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PORTO MARGHERA – Uno spiraglio nella vertenza che vede contrapposti i sindacati dei chimici veneziani ad Eni e Versalis. Le due società hanno fatto sapere di essere pronte a riconvocare il tavolo di confronto che il 10 febbraio scorso aveva portato a siglare l’accordo sulla manutenzione straordinaria del Cracking, sulla costruzione di un nuovo impianto di chimica verde assieme all’americana Elevance Renewable Sciences e sull’assunzione di 90 lavoratori.
A parte l’avanzamento del progetto sul nuovo impianto (che dagli oli vegetali ricaverà intermedi destinati ai settori della cura della persona, dei detergenti, dei bio lubrificanti e di prodotti chimici per l’industria petrolifera), il resto di quell’accordo è rimasto lettera morta. Il Cracking è ancora chiuso e non ci sono prospettive di riapertura a breve, e delle 90 assunzioni non si parla più.
Perciò i sindacati veneziani prendono con le pinze la notizia del nuovo incontro (che dovrebbe tenersi il prossimo 23 settembre a Porto Marghera o a Milano), pronti a discutere di tutto ma anche a continuare l’agitazione e gli scioperi: «Speriamo che l’appuntamento non sia la riproposizione di quello del 28 agosto scorso – commenta in proposito Massimo Meneghetti, segretario della Femca-Cisl -: Eni e Versalis devono investire quanto promesso con l’accordo dello scorso febbraio, sviluppando progetti di prospettiva in grado di salvaguardare i 420 posti di lavoro del sito di Marghera, e di portare alla promessa assunzione di 90 persone». Giovedì 28 agosto, in seguito al confronto in Prefettura della settimana prima, sindacalisti e Versalis avevano tenuto un primo tavolo tecnico per affrontare le problematiche della fabbrica di Marghera ma l’incontro si era risolto quasi con un nulla di fatto.

(e.t.)

 

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