Gazzettino – Riviera, Emergenza idraulica. L’ira dei sindaci: “Da soli non ce la facciamo”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
nov
2014
Nell’assemblea straordinaria convocata da Alessandro Campalto
Primo: «Il triangolo dell’area della Riviera del Brenta compreso tra i corsi dei fiumi Brenta-Cunetta, Naviglio Brenta e Canale Novissimo è costantemente sottoposto a forte rischio idraulico».
Secondo: «Bastano 100/110 millimetri di pioggia costante per mettere in crisi tutto il sistema di smaltimento delle acque del territorio».
Terzo: «Le sempre più assidue situazioni di sofferenza idraulica sottolineano ancora una volta che la rete idraulica attuale non è più sufficiente a contenere i nuovi fenomeni piovosi».
Quarto: «Se lo Stato e la Regione del Veneto non metteranno urgentemente a disposizione del territorio i necessari finanziamenti regionali e statali per dare completezza alle azioni e alle opere previste dal Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio, la situazione è destinata a peggiorare».
Quinto: «La realizzazione dell’idrovia Padova-Venezia intesa come canale scolmatore delle piene del sistema Brenta-Bacchiglione è un’opera indispensabile per la salvaguardia idraulica di tutta la zona».
L’ira dei sindaci della Riviera del Brenta è tutta racchiusa in tali nodi emersi durante un’assemblea straordinaria convocata con carattere d’urgenza a Campolongo Maggiore dal neo presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta, Alessandro Campalto, dopo l’emergenza idraulica verificatasi la scorsa settimana. Presenti all’incontro anche i responsabili dei Consorzi di Bonifica «Bacchiglione» e «Acque Risorgive».
Se gli esperti idraulici hanno posto il limite di sopportazione idraulica del territorio rivierasco sotto i 100 millimetri, figurarsi cos’è successo la scorsa settimana quando in certe zone ne sono caduti di continuo ben oltre 200.
«Noi sindaci non abbiamo risorse economiche tali per poter risolvere il problema», ha dichiarato Alessandro Campalto. Non sembrano passarsela meglio i Consorzi di Bonifica, che si sono indebitati per anticipare di tasca propria, con i soldi dei consorziati, il pagamento di opere pubbliche volute e finanziate, finora a parole, dalla Regione.
Vittorino Compagno