione Poveglia da ieri si fa festa. La notizia, balenata nel pomeriggio di ieri, che l’offerta di Brugnaro non ha ricevuto l’ok del Demanio ha fatto il giro degli associati attraverso un tam tam più che immediato. Social network e passaparola hanno fatto il più e ora gli oltre 4mila aderenti a Poveglia per tutti possono tirare un sospiro di sollievo. L’isola, come si auspicavano gli associati, non è così caduta nelle mani di nessun investitore privato.
«Siamo evidentemente molto felici della notizia – dichiara Lorenzo Pesola, uno dei portavoce dell’associazione – perché, anche se abbiamo perso contro il nostro concorrente, non sarebbe stato possibile e giusto assegnare un’isola come Poveglia per cifre così basse». E adesso? Ora l’associazione non starà ferma, si muoverà, perché i cittadini vogliono continuare a darsi da fare, cercando di proseguire sulla scia di quanto proposto sinora e seguendo le motivazioni che hanno generato l’associazione stessa. Puntando in alto, fino al Ministero. Infatti, tutta la progettualità emersa nell’ultima assemblea dei soci del 2 Giugno scorso, potrebbe confluire in una proposta unica che, con l’aiuto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, potrebbe interessare allo Stato ai fini di rendere la zona più usufruibile e non lasciarla abbandonata allo stato in cui versa oggi. La prossima scommessa dell’associazione che ha stupito tutti, veneziani e non, è pronta.
(t.bor.)
BRUGNARO – «No comment» con la certezza di studiare a fondo la decisione
Una lettera a mezzo raccomandata e un’email inviata con posta certificata nella giornata di ieri. Questi sono stati i mezzi attraverso cui il patron di Umana e della Reyer avrebbe appreso della notizia di non congruità della propria offerta. E la reazione non c’è ancora stata. Rabbia o rassegnazione sono sentimenti di cui è prematuro discutere, perché l’imprenditore veneziano non ha voluto commentare, trincerandosi dietro un no-comment che non lascia trapelare alcuna emozione. Il proponente “misterioso” dei 513mila euro che poi aveva svelato la sua proposta non ce l’ha fatta, né è bastato l’impegno a proporre di investire una cifra variabile dai 20 ai 40 milioni, con una progettualità definita su Poveglia, per solleticare l’interesse del Demanio. L’ente ha così valutato in maniera negativa l’impegno economico dell’interessato, ritenendo insufficiente la cifra per cedere l’isola, come più volte richiesto dall’associazione Poveglia per tutti. Ad oggi è quindi evidente e comprensibile come il desiderio di Luigi Brugnaro fosse quello di comprendere, prima di parlare pubblicamente, in via esplicita, tutte le motivazioni che hanno portato il Demanio a propendere per una decisione di questo tipo. L’imprenditore si sta ritagliando tempo per valutare con attenzione le considerazioni da proporre in merito alla decisione. Nell’ultimo periodo aveva infatti suscitato interesse il fatto che il Demanio si fosse preso così tanto tempo per valutare la situazione, fornendo segnali indicativi in merito alla questione.
(t.bor.)